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"Per la scienza occulta, l'amore è il sacrificio istintivo, sotto le forme più varie, dell'io nell'unità sintetica della Natura; e, comechè questa sintesi della Natura tutti i popoli la personificano nel Dio, il sentimento di amore, comunque esplicato o sentito, è divino."
G. Kremmerz - Angeli e Demoni dell'Amore
G. Kremmerz - Angeli e Demoni dell'Amore
Il Sentiero Magico |
In un tempo assai remoto vi fu un'Età dell'Oro, un epoca mitica di prosperità e abbondanza, in cui l'Uomo, consapevole delle Divinità in se stesso, agiva in armoniosa sinergia con le leggi della Natura.
Questa era la sua "condizione magica" in un Universo ricco di sacralità, dimora stessa degli Dèi, parlante attraverso le idee archetipiche, animato dal Verbo Invisibile.
Il Dio esteriore ed il Dio interiore (entrambi occulti) erano una cosa sola.
Perciò nell'epoca aurea l'Uomo non era nemico della Natura, al contrario viveva in simbiosi con essa e, intendendone il linguaggio, plasmava la sua vita seguendone le leggi divine.
Oggi, in quest'epoca barbara, riteniamo che il Mago sia un Uomo dotato di capacità che vanno oltre la Natura. Inoltre siamo ossessionati dal potere esercitato sull'esterno, su ciò che sta fuori di noi e che quindi è da noi irrimediabilmente separato.
Niente di più lontano da ciò che fu nell'Epoca d'Oro in cui il Mago era perfettamente integrato nell'Universo, partecipe della stessa Natura.
Egli agiva operando "miracoli" sulla Natura poiché era una cosa sola con le piante, con i minerali, con gli animali, con agli astri del cielo, con gli Angeli e gli Dèi.
Tuttavia quest'Uomo Antico (l'Uomo Arcaico dei Boschi), nel susseguirsi delle età successive sempre più invischiate nel fango della materialità, non è morto. In realtà esso giace addormentato nel cuore di ognuno di noi.
Perciò l'"Eroe-Mago" può e deve essere risvegliato qui ed ora. Quest'operazione può essere portata a termine solo da chi è in grado di cavalcare coraggiosamente le onde delle correnti ctonie della fatalità per porsi, con l'iniziazione ai mondi dello spirito, nella dimensione immortale dell'Essere.
Purtroppo questo mondo moderno, ricco di avversità, ostacola in mille modi il risveglio dell'Uomo sopito, così tanto che lo spirito eroico barcolla tra le tentazioni del volgo, in un vivere sociale in cui la vanità fa da padrona.
Talvolta, nel mezzo di una tempesta nell'umano vivere, lo spirito che tenta di schiudersi si arresta, magari indossando momentaneamente una maschera che gli permetta di "tirare avanti".
Tuttavia non si può fuggire da se stessi, dunque l'Eroe Mago finisce per tornare al proprio centro cercando di comprendere chi è veramente.
Un'enigmatica voce interiore gli suggerisce con insistenza: "Nosce te ipsum, conosci te stesso."
"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei."
Ecco ciò che recita il celebre vaticinio di Delfi iscritto sulla soglia del Tempio.
L'individuo, in cui lo spirito non sia del tutto sopito, intraprende (tra dubbi e incertezze) la strada che porta alla sua investitura a Mago.
"Mag", da cui deriva la parola "Magia", significa anche "la Forza", "la Grandezza", significa affidare la propria vita e la proprie speranze di salvezza al risveglio del "Dio Interiore". E' un'opera teurgica di evocazione (dal latino evocare, "chiamare fuori") del nostro Genio personale, l'unico vero Maestro su cui l'essere umano possa contare veramente.
Gli "aspiranti maghi", vivendo in modo mitico, vogliono infrangere i limiti imposti intorno a loro da una falsa concezione del reale. Perciò abbandonano le fedi religiose, i culti massificati (adatti più al volgo che ad un vero Mago) e ricercano la vera conoscenza dell'Essere.
Talvolta si è sospinti verso la meta da un "senso di nostalgia", da un ricordo remotissimo di una realtà superiore, dalla consapevolezza intima che questo mondo non sia il "vero mondo", che esiste qualcosa che va oltre la percezione dei cinque sensi canonici, oltre l'istinto animale a cui spesso si abbandona la maggior parte degli esseri umani.
L'Eroe desidera il risveglio con tutto se stesso, anima e corpo. Aspira alla visione della realtà Unica che leghi tra loro l'Alto ed il Basso, l'Interno e l'Esterno. Nel suo percorso troverà compagni, avversari, mostri terrificanti (i "Guardiani della Soglia") e amorevoli fate disposte ad aiutarlo.
Incontrerà anche quei pochi che riusciranno a raggiungere le mitiche "Sorgenti della Sapienza". Essi saranno l'incarnazione vivente della Verità stessa.
Questi uomini valorosi (cioè di grande valore) saranno "teurghi", ossia "operatori per mezzo del Divino".
Saranno "Creatori di cose Divine", cosa molto diversa dai "cacomaghi" (cattivi e falsi maghi), aspiranti ad un potere basato sul desiderio infero, "demonico" (dal greco "demos", popolo, volgo), volto verso la materialità bruta, originato solo per essere trafitto ed ucciso dall'acciaio spirituale plasmato dall'"Eroe Mago".
Perciò oltre i miraggi della razionalità, oltre il canto delle sirene chiamate religione, erudizione, scienza, sentimentalismo a buon mercato esiste una Conoscenza Superiore ed Unitaria.
Nella Luce sfolgorante della Sapienza ha termine l'angoscia dell'individuo moderno, cessano i dubbi sull'esistenza umana, si risolve il problema dell'Essere.
Tale Conoscenza è Fisica oltre che Metafisica, poiché presuppone un cambiamento di stato sia nel Corpo, sia nello Spirito. La si conquista trasmutando il proprio modo di essere e la propria coscienza per mezzo del "Fuoco Filosofico" o "Grande Agente Magico".
L'obiettivo è ovviamente trasformarsi in qualcosa di più puro, in un uomo più perfetto, così come (analogicamente) il Piombo vile viene trasmutato in Oro nel crogiolo dell'alchimista-adepto.
Questa Conoscenza (Vera Conoscenza, che non ha nulla a che spartire con il razionalismo ed il ragionamento cervellotico) è contemporaneamente Sapienza e Potenza; essa è "non umana" nel senso che la si conquista superando operosamente la misera condizione propria dell'uomo comune.
La Magia concepisce La Realtà fondata sulla Legge di Analogia insita in tutte le cose, nel Macrocosmo come nel Microcosmo. In altre parole l'analogia è considerata il solo possibile mediatore tra il visibile e l'invisibile, tra il finito e l'infinito.
A tal proposito la celebre Tavola Smeraldina, tradizionalmente attribuita al mitico Ermete Trismegisto, principia con il dogma dell'analogia universale che rappresenta la vera "chiave di volta" del tempio magico:
"è vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa."
Dunque ecco decretata la Legge che lega tra loro il Fisico ed il Metafisico, la Materia e lo Spirito, la Terra ed il Cielo, l'Essere Umano e l'Universo.
Grazie a questa corrispondenza tra ciò che è in Alto e ciò che è in Basso, l'Uomo è un "Dio" in potenza.
Inoltre il rapporto analogico unisce ogni elemento appartenente al Mondo sublunare (o, detto diversamente, ai "tre regni della Natura" – Minerale, Vegetale, Animale) ad uno dei Sette Pianeti classici dell'Astrologia Tradizionale.
E' il concetto del "signatura rerum naturalium" (il segno delle cose naturali) in base al quale ogni elemento del Creato reca in se dei segni che ne rivelano le proprietà occulte o invisibili.
Il termine "analogia" significa "relazione di somiglianza, uguaglianza di rapporti"; tuttavia il medesimo termine scomposto in "Ana–logia" rimanda ad un altro significato più ieratico.
Ana- in greco significa "all'insù", "sopra", indica in genere elevazione; -logìa invece ha il significato di "discorso, espressione".
Perciò, mettendo insieme i due pezzi, la parola "ana-logia" indica un elevarsi oltre le parole profane, oltre i discorsi e la logica razionale e cerebrale, in favore dell'intuizione folgorante che (come abbiamo già detto) viene dal Cuore.
Perciò il percorso magico conduce il neofita ad immergersi nelle arcane "Acque del Tutto".
In questo modo potrà dominare, come un Sovrano Divino, la corrente fluidica dell'Energia Universale. Da tale governo ne deriva analogicamente il dominio delle cose di questo mondo che sono il riflesso manifesto e tangibile di detta Corrente Astrale.
A questo punto l'iniziato giungerà a concepire l'Universo visibile e invisibile come un Immenso Arazzo; tirare o rilasciare uno dei tanti fili che lo costituiscono avrà delle ripercussioni sia di carattere Locale, sia di carattere Cosmico.
Concludiamo le nostre riflessioni sul sentiero magico con una Notula, un "avviso ai naviganti":
La realtà magica include il "male" in quanto elemento necessario a stabilire un equilibrio di forze. La Luce necessita sempre dell'Ombra, in caso contrario non vi sarebbe Luce.
Perciò le leggi naturali permettono che si possano effettuare delle operazioni di "magia nera", ossia delle azioni magiche "infere", intrise di oscurità, di egoismo, di malvagità, di paura, di violenza, ecc. e che spesso (ma non sempre) prevedono l'evocazione di demoni ostili all'essere umano. Si tratta del dominio del "Lato Oscuro".
La maggior parte della magia moderna fa riferimento a questa tipologia, il dominio del Lato Oscuro che forgia degli uomini invischiati sempre più nel fango della materialità, degli istinti brutali, caotici ed incontrollati.
D'altronde siamo al cospetto della forza oscura che ha plasmato il nazismo e la marea di fattucchieri che, ben pagati, alimentano i fuoco dell'egoismo e del potere di cui si nutre avidamente la nostra società (per così dire) "civile".
Ovunque si guarda solamente al materiale, all'utile, all'immediato, all'effimero, oggi a me e domani anche.
Riteniamo che bisogna comunque chinare il capo di fronte a questo Mistero della Natura, dinnanzi alla totalità del Creato in cui "tutto appartiene", di fronte al Mondo sublunare in cui il Sole sorge sui buoni e sui cattivi, sui giusti e sui peccatori.
Tuttavia, seppur prostrati dinnanzi a Madre Natura, non dimentichiamo di volgere sempre il nostro sguardo verso la Luce.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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