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"La Sfinge, porta dell'iniziazione, è la parola pietrificata della scienza occulta e della sua tradizione misterica."
Papus - L'Occultisme et le Spiritualisme
Papus - L'Occultisme et le Spiritualisme
Dialoghi col Maestro |
In questa pagina ho deciso di riportare i "Dialoghi con il Maestro" sulla Magia, l'Esoterismo e l'Iniziazione, tratti dalla stessa fonte dell'Antica Sapienza dei Maghi di tutti i tempi.
Questi estratti sono stati proferiti dalla mia penna (ossia dalla penna del Marchese di Carabà) e vogliono fornire una serie di spunti di riflessione per lo Studioso e il Discepolo sulla via che conduce al conseguimento della Saggezza Divina.
La speranza è che questo lavoro di "raccolta" possa essere utile nel precisare cosa sia realmente la Magia, e su quali siano le forze che il Vero Mago utilizza e (all'occorrenza) domina.
Talvolta una frase può, come un Lampo di Luce, fugare una porzione di tenebra dal cammino del ricercatore sincero. L'augurio è gli estratti qui riprodotti possano essere utili in tal senso.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
Il Dio Barbuto e Coronato, simbolo
della Sephiroth Kether dell'Albero
della Vita Cabalistico.
Figura tratta dal Dogma e Rituale
dell'Alta Magia di Eliphas Levi.
Però la frase è palesemente incompleta, secondo me.
Per completezza va aggiunta la fase opposta, ossia: Chi si esalta sarà esaltato, chi si umilia sarà umiliato. Ecco, la sinergia delle due mi sconfinfera.
Se una persona è particolarmente "piena di sé" un po' di umiliazione è salutare. Ma non vi preoccupate, sarà la realtà stessa a fornire questa mortificazione.
Se un tizio ritiene di essere Superman prima o poi sarà tentato di provare le sue capacità aviarie. Dopo essersi lanciato dal balcone di casa comprenderà (se sopravvive) che non è Superman. Ecco che la realtà (in questo caso, le conseguenze post traumatiche) cancella le illusioni.
Ma prendiamo il caso opposto, quello di una persona che si considera l'equivalente ad una "merdina di cane". In questo caso un ulteriore umiliazione sarebbe un esperienza terribile. Come potrebbe pensare (o solo sperare) di essere presa in considerazione da Dio, dagli Angeli o cose di questo genere se non vale niente? Ogni speranza di elevazione sarebbe fallita in partenza.
Ecco, qui un po' di esaltazione cade proprio a fagiolo. Siamo "figli di Dio" dopo tutto, no?
Dunque, secondo me, l'ideale sarebbe mantenersi in una posizione di equilibrio tra l'esaltazione e l'umiliazione. Il Mago ricerca questa condizione.
2 - Senza una concezione del Divino, senza l'idea di un anima immortale l'uomo non può concepire l'iniziazione. Questa mi sembra un affermazione abbastanza ovvia.
Ma cos'è l'iniziazione? Cosa si intende con questa parola usata e abusata?
E' un esperienza mistica in cui l'uomo (o la donna) diventa consapevole del Divino e diventa consapevole di avere un anima immortale. Bella differenza, non vi pare?
3 - La Magia è un percorso eroico.
Popolarmente l'arte magica è considerata come una disciplina che permette di risolvere i problemi della vita, come una serie di rituali con i quali si evocano demoni o "energie" che hanno lo scopo di realizzare i propri desideri mondani.
Invece io sono di diverso avviso, per me la Magia è un percorso eroico.
Che cos'è un eroe?
E' un essere umano (uomo o donna non ha importanza) che compie delle imprese, delle gesta che sono a beneficio proprio e della comunità intera.
L'impresa del Mago/Eroe consiste nell'affrontare e dominare i demoni interiori ed esteriori, in modo da potersi elevare verso Dio.
Si tratta di un percorso di purificazione e di ricerca della propria anima. Compiuta questa impresa sovrumana, l'eroe potrà portare la sua esperienza alla comunità, affinché altri (se lo desiderano) possano intraprendere il medesimo percorso.
Per la cronaca, un eroe è tutt'altro che perfetto, è per metà figlio di Dio e per l'altra metà figlio della Terra.
Dunque: "Figlio della terra, a lungo hai dimorato nella tenebra. Abbandona la notte e cerca il giorno."
4 - Lo scopo della via magica non è realizzare tutti i propri desideri (sempre più o meno meschini) e ottenere ricchezze, droga, sesso e rock and roll.
Invece lo scopo della via magica è l'abbandono della personalità profana, della volontà inferiore in favore dell'Io Spirituale che è in noi, affinché la Vera Volontà (quella di Dio) possa essere fatta sulla terra.
Questo compimento porterà al Mago quella vera e armoniosamente equilibrata coscienza che è il vero ideale a cui tende tutta la Natura, l'unione con la volontà Divina.
Di questa unione, le benedette anime del Paradiso parlano a Dante quando gli dicono: del Suo Volere è la nostra Pace.
5 - Dio crea tutte le cose da sé stesso e tutte le cose sono parti di Dio. Perciò se tutte le cose sono parti di Dio, Dio è tutto.
Questo è uno degli assiomi fondamentali della Magia medievale e rinascimentale (che poi sono quelle di cui mi occupo in prevalenza).
Ora, poiché Dio crea tutte le cose, crea anche se stesso. La Sua creazione è continua, tanto che non può smettere di creare, come non può smettere di essere.
E come Dio non ha fine, così la sua opera non ha né inizio né fine (Alfa e Omega). Perciò gli antichi Magi assimilarono l'opera di Dio al cerchio, poiché anche il circolo non ha ne principio, ne fine.
Una rappresentazione molto diffusa dell'Opera di Dio (Opus Dei) è il serpente che si morde la coda.
Cerchio per Consacrare i Pentacoli.
Immagine tratta da un manoscritto della
Chiave di Salomone realizzato in italiano dal
Rabino Colorno per il Duca di Mantova (1453)
6 - Cerchio Magico utilizzato per consacrare i Pentacoli.
Vi si trovano i nomi di Dio in caratteri Latini.
"Adonai" posto tra il Nord e l'Est.
"Sabaoth" posizionato tra il Nord e l'Ovest.
"Ieova" tra il Sud e l'Ovest.
Infine "Agiel" (Angelo associato al pianeta Saturno) a Sud/Est.
Al centro del cerchio si nota la scritta "Vaso di Terra" ad indicare il contenitore in cui bruciare gli aromi per l'offerta di consacrazione.
Immagine tratta dal manoscritto intitolato "Clavicula del Salomone Re", redatto a Mantova nel 1453.
E' davvero un grandissimo peccato che in Italia vi sia così scarso interesse per la Magia Cerimoniale del Rinascimento.
In passato le cose andavano diversamente.
Il manoscritto dell'immagine (commissionato dal Duca di Mantova) ne è una prova.
7 - Esistono tanti (troppi) loschi individui che provano un certo godimento nell'affossare gli altri, nel dimostrare quanto hai torto, nell'evidenziare tutte le tue debolezze (e nascondere i pregi), nel sottolineare di continuo quanto tu sia una nullità.
Anche sui "social" questi loschi individui si industriano a denigrare il prossimo, probabilmente perché minimizzando gli altri esaltano se stessi. Comunque a noi non interessano le ragioni psicologiche per cui i "bulli" operano in questo modo, ma è importante smascherarli, essere consapevoli della loro azione perniciosa.
Il Mago deve cercare di evitare queste persone, o almeno deve tutelarsene, perché la loro azione conduce alla disistima di se stesso.
Se il Mago disprezza se stesso non potrà amarsi, e se non potrà amarsi non potrà neppure amare le persone che gli stanno intorno. E' un circolo vizioso da cui è difficile venire fuori.
Ma se c'è qualcuno che dice "io evitare una persona?! Mai!!! Io sono buono/a e amo tutti senza condizione", ecc. questo qualcuno sappia che talvolta i bulli fanno leva sulla "bontà" e sul "senso di colpa" delle proprie vittime.
Come recita un vecchio adagio, "nessuna buona azione resta impunita." E' proprio il caso di dirlo.
8 - "Per i Misteri rappresentati da queste Sante Vesti, io indosserò una Corazza di Salvezza con la Forza dell'Altissimo.
ANCOR; AMACOR; AMIDES; THEODONIEIS; ANITOR.
Affinché tutti i miei desideri vengano realizzati, grazie alla Tua Forza, o ADONAI; cui sia lode e gloria per tutti i Secoli dei Secoli. Amen."
Questa formula viene pronunciata dal Mago Salomonico subito dopo aver indossato la Sacre Vesti.
Anche questo atto (così come indossare l'anello, il pentacolo, la corona, ecc.) è una piccola azione rituale.
Il Mago, indossando i paramenti sacri, si ritrova in una dimensione in cui si realizza il contatto con il divino. E' questo il succo della procedura. Se questo contatto non si realizza allora l'azione diventa inutile.
9 - Nella visione degli Antichi Magi (mi riferisco ai Maghi di Medioevo e Rinascimento), Dio è l'inizio e la fine di tutte le cose create, ossia l'Alfa e l'Omega dei Tre Regni della Natura.
Dio (sempre secondo i Magi) agisce indirettamente, comunicando le Sue indicazioni (cioè il Suo Volere) agli Arcangeli, agli Angeli e alle Intelligenze.
Queste Entità Spirituali eseguono con lealtà tali direttive, comunicandole in seguito alle Stelle, ai Segni dello Zodiaco, alle Sfere dei Sette Pianeti Classici e a tutti i Moti del Cielo.
Da qui il volere divino è comunicato ai Quattro Elementi (Fuoco, Aria, Acqua e Terra) e distribuito ai tre Regni della Natura, ossia al Regno Minerale, al Regno Vegetale e al Regno Animale.
Perciò possiamo dire che tutti i poteri delle pietre e dei cristalli, degli alberi e delle erbe, dei metalli e dei minerali, degli animali e dell'uomo stesso vengono di Dio e sono distribuiti per mezzo delle Entità Spirituali.
L'immagine allegata raffigura tale Modello dei Maghi.
Purtroppo dopo l'Illuminismo questa visione del Cosmo veramente "olistica", che concepisce un Universo come una cosa unica, ce la siamo persa per strada.
In cambio tutto diventa psichico (o psicologico) e dipendente solo dall'interiorità umana. Evoluzione o Involuzione? Per me Decadenza.
10 - Riporto questo passaggio curioso del "Trattato del Fuoco e del Sale" di Blaise de Vigenère, e (più in basso) la mia spiegazione:
"Il fuoco dei Persiani, e delle Vestali a Roma, venerato dagli uni e dagli altri come sacrosanto, si manteneva con molta cura.
Quanto ai Persiani Strabone (lib. 15) scrive che i Magi avevano l'abitudine di conservarlo nelle ceneri, davanti alle quali ogni giorno andavano a fare le loro preghiere e devozioni: cosa questa che non è priva di un certo mistero, dato che le ceneri rappresentano il mondo sensibile, e il corpo dell'uomo che lo rappresenta, non essedo altro che cenere; e il fuoco ivi racchiuso e coperto, la scintilla di vita da cui esso è animato e vivificato."
Spiegazione in arrivo, eccola:
Il motivo per cui "i Magi" (cioè i Maghi e i Sapienti dell'antica Persia) avevano l'abitudine di presentare davanti alle ceneri le loro preghiere e devozioni risiede nel fatto che la cenere ritiene in se un certo "sale".
Ciò è facile da verificare, basta prendere della comune cenere dal caminetto, discioglierla in acqua distillata e poi filtrare il tutto.
Facendo evaporare l'acqua ottenuta otterremo il sale. Giacché questo elemento è bianco, ed ha resistito alla prova del fuoco più intenso (che indica la purificazione) rappresenta il residuo immortale del corpo mondato.
Per cui è un geroglifico perfetto dell'anima immortale.
Per tale motivo questo sale incluso nelle ceneri era oggetto di venerazione. Per inciso: nell'immagine questo sale è rappresentato dal teschio che si trova sotto l'altare. MdC
11 - Il globo crucigero (globus cruciger in latino) è una sfera sulla cui cima è apposta una croce.
è un simbolo usato soprattutto nel Medioevo; oggi lo ritroviamo sui pinnacoli di molte Chiese, in alcune versioni dei Tarocchi e in molte allegorie alchemiche (vedi immagine allegata).
Esso rappresenta il Mondo (la Sfera) e la supremazia del Cristo su di esso (la Croce sovrapposta).
Dal punto di vista esoterico rappresenta il "Microcosmo Umano", equilibrato nei suoi quattro elementi. Per gli Alchimisti è la rappresentazione della Materia della loro "Grande Opera".
E' anche la prova incontestabile che gli uomini del Medioevo non pensavano affatto che la Terra fosse piatta. Sennò perché mai rappresentarla con una sfera?
Questa per la serie "falsi miti che ci sono stati insegnati a scuola".
12 - Tantissimi Auguri di Buona Pasqua a tutti i Tifosi di Cronache Esoteriche.
Una notula in confidenza confidenziale sulla "Nostra Pasqua" (quella dei Maghi) che differisce leggermente da quella cristiana.
Come si sa la data della Pasqua cristiana è "mobile"; cade la Domenica successiva alla prima Luna Piena dopo l'Equinozio di Primavera (21 marzo), ossia successiva all'entrata del Sole in Ariete.
Sole in Ariete significa "inizio della Primavera", momento in cui il Flusso Cosmico (detto Spiritus Mundi) di riversa copioso dal Cielo sul pianeta Terra. Gli Antichi Sapienti (i Magi) chiamavano lo Spirito "Natura" poiché è l'alimento occulto, invisibile, di tutto ciò che nasce, vive e muore.
Tuttavia questo Flusso pur essendo invisibile agisce visibilmente, basta dare un occhio in giro per vederne gli effetti. Quando mai capita durante l'anno il rigoglio di erbe, di fiori, di odori, della Natura intera? Solo in Primavera.
Con la Luna Piena il vigore dello Spirito raggiunge il suo massimo, ed ecco la Nostra Pasqua. L'avete vista tutti la "Super Luna" del 28 Marzo, no?
Quello era il momento in cui realizzare i rituali benefici poiché lo Spiritus Mundi (o Grande Agente Magico come lo chiama il Levi) è il più importante ingrediente delle operazioni magiche. Per cui, in un certo senso, per noi è "Festa".
Aggiungo che questo surplus fluidico non si verifica con tutte le "Lune Piene", ma solo con quelle primaverili. Auguri LuniSolari dal Vostro Affezionato Marchese di Carabà
13 - Lo scopo del Mago (per quanto il termine "scopo" sia inappropriato) è di dare vita al Corpus Glorificationis, un essere nuovo indicato da centinaia di nomi e di immagini differenti. Una di esse è il Cristo Risorto.
Questa Operazione di "costruzione" non è separata dalle materie sensibili, infatti nei riti vengono utilizzati diversi materiali tangibili, mi riferisco non solo ai paramenti sacri ma anche ai pentacoli, all'acqua santificata, alle candele, alle fumigazioni, ecc., per non parlare del corpo fisico del Mago che è il vero e proprio ricettacolo dello Spirito.
La Magia è una forma di ascesi che proietta il suo disegno sulle cose naturali, per interiorizzare, fondere e macinare insieme, nell'intimo dell'Adepto, il corpo mistico della resurrezione, esente da ogni impurità.
14 - Noto che al solo udire la parola "Dio" molti cominciano a grattarsi con forza in preda ad una sorta di allergia.
Ciò perché la parola viene spesso associata al Maschilismo (e al Patriarcato), ai Preti, alla Chiesa, ai Rimproveri, ai Moralismi, all'Ipocrisia, ai "tu brucerai all'inferno" e cose di questo tipo. Per cui i motivi sono diversi e condivisibili, così tanto che mi sto grattando anch'io.
Sappiate che per i Maghi il concetto di "Dio" è molto lontano da quello propinato dalla chiesa cattolica, molto distante dall'immagine del vecchio incazzoso sulla nuvoletta pronto a fulminarti. In realtà non si tratta nemmeno di un concetto.
Si avvicina molto alla visione che gli antichi cinesi avevano del Tao.
Eccone elencate alcune caratteristiche:
1) Non ha Nome
2) Non ha Forma, ne estensione
3) Non ha Sesso
4) E' Infinito
5) E' Eterno
4) Non è mai nato
5) Non è mai morto
6) E' il principio e il fine di tutte le cose create
7) Può essere definito in un'infinità di modi, eppure nulla lo definisce
8) Non giudica nessuno, ne può essere giudicato
Ecc, ecc.
Come dice Lao-zi, nel suo celebre Daodejing, "Il Tao che può essere pronunciato non è l'eterno Tao, il nome che può essere nominato non è l'eterno nome. Senza nome è il principio del Cielo e della Terra..."
Come potete vedere la mente razionale non ci aiuta in nulla, anzi i concetti possono essere un serio ostacolo alla vera comprensione.
15 - La Magia è tutta questione di gerarchie. Secondo la tradizione il Mago si interfaccia con entità di diverso tipo. Ovviamente queste entità sono disposte in una scala che dal basso procede verso l'alto.
Si va dagli spiriti più "inferiori" (entità infernali), alle anime dei defunti (disincarnati in genere, ma anche santi, eroi, ecc.), si procede verso gli spiriti elementari (essenzialmente Ondine, Silfidi, Gnomi e Salamandre), dipoi ci si innalza verso gli spiriti planetari (Spiriti Olimpici, Angeli di Marte, Giove, Venere e via dicendo).
Procedendo in alto le gerarchie superiori sono popolate dai così detti "Angeli" (Arcangeli, Cherubini, Troni, Dominazioni, ecc.) e poi si giunge al vertice di questa piramide virtuale, laddove si trova la divinità macrocosmica, l'entità superiore che governa tutto il creato.
Questa divinità è senza forma, senza nome, sta molto oltre la comprensione della mente umana.
16 - Dunque il Mago fa riferimento ad una (o a più di una) di queste gerarchie che ho elencato più sopra. Il perché di questa prassi è molto semplice; si tratta di ottenere i poteri (e la sapienza) dell'entità con cui si entra in relazione.
Da qui, da queste gerarchie a cui si fa riferimento, derivano i diversi tipi di magia: Magia Nera, Negromanzia, Magia Naturale, Magia Celeste, Magia Cerimoniale.
Ovviamente la cosa migliore in assoluto sarebbe interfacciarsi con il Vertice. E con che cos'altro se no?
Alcuni maghi non sono affatto interessati alle gerarchie superiori, preferiscono le inferiori che consentono di ottenere dei risultati immediati, materialistici, illusori, egoici e non duraturi.
Altri sono interessati alle gerarchie elevate alle quali giungono per gradi, cominciando dalle gerarchie più basse per approdare (gradualmente) alle superiori. Altri vanno direttamente alla scaturigine della piramide, direttamente alla fonte di tutte le gerarchie spirituali.
Personalmente sono favorevole a quest'ultimo approccio... giacché abbiamo le ali e possiamo volare, tanto vale usarle per volare in alto, dove il Cielo è più blu.
Le ali ci vengono fornite dal nostro Dio Microcosmico che è il riflesso del Dio Macrocosmico.
17 - Un Mago/a trae le sue "conferme" (o, se preferite, la sua "autostima") direttamente dai regni spirituali. In particolare le sue conferme vengono da Dio e (secondariamente) dalle entità angeliche.
Certamente queste "dimostrazioni" non possono venire dagli altri uomini o donne. Sarebbe come affidare la pecora al lupo.
Volete sapere il perché? Semplice.
Gli esseri umani funzionano così: tizio è di buon umore? Allora tutto è rose e fiori per lui/lei; distribuisce complimenti e like sui social, sorrisi, ammiccamenti, baci, abbracci e cose positive.
Lo stesso tizio è di cattivo umore? Allora tutto è una schifezza per lui/lei; dispensa critiche, accuse e comincia a litigare con il mondo intero.
Se poi il tizio di turno è anche ignorante, arrogante, scientista e "babbano", Dio ci scansi e liberi perché un esoterista per lui/lei sarà sempre (a prescindere dall'umore) l'equivalente di un idiota.
Certamente un vero Mago (o aspirante tale) non può basare la propria autostima su questi "chiari di luna".
"Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore."
18 - "Quest'Arte (magica) non si ottiene che per via divina; Dio rivela i propri segreti a chi crede; colui, al quale non vuol dispensare nulla dei suoi tesori, che è incorso nella collera divina, non otterrà nulla con la forza, suo malgrado." (Arbatel - De Magia Veterum - 1575)
Come si vede dall'estratto, il grimorio noto come "Arbatel" (da non confondere con l'Almadel che invece fa parte della Piccola Chiave di Salomone) si muove in un contesto cristiano/ebraico in cui vi è un Dio munifico, dispensatore di tesori, che dona la Magia a chi vuole. Per contro questo stesso Dio all'occorrenza può anche arrabbiarsi con il povero sventurato di turno. E allora sarà pianto e stridore di denti.
Ci troviamo in un ambito "mitico" in cui i racconti narrati nel Vangelo e nell'Antico Testamento vengono presi alla lettera.
La verità è che nessuno sa come vanno realmente le cose. Di certo l'uomo è troppo limitato per poter abbracciare con la mente cosciente e razionale l'infinita complessità del reale.
Ecco perché nascono i miti, per acquietare la mente razionale desiderosa di avere una spiegazione ad ogni costo.
Poi, una volta avuta la spiegazione, la mente può rilassarsi e mettersi da parte. E' a quel punto che la così detta "Anima" (la scintilla divina sepolta in noi) ha la possibilità di fare capolino in superficie, se le contingenze lo permettono.
Forse aderire a dei miti (mi riferisco ai così detti "culti religiosi") è necessario, con la consapevolezza che si tratta solo di modelli e non di verità assolute.
Una mia vecchia e cara amica diceva che l'iniziato acquisisce una sorta di "schizofrenia controllata", termine che viene da due parole greche che significano "scissione della mente".
Perciò da una parte il mito viene considerato vero, dall'altra sai che è solo un modello con tutte le limitatezze del caso. Il tutto in un unica persona. Una roba da manicomio, non vi pare?
Forse è per tale motivo che gli iniziati venivano associati alla follia.
Insomma discorsi complicati in questo sabato uggioso. Sarà colpa del ponderoso Saturno.
Ps: L'immagine allegata è un'allegoria della follia, la cui bocca cucita ne nasconde la natura profonda. In alto a sinistra si legge: "mondeken toe" che significa "tieni la bocca chiusa".
19 - A Nicola Cusano (Mago, teologo, filosofo, umanista, giurista, matematico e astronomo tedesco) viene conferita la paternità di una frase molto famosa nel Rinascimento.
Eccola: "Dio è una sfera infinita, il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo".
La Sfera è da sempre stata considerata l'immagine geometrica più perfetta in assoluto. Ora, la perfezione è uno degli attributi della natura divina.
Anche il cielo ha una forma sferica, sappiamo che il cielo è sempre stato considerato la dimora degli Dei.
In tutti questi motivi possiamo scorgere la ragione per cui in Magia Cerimoniale viene spesso utilizzato il Cerchio Magico, riduzione bidimensionale della Sfera.
20 - E' possibile per un Mago calmare i venti, rabbonire le tempeste, scacciare le nuvole temporalesche e via discorrendo?
Secondo i miti e le leggende legate all'Arte Magica è possibile, e anche secondo la mia esperienza personale.
Tradizionalmente si ritiene che le forze avverse della natura siano guidate da demoni malvagi che desiderano arrecare danno all'essere umano in maniera diretta (sulle persone stesse) o indiretta (su abitazioni, raccolti, proprietà, ecc.).
Un esempio di questi demoni ci viene fornito dal Testamento di Re Salomone, nel quale si racconta di Ephippas, demone d'Arabia che governa il vento e le tempeste, in grado di uccidere uomini e animali. Tale demone, nel racconto, verrà rinchiuso e sigillato all'interno di un otre.
Alcuni (più moderni) ritengono che i demoni non esistano affatto e che uragani e tempeste siano causati semplicemente dalle forze della natura.
Comunque sia, per arrestare queste calamità occorre che lo spirito del Mago si elevi al di sopra dei demoni e al di sopra della Natura per fare appello a forze che sovrastano gerarchicamente le potenze avverse.
Per tale ragione la tradizione popolare si rivolge agli Arcangeli, ai Santi, alla Trinità Cristiana, ma anche al Sole e alla Luna.
Ogni forte trova sempre il suo forte.
Naturalmente occorre tanta fede, ossia fiducia nelle proprie possibilità e nella propria capacità di interfacciarsi con un Principio Superiore. Il segreto è tutto qui.
Invece l'immagine allegata è un illustrazione di Agares, demone presente nel Lemegeton (o Piccola Chiave di Salomone) in grado di provocare i terremoti. Ovviamente è un disegno partorito dalla fantasia dell'illustratore, basandosi sulla descrizione riportata nel grimorio menzionato. Non è una "fotografia", come si potrebbe pensare ingenuamente.
21 - Secondo la tradizione magica ed esoterica Mosè era in realtà un Mago che apprese le arti magiche presso i sacerdoti d'Egitto quando il popolo d'Israele si trovava in schiavitù in quel luogo. Alcuni addirittura ritengono che Mosè ed Ermete Trismegisto furono la stessa persona.
Secondo me si tratta semplicemente di miti e leggende che però contengono un insegnamento iniziatico celato dai simboli.
Ecco un esempio di ciò estrapolato dalla Bibbia. Nel libro dell'Esodo si narra che quando Mosè scese dal monte Sinai, recava con se le due tavole di pietra incise dal dito di Dio (le tavole della Testimonianza). Mosè non sapeva che la pelle del suo viso era raggiante per avere egli parlato con Dio. Quelli della sua gente, vedendone il volto trasfigurato dalla Luce, ne ebbero timore. (cfr. Esodo 34,29)
La discesa dal monte simboleggia il momento in cui il Mago (o la Maga) torna alla realtà quotidiana, dopo l'incontro con il divino, con l'ineffabile.
Il ritorno dal sacro monte è sempre un momento traumatico poiché la realtà celeste è notevolmente superiore alla realtà terrestre. Ogni volta si rimane scombussolati dal ritorno in questa valle di sofferenza.
Le due tavole della testimonianza sono simbolo di ciò che il Mago porta con se come riprova dell'incontro con il sovrannaturale. Può trattarsi di consigli, chiarezza su una determinata situazione, forza, coraggio, vitalità, ecc., ecc.
Il volto raggiante invece è una testimonianza somatica che tutti possono ammirare dall'esterno. Chi ha incontrato il divino appare come trasfigurato, così tanto che talvolta si stenta a riconoscerlo. Si tratta dello stesso individuo di prima, eppure è totalmente diverso da prima.
Naturalmente il volto cambiato, rasserenato, luminoso non sempre è una prova infallibile dell'incontro mistico, tuttavia è una delle prove. Gli altri si accorgono del cambiamento, inequivocabilmente.
Ciò accade poiché la Luce del Dio occulto, invocato, sale in superficie, supera gli ostacoli della materialità e si riflette sul volto del Mago.
Dunque il Mago diventa immagine del Dio vivente in tutto e per tutto.
Questa è una delle ragioni per cui la Magia viene anche chiamata Arte Sacerdotale e Teurgica. Il Mago stabilisce un contatto con il divino e funge da tramite tra il Cielo e la Terra, tra la divinità e gli uomini.
Per fare ciò, simbolicamente, sale e scende continuamente dal sacro monte Sinai. Purtroppo la trasfigurazione è un processo reversibile, pian piano il Mago torna l'uomo che era prima. Per questo c'è bisogno di ripetere continuamente l'incontro, l'ascesa al Monte.
Quanto più grande sarà il contatto con l'eternità, maggiore sarà la trasfigurazione del volto e la compenetrazione con il divino.
Chiaramente l'intensità di questo contatto non dipende solamente dalla volontà del Mago ma scaturisce anche da fattori misteriosi fuori dal controllo umano. Ciò fa dire che la Magia è un dono delle divinità elargito agli uomini e che la Grazia divina è fondamentale nelle arti magiche.
22 - Noi uomini moderni siamo così razionali, così attaccati alla logica, alla verità scientifica, alla realtà storica, a ciò che è spiegato e verificato da prove inoppugnabili.
Però, da un punto di vista razionale, la Magia non può esistere.
L'arte magica è invece legata ai miti, ai misteri, alle leggende, alle favole, alla fantasia, alla convinzione mitica. E' la cosa meno logica in assoluto.
Non voglio demonizzare il raziocinio, però in un mondo in cui ognuno fa solo ciò che è ragionevole fare non può esservi grandezza.
A proposito di grandezza, qui sotto trovate un particolare della Sala dei Giganti del Palazzo Te di Mantova.
23 - Rilevo con una certa amarezza che la maggior parte della gente (e degli interessati ai miei percorsi sulla Magia) è più attratta dalla prospettiva di conseguire i "poteri" piuttosto che la visione celeste, più allettata dal tentare di migliorare la propria piccola esistenza piuttosto che di trovare la scaturigine di ogni esistenza, più attratta dal cercare di "sembrare" piuttosto che "essere".
La seguente lamentazione di Ermete Trismegisto (tratta dall'Asclepius) mi pare renda bene l'idea.
Si consideri l'Egitto quale metafora del Mondo e gli Egiziani quali metafora dei Maghi iniziati.
"Ci sarà un tempo in cui si vedrà che inutilmente gli Egiziani hanno tributato il loro onore a Dio con mente devota e con zelante reverenza. Tutta la loro santa venerazione degli dèi sarà condannata e perirà inutile, poiché gli dèi torneranno dalla terra al cielo e l'Egitto sarà abbandonato. Quella terra che fu la dimora della devozione religiosa sarà resa vedova della presenza degli dèi e abbandonata a se stessa. Quando gli stranieri occuperanno la terra e il territorio dell'Egitto, non solamente la pietà sarà negletta, ma, ancor peggio, una proibizione sotto gravi pene sarà prescritta dalla legge (se così la vorremo chiamare) per impedire la reverenza, la pietà e l'adorazione degli dèi. Allora questa terra sacratissima, sede di santuari e di templi, sarà completamente riempita di tombe e di cadaveri.
O Egitto, Egitto, dei tuoi culti solo i miti sopravviveranno, ed essi saranno incredibili ai tuoi figli!
Solo delle parole incise sulla pietra sopravviveranno per dire delle tue opere di devozione, e gli Sciti o gli Indiani o qualche altro popolo barbaro delle vicinanze abiterà l'Egitto.
Gli dèi torneranno nei cieli e tutti gli uomini moriranno, abbandonati a se stessi, così come l'Egitto sarà reso vedovo e spogliato degli dèi e degli uomini."
24 - Secondo lo studioso americano Joseph Campbell (‘Il potere del mito') i miti hanno quattro funzioni:
1) funzione mistica, che si pone di fronte al mistero dell'universo e dell'uomo;
2) funzione cosmologica (chi ha creato l'universo? chi ha creato l'uomo? come l'uomo si inserisce nell'universo? ecc.) di cui oggi si occupa la scienza ma che, nel mito, lascia sempre trasparire il mistero;
3) funzione sociologica, che si riferisce alla struttura della società e agli aspetti culturali;
4) funzione pedagogica, che consente al mito di diventare "maestro di vita".
Cosa ne pensate?
25 - Un professore universitario andò a far visita al maestro Nan-in per interrogarlo a proposito dello Zen. Ma invece di ascoltare il maestro, lo studioso continuava a esporre le sue idee personali. Dopo averlo ascoltato per un pò di tempo, Nan-in servì il tè. Dopo aver riempito la tazza del visitatore, continuò a versare. Il tè traboccò dalla tazza, riempì il piattino e colò sui pantaloni dell'uomo finendo sul pavimento. "Non vedi che la tazza è colma?" Esplose il professore. "Non ce ne sta più!".
"Proprio così", replicò tranquillamente Nan-in. "E come questa tazza, tu sei colmo delle tue idee e opinioni personali. Come posso mostrarti lo Zen se prima non svuoti la tua tazza?"
Questa divertente storia zen dovrebbe insegnarci qualcosa su come sono fatte le persone (specialmente quelle che appaiono sicure di se, tronfie, orgogliose delle loro convinzioni) ma soprattutto dovrebbe insegnarci qualcosa su noi stessi.
Quando ci approcciamo a qualcosa o a qualcuno con la sicumera del professore della storia ci chiudiamo all'esperienza e all'apprendimento.
26 - Il "Mito della Caverna" di Platone descrive la condizione del Mago, ossia dell'iniziato ai sacri misteri.
Nel mito la caverna è un luogo dove i prigionieri, incatenati fin da fanciulli, scorgono soltanto alcune ombre proiettate sulla parete che sta loro di fronte.
Essi ritengono che le ombre siano l'unica e vera realtà esistente e non possono immaginare ciò che accade alle loro spalle, fuori dalla caverna.
Platone immagina che uno degli schiavi riesca a liberarsi dalle catene e ad uscire all'esterno della caverna.
Dopo aver scoperto che né le ombre che vedeva quando era incatenato, né gli oggetti proiettati sul muro costituiscono la vera realtà, egli è inizialmente abbagliato dalla luce del Sole e solo poco per volta impara dapprima a discernere la realtà, poi riesce a guardare direttamente il Sole (simbolo della divinità, della realtà trascendente ed eterna).
L'ex schiavo, invece di rimanere a contemplare in solitudine il Sole e il mondo reale, cioè il Bene e la verità, decide di tornare nella caverna per comunicare agli altri prigionieri ciò che ha visto e per aiutarli a liberarsi a loro volta della prigionia.
I suoi occhi, però, faticano a riadattarsi al buio ed egli è deriso dagli altri schiavi, che non gli credono e si convincono che la luce esterna gli ha rovinato gli occhi.
E alla fine, infastiditi dal suo tentativo di liberarli e di portarli alla luce del Sole, lo uccidono.
Per tale motivo il silenzio è sempre consigliato, onde evitare spiacevoli conseguenze.
Però gli uomini non imparano mai, gli iniziati continuano nel tentativo di liberare gli schiavi.
Come mai facciano ciò è un vero mistero perché talvolta (anzi quasi sempre) il tentativo di liberazione è davvero disperato.
Impossibile aiutare qualcuno che non vuol essere aiutato. Impraticabile soccorrere il sordo che è felice della sua sordità.
27 - Qualche tempo addietro un tizio su questa pagina si è lamentato del fatto che ogni tanto posto degli aforismi.
"Gli aforismi non sono più sufficienti" diceva questo Signor Tal de Tali "adesso la gente vuole post freschi, scritti di prima mano", ecc., ecc.
Sappia questo Signore che gli aforismi che ogni tanto posto per voi non sono messi li a casaccio. Li ho colti personalmente dai tanti libri che studio.
Sono stati pescati, imbustati, e surgelati direttamente a bordo del peschereccio. Quindi quando li posto hanno una loro freschezza e tutte le qualità organolettiche sono preservate.
E non solo, vi posto anche il titolo del libro da cui sono stati pescati, in questo modo potrete studiare lo stesso libro, fare dei paragoni con altri testi che avete letto, ecc, ecc.
E così il comprendonio si attiva, le rotelle girano, ed i cervelli cominciano a macinare.
Questo Signor Tal de Tali non penserà mica che la Magia arrivi dal cielo. Che ad un certo punto l'Arcangelo Gabriele (o un suo Collega) gli si presenta davanti e con un colpo di bacchetta magica ben assestato sulla zucca gli rivela la Verità.
La Magia è una ricerca "attiva", nulla viene dall'aria. In realtà tutto nella vita necessita di sacrificio e (soprattutto) d'Amore.
In questo caso, Amore per la ricerca. Ma ricerca di che cosa?
28 - Correva l'anno 1982 (diavolo, è passato tantissimo tempo).
Ricordo con affetto e tenerezza la mia maestra delle elementari, si chiamava Maria Tipa Santangelo.
Ebbene una volta la mia maestra fece una lezione sugli uomini primitivi. Per renderla più leggera si servì delle scene iniziali del film di Stanley Kubrick "2001 Odissea nello Spazio".
Geniale la mia maestra, no? Della serie: come instillare la passione della fantascienza nei giovani pargoli.
Eccola li, davanti ai nostri occhi fanciullini, che spiega:
"Il film ci fa vedere l'Africa di quattro milioni di anni fa, quando gli uomini primitivi si cibavano in prevalenza di erba e frutta ma riuscivano a sopravvive a fatica in un ambiente arido e ostile.
Avevano un atteggiamento passivo, tant'è che cadevano spesso preda degli animali carnivori.
Poi accadde qualcosa, un evento cosmico che nel film è simbolicamente indicato da un eclissi.
Grazie a questo evento misterioso, che ha avuto un qualche effetto sugli uomini-scimmia (che gli scienziati chiamano "salto evolutivo"), essi impararono istintivamente a maneggiare oggetti ed a usarli come utensili e armi per procacciarsi il cibo e per difendere il proprio territorio.
La loro dieta cambiò, giacché non solo continuarono a raccogliere erba e frutta ma riuscirono, grazie all'invenzione delle armi, a trovare nuovo cibo imparando a nutrirsi anche di carne.
Da questo momento l'uomo divenne consapevole dei suoi mezzi. Non più succube della Natura, egli riuscì a imporre pian piano la propria volontà sugli altri animali e sull'ambiente."
Ecco come spiegare una cosa parecchio complicata a dei marmocchi bramosi di conoscenza. La maestra terminò la lezione più o meno in questo modo:
"Purtroppo, bambini, i cambiamenti hanno sempre un lato positivo e uno negativo. Con l'uso degli utensili l'uomo impara anche a rivolgere le armi contro i propri simili. Infatti nel film l'ominide protagonista, dopo aver ucciso un nemico percuotendolo con un osso, gioisce gridando e lanciando l'arnese per aria.
Nascono le guerre per accaparrarsi le risorse del pianeta. Da allora l'uomo non è cambiato gran ché, magari ha sviluppato tecnologie e armi più raffinate ma di base è rimasto lo stesso di quattro milioni di anni fa. Si attende un nuovo salto evolutivo."
Alla fine del film il salto evolutivo è compiuto, se non lo avete presente andate a vederlo (o rivederlo).
Perché vi ho parlato di tutto ciò?
Intanto perché volevo fissare un ricordo. In seconda battuta perché per me la Magia è una via che conduce chi la pratica al famoso "nuovo salto evolutivo".
29 - Ogni tanto qualche cliente prova a farmi la domanda da un milione di dollari. Volete sapere qual è? Eccola: sul suo sito vedo tanti sigilli. Ma qual è Il talismano più potente?
In genere rispondo con un'altra domanda: tu come la vedi? Secondo te qual è Il talismano più potente?
In effetti non esiste un talismano più efficace di un altro, a meno che non si consideri la cosa dal punto di vista personale.
Come si può pretendere che un immagine, anche la più "magica" di questo mondo, possa avere un qualsiasi effetto se ti lascia freddo come un ghiacciolo?
Se ti lascia di sale come uno stoccafisso? Il talismano deve procurare nella persona un'emozione (meglio se positiva).
In questo modo avrà un legame con l'interiorità dell'utilizzatore, in caso contrario non avrà alcuna efficacia.
Per questo motivo gli antichi sapienti maghi dicevano che il dubbio scientifico va scacciato da ogni operazione magica, e che bisogna avere fede.
30 - Il Fading è un fenomeno noto ai Radiestesisti, il quale rende difficoltosa qualsiasi indagine con il pendolino.
In pratica (con il fading) il segnale radiestesico giunge all'operatore con intensità e fase discontinua.
Questo fenomeno può essere determinato dal continuo e lento variare delle condizioni di temperatura, umidità, pressione, pulviscolo dell'atmosfera, entro la quale avviene la trasmissione tra l'operatore ed il soggetto indagato.
Nessun uomo è isolato dalla Natura e dalle condizioni che lo circondano. Sarà bene sempre tenere in mente che tutto è legato, interconnesso.
Perciò così come ci sono (dal punto di vista metereologico) giornate belle e meno belle, così vi saranno anche momenti propizi e meno propizi all'utilizzo del pendolino.
Le cose andranno diversamente per gli altri metodi divinatori?
31 - Marsilio Ficino è stato un Filosofo, Medico, Umanista, Astrologo e (soprattutto) Mago italiano.
Fu anche il traduttore di diversi scritti della tradizione antica tra i quali quelli del così detto "Corpus Ermeticum", ossia dei trattati magico/ermetici attribuiti ad Ermete Trismegisto.
Nel 1489 Ficino pubblicò un'opera molto curiosa in tre libri intitolata "Libri de Vita".
L'opera è essenzialmente rivolta agli studiosi che, a causa di una eccessiva applicazione nel loro apprendimento, sono soggetti ad ammalarsi, o a cadere vittima della "malinconia", ossia di quella alterazione patologica dell'umore, nel senso di un'immotivata tristezza talvolta accompagnata da ansia.
Ciò accade perché la natura delle loro occupazioni li predispone a ricevere l'influsso celeste del pianeta Saturno, il quale governa tutti gli studi che necessitano di pazienza, di costanza e di riflessione. Tuttavia è anche il pianeta degli anziani, degli uomini dall'indole pessimistica, tendenti alla cupezza.
In pratica Saturno è l'Astro malefico per eccellenza, ostile alle forze corroboranti della vita e della giovinezza, apportatore di morte e sfortuna.
Perciò, nei libri di Ficino, tutti coloro che hanno consumato le loro energie vitali nello studio, e gli anziani, nei quali queste forze vitali vengono meno per il naturale sopraggiungere della vecchiezza, sono invitati ad evitare, nei limiti del possibile, tutti gli elementi (alberi, erbe, animali, cristalli, situazioni, attività, luoghi, persone, ecc.) dominati da Saturno.
Nel contempo studiosi e anziani dovranno attorniarsi di oggetti, ambienti e persone che siano governati dai pianeti più fortunati, armoniosi e vivificanti, ossia delle cose appartenenti al Sole, a Giove e a Venere.
In Ficino troviamo dei passi ricchi di fervore dedicati ai preziosi "doni" elargiti da questi pianeti, indispensabili per poter disporre di una buona salute fisica e di una serena disposizione psichica.
In modo allegorico egli chiama i tre Astri fortunati "le Tre Grazie".
Il rapporto fra i tre pianeti benefici (e relativi influssi astrali) e le Tre Grazie forse deriva dal seguente passo dell'Inno al Sole dell'Imperatore Flavio Claudio Giuliano, detto l'Apostata (331-363 d.C.):
"Così, dalla quadruplice eleganza e grazia dei tempi e delle stagioni, generate dal tuo percorso (ossia dal percorse del Sole), l'umanità riceve un triplo beneficio, il perenne dono delle Grazie che muovono in circolo."
L'oro è il metallo e il colore ricco di energie solari, in grado di rasserenare e di ostacolare la tristezza saturnina.
Dipoi il rame è il metallo sotto il dominio di Venere, e anche il colore verde, quello proprio della Natura; anch'essi sono preposti ad eliminare le influenze perniciose.
Per cui il lettore è invitato a tornare all'"Alma Venus", ossia al contatto diretto con la Natura.
Sono consigliate lunghe escursioni nei verdi prati, dove si potranno anche raccogliere dei fiori, tutte espressioni della Dea Venere. Passeggiare di giorno è più indicato poiché in questo caso saranno presenti anche i raggi Solari.
Ficino insegna anche come si possa seguire una sorta di "dieta" seguendo i medesimi espedienti, ossia evitando alimenti, profumi e aromi dominati da Saturno per nutrirsi in prevalenza degli altri governati dai tre pianeti benefici.
Questi consigli, che agli occhi di un uomo moderno possono apparire davvero stravaganti, poggiano sugli stessi assiomi di matrice astrologica da seguire nei rituali magici e nel confezionamento dei talismani.
Per cui la magia dovrebbe davvero permeare ogni singolo momento della vita di un Mago o di una Maga. Ogni cosa che ci circonda ha una valenza magica da non trascurare.
32 - Oggi Martedì, giorno di Marte. Ed eccolo raffigurato nell'immagine allegata il nostro "Duce Guerriero" nelle fattezza di un uomo robusto con un elmo d'acciaio, armato di Lancia e Spadone.
I suoi piedi poggiano sui Segni dell'Ariete e dello Scorpione, suoi domicili zodiacali.
Nel Rinascimento e nel Medioevo immagini come queste venivano utilizzate per scopi magici poiché si riteneva che gli influssi del Pianeta potessero essere attratti da un immagine ad esso confacente. Tra immagine e pianeta esiste una sorta di relazione magnetica per cui il simile attrae il simile.
33 - Di cosa ci parlerà oggi il tizio di Cronache Esoteriche? Ah si, ecco, spendiamo due parole sulle "Gerarchie Spirituali".
La Magia è tutta questione di gerarchie. Secondo la tradizione il Mago si interfaccia con entità di diverso tipo. Ovviamente queste entità sono disposte in una scala che dal basso procede verso l'alto.
Si va dagli spiriti più "inferiori" (entità infernali), alle anime dei defunti (disincarnati in genere, ma anche santi, eroi, ecc.), si procede verso gli spiriti elementari (essenzialmente Ondine, Silfidi, Gnomi e Salamandre), dipoi ci si innalza verso gli spiriti planetari (Spiriti Olimpici, Angeli di Marte, Giove, Venere e via dicendo).
Procedendo in alto le gerarchie superiori sono popolate dai così detti "Angeli" (Arcangeli, Cherubini, Troni, Dominazioni, ecc.) e poi si giunge al vertice di questa piramide virtuale, laddove si trova la Divinità Macrocosmica, l'entità superiore che governa tutto il creato.
Questa divinità è senza forma, senza nome, sta molto oltre la comprensione della mente umana.
Dunque il Mago fa riferimento ad una (o a più di una) di queste gerarchie che ho elencato più sopra. Il perché di questa prassi è molto semplice; si tratta di ottenere i poteri (e la sapienza) dell'entità con cui si entra in relazione.
Da qui, da queste gerarchie a cui si fa riferimento, derivano i diversi tipi di magia: Magia Nera, Negromanzia, Magia Naturale, Magia Celeste, Magia Cerimoniale.
Ovviamente la cosa migliore in assoluto sarebbe interfacciarsi con il Vertice. E con che cos'altro se no?
Alcuni maghi non sono affatto interessati alle gerarchie superiori, preferiscono le inferiori che consentono di ottenere dei risultati immediati, materialistici, illusori, egoici e (in ogni caso) non duraturi.
Altri sono interessati alle gerarchie elevate alle quali giungono per gradi, cominciando dalle gerarchie più basse per approdare (gradualmente) alle superiori. Altri vanno direttamente alla scaturigine della piramide, direttamente alla fonte di tutte le gerarchie spirituali.
Personalmente sono favorevole a quest'ultimo approccio... giacché abbiamo le ali e possiamo volare, tanto vale usarle per volare in alto, dove il Cielo è più blu.
Le ali ci vengono fornite dalla Scintilla Divina che alberga in ognuno di noi, liberata dagli impedimenti naturali. Trattasi del Dio Microcosmico che è il riflesso del Dio Macrocosmico.
D'altronde se Dio è una circonferenza che ha il suo centro dovunque, questo centro albergherà anche nel cuore dell'uomo. Mi pare una conseguenza logica.
34 - Gli autori degli antichi grimori sottolineano spesso i terribili pericoli in cui il Mago neofita può imbattersi durante un rituale di evocazione magica.
Infatti vi è la possibilità che i Demoni evocati celino la propria reale identità con dei nomi fasulli, oppure che proferiscano falsità in modo da ingannare il Mago incauto.
Inoltre a volte, sempre con l'inganno e la dissimulazione, tentano di attirare il Mago (o uno dei suoi Discepoli) fuori del Cerchio Magico protettivo il che può condurre alla pazzia o alla morte.
Ora, questi stessi motivi sono presenti in moltissimi miti, favole e leggende diffusi in tutto il pianeta.
Nei Miti un avventura, un viaggio, un esplorazione, una ricerca, ecc. è sempre il momento in cui si verifica un trasferimento da un contesto noto a un contesto ignoto e misterioso; le entità che presidiano i confini sono sempre pericolose; è un rischio enorme avere a che fare con loro. Tuttavia chi è fornito di destrezza, determinazione e coraggio riesce a superare qualsiasi insidia.
In altre parole l'eroe che si avventura fuori dalle mura sicure del proprio contesto sociale e familiare si trova ad incontrare questi demoni. Si tratta di nemici ma al contempo sono anche i dispensatori di tesori o di poteri magici.
Per fronteggiare le entità malvagie l'eroe in genere si serve di un amuleto, un unguento, una pozione, una spada, una formula, ecc. In altre parole utilizza un espediente quasi sempre magico.
Il Mago Salomonico non è da meno, giacché per esorcizzare queste potenze ostili impiega i famosi Pentacoli.
Infatti La Chiave di Salomone, grimorio per antonomasia, dice: "Se invocherai gli spiriti in virtù di questi pentacoli, ti obbediranno senza ripugnanza e, dopo averli visti, saranno presi dallo stupore e li temeranno, e li vedrai così sorpresi dalla paura e dal terrore che nessuno di loro sarà sufficientemente audace da desiderare di opporsi alla tua volontà."
Inoltre i pentacoli, oltre ad esorcizzare i demoni malvagi, possiedono numerose virtù magiche.
"Sono altresì di grande virtù ed efficacia", ribadisce il manoscritto, "contro tutti i pericoli della terra, dell'aria, dell'acqua e del fuoco, contro il veleno che è stato bevuto, contro tutti i tipi di infermità e necessità, contro legature, sortilegi e stregoneria, contro ogni terrore e paura, e dovunque ti troverai, se armato con essi, sarai al sicuro per tutti i giorni della tua vita".
Tuttavia l'acquisizione dei poteri magici è sempre la conseguenza dell'aver stabilito il dominio sui demoni interiori ed esteriori.
Concludo questa nota con una piccola osservazione: Alcuni ritengono che sia più agevole superare il problema dei "guardiani della soglia" rivolgendosi ad entità angeliche. Dopotutto si tratta di angeli, dunque di entità buone.
Tuttavia anche i così detti "Angeli" hanno la stessa funzione dei Demoni. Infatti talvolta assumono atteggiamenti altrettanto pericolosi e mortali verso coloro che sono considerati indegni.
35 - Magia significa risveglio. Ovviamente questa frase, semplice e suggestiva, implica che vi sia qualcosa da risvegliare in ognuno di noi.
Vi è da sapere che la maggior parte delle individui umani, inconsapevolmente, vivono in uno stato di sonno.
Nascono nel sonno, trascorrono la loro vita nel sonno, si sposano nel sonno, allevano i figli nel sonno, muoiono nel sonno senza mai risvegliare il Mago che abita in loro.
Non arrivano mai ad avere un contatto con la vera bellezza, con il potere Magico, con il vero splendore che alberga velato nella loro intima interiorità.
Il che, a mio modo di vedere, è una grandissima tragedia.
Questo stato di torpore generale ricorda quello descritto dalla favola "La bella addormentata nel bosco" in cui un incantesimo determina 100 anni di sonno, da cui la principessa potrà essere svegliata solo dal bacio di un principe.
Dunque il Mago mira al risveglio, mira alla conoscenza del suo Vero Io. Tuttavia assicuro che tale risveglio è parecchio spiacevole. Parecchio doloroso.
Non si tratta di una passeggiatina al chiaro di Luna.
Bisogna affrontare le proprie illusioni, le proprie false idee su noi stessi e sugli altri. Questo processo viene spesso paragonato alla morte. E' la "morte iniziatica" propria a tutti gli antichi riti misterici.
Perché è doloroso?
Immaginate una persona che se ne sta nel suo letto, bello comodo e dorme sogni profondi. Se tentate di svegliarlo non pensate che si possa infastidire? Potrebbe anche cadere dal letto!!! E reagire in modo violento verso colui o colei che lo ha svegliato.
Per questo il Mago realmente saggio non tenta di risvegliare gli altri.
Spero dunque di essere sufficientemente saggio e di non fare alcun tentativo di svegliarvi, se in questo momento state dormendo.
Tuttavia se ciò che scrivo vi fa risuonare qualcosa, come una specie di campanello interiore, allora vuol dire che siete nel posto giusto, che siete sulla strada del risveglio Microcosmico.
36 - Per elevarsi sino a Dio, ed essere tutt'uno con la divinità, è necessario che il Mago muoia a se stesso. Bisogna far schiattare il narciso ed i narcisismi che vivono in noi.
Si tratta della così detta "morte iniziatica" propria a tutti gli antichi riti misterici.
Come diceva Plutarco in un frammento scampato alla distruzione operata dal tempo: E giunta alla morte, l'anima prova un emozione come quella degli iniziati ai grandi misteri. Perciò riguardo al "morire" (teleutan) e all'"essere iniziato" (teleisthai), la parola assomiglia alla parola, e la cosa alla cosa.
37 - Dovete sapere che mio padre, quando era vivo, di professione faceva il barbiere. Aveva un classico salone laddove ogni giorno si radunavano un gruppo di pensionati che stavano li a passare il tempo. Questi vecchietti dialogavano degli argomenti più disparati, calcio, il gioco del lotto, la politica, le notizie sui giornali, sulle signore che passeggiavano per la via (quella non è la tizia che si è separata dal marito?), sugli sconti di quel fruttivendolo e Dio solo sa su cos'altro. Il calcio, però, era l'argomento preferito.
Dialogavano ma soprattutto sentenziavano su tutto, pur essendo profondamente ignoranti di tutto. Il più agguerrito del gruppo era lo Zu N'zino (lo Zio Enzino), un ex impiegato della Standa.
Un giorno (era il 1993) vado li al salone e vedo che sulla sedia di mio padre era seduto l'allenatore del Trapani calcio Ignazio Arcoleo. Per me quell'allenatore era una sorta di eroe, il Trapani calcio allora stava lottando per la serie B per la prima volta nella storia.
Ero emozionato, incuriosito e desideroso di sapere, di conoscere qualcosa in più sul gioco del calcio visto dal punto di vista di uno che lo vive dall'interno. In verità sono sempre curioso di apprendere da chi sa più di me.
Già pregustavo il tutto quando la situazione precipita all'improvviso, nel momento in cui giunge lo Zu N'zino e l'allegra brigata di vecchietti.
Pensate forse che lo Zu N'zino si sia posto in religioso silenzio per conoscere il Mister? Mai sia!!!
Ha cominciato ad esporre con fervore le sue teorie su come avrebbe dovuto giocare la squadra (da ex impiegato della Standa era di certo preparato, no?), legiferando sulla tattica, sulla posizione in campo di tizio e di caio, ecc., ecc. il tutto senza interruzione, come una fila interminabile di (secondo lui) perle preziose.
Nel frattempo Arcoleo stava li zitto, solo il colore del suo viso virava man mano che la predica andava avanti... rosso, rosso pompeiano, arancio aragosta, viola, viola addobbo funebre, blu tenebra... sul blu tenebra Ignazio Arcoleo (prevenendo un imminente coma cardiorespiratorio) si alza dalla sedia e, mezza faccia rasata e l'altra metà insaponata, paga mio padre e fugge via.
Vedendo ciò lo Zu N'zino cosa fa? Si sarà fermato? Mai sia!!! Continua imperterrito con la predica sulla squadra; mi sa che sta ancora li. :-)
Da allora tutte le volte che scorgo qualcuno che parla di cose che non sa con una certa sicumera, come tanti Olisti (o fanatici New Age) che parlano di Fisica Quantistica senza mai aver letto un solo libro sull'argomento, mi viene in mente lo Zu N'zino. E' inevitabile. Per me lo Zu N'zino è diventato un archetipo. :-)
Non era una persona cattiva, questo è certo, è solo che non sapeva di non sapere. Il che è una cosa terribile.
Ps: che poi cosa c'entra la Fisica Quantistica (o la Chimica, la Relatività di Einstein o qualsiasi altra "scienza profana") con la Magia e l'Esoterismo?
Cetto La Qualunque (personaggio comico interpretato da Antonio Albanese) risponderebbe con la seguente espressione: Una beata minchia!!!
38 - Il Dizionario Treccani alla voce "Pettégolo" recita quanto segue:
"Aggettivo [dal ven. petégolo (inizialmente adoperato solo nel femm. petegola), derivante da peto, per allusione all'incontinenza verbale delle persone pettegole]"
Incontinenza verbale... mi sembra un allusione meravigliosamente comica, non vi pare?
Il dizionario continua:
"Di persona che ha l'abitudine di fare e scambiare chiacchiere sul conto degli altri, riportando indiscretamente e con malevolenza fatti privati altrui e abbandonandosi con gusto ad allusioni e commenti maliziosi."
Tra le tante idiosincrasie che mi caratterizzano quella contro i pettegoli è una delle più potenti. :-)
Perché mai uno dovrebbe parlar male dei fatti altrui? Semplice, per evitare di parlare dei fatti propri, e soprattutto per evitare di guardare ai propri difetti.
Insomma il pettegolezzo è una sorta di distrazione, più siamo distratti e più evitiamo di accorgerci delle nostre meschinità.
E' un atteggiamento di vigliaccheria, poiché per guardare dentro noi stessi ci vuole un infinito coraggio, questo perché non sempre ciò che vi troviamo è di nostro gradimento.
E quindi occorre coraggio, tenacia, forza, ma anche tanta indulgenza, tanto amore nei confronti di noi stessi. E poi bisogna assumersi tutte le responsabilità del caso (inutile dare la colpa agli altri) di ciò che si cela sotto il tappeto dell'apparenza.
L'aspirante Mago (o Maga, è la medesima cosa) fuggirà dal frequentare questi "flatulenti verbali" onde evitare di seguirne l'esempio.
Si sa che l'essere umano tende ad imitare chi gli sta intorno. E' legge di Natura.
Ovvio che dovrà evitare anche di indulgere in questa pratica di palese codardia. Abbiamo bisogno di osservare noi stessi... l'esortazione "Conosci te stesso" è una massima religiosa greco antica iscritta nel tempio di Apollo a Delfi.
Ecco l'iscrizione completa:
"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l'Universo e gli Dei."
A questo punto sarà chiaro il perché vale la pena di cercare e ricercare con la determinazione impavida tipica dell'eroe.
Alla Pugna!!! Saluti arditi dal vostro affezionato Marchese di Carabà
39 - Le influenze astrali che agiscono sull'uomo e che egli deve utilizzare o combattere si identificano con i sette pianeti classici. Eccoli qui di seguito elencati;
Saturno: Determina la buona o cattiva sorte;
Giove: Nobile ambizione o folle orgoglio;
Marte: Il dominio di sè o la crudeltà;
Sole: L'amore per l'arte o per la ricchezza;
Venere: L'amore o l'indecenza;
Mercurio: La scaltrezza o lo studio della scienza;
Luna: L'immaginazione o la follia;
40 - Tutti quanti conoscono il geroglifico del Triangolo con il vertice verso l'alto e un Occhio al centro.
Guardandolo risulta un po' inquietante, non è così?
Cosa significherà mai realmente detto simbolo?
Massoneria? Poteri forti? Illuminati? Nuovo ordine mondiale? Alieni? Insomma, un condensato di "brutta gente"?
Un immagine può essere strumentalizzata in mille modi, su questo non ci piove, tuttavia a noi qua interessa quale sia il significato esoterico dell'emblema.
Ebbene la risposta è molto semplice.
Il triangolo con il vertice verso l'alto è il simbolo del FUOCO, elemento in grado di fornire calore e luce, di illuminare le tenebre dell'oscurità.
L'Occhio è l'organo stesso della visione, senza luce l'occhio non può vedere.
Dunque si tratta dell'Occhio del Dio esteriore, del Fuoco illuminante del Dio Macrocosmico, che è il riflesso del Fuoco Microcosmico, lo stesso che il Mago cerca di risvegliare dentro se stesso.
Questo Occhio interiore va aperto se vogliamo scoprire chi siamo realmente, se desideriamo conoscere la Luce che siamo venuti a portare nel Mondo.
L'Occhio di cui si sta parlando, non ha una collocazione spaziale, non si trova sulla fronte o in qualsiasi altra parte del corpo. Non ha nemmeno una collocazione temporale... è fuori dallo spazio e dal tempo.
E' un simbolo di un qualcosa, la Luce Esteriore ed Interiore, che va oltre il simbolo.
Un immagine dovrebbe essere un elemento che ci avvicina alla Verità, purtroppo spesso e volentieri vi restiamo impantanati. Dunque il simbolo indica qualcosa, come il maestro indica la Luna con il dito. Purtroppo spesso guardiamo il dito.
Evitiamo questo errore infausto, per quanto possibile.
A questo punto della storia la simbologia in oggetto, in un primo momento "inquietante", dovrebbe apparirci come un qualcosa che ci è Caro, come la Verità stessa.
Da qui deriva il motto del S.O.I.R.E. (Il Sacro Ordine Iniziatico del Ruach Elohim): "Orietur in tenebris lux tua", sorgerà fra le tenebre la tua luce. (Isaia 58,10)
41 - Nei profili e nelle pagine FB di diversi "esoteristi" mi capita spesso di incappare nel mantra "il mio compito è aiutare gli altri".
Questo mantra (aiuto gli altri, aiuto gli altri, aiuto gli altri → infinito) è molto gettonato e devo dire che anch'io ne ero stato attratto all'inizio del mio percorso.
Purtroppo dietro questo desiderio filantropico spesso si nasconde l'egocentrismo.
Ecco il giro del fumo: io aiuto gli altri, dunque io sono un eroe (Batman e Wonder Women mi fanno un baffo), perciò sono un superfico/a. Il mio super potere? Aiutare gli altri, è ovvio.
Pertanto quella dell'aiutare gli altri è spesso una meravigliosa maschera socialmente approvata (che brava persona, irradia luce da tutti i pori, ama così tanto il prossimo). La maschera è così bella che inganna anche il soggetto stesso che la indossa, che ritiene davvero di essere un supereroe.
Il Mago deve fare i conti con le proprie maschere, deve avere il coraggio di toglierle e guardare in pieno volto la situazione. Se il Mago (o la Maga) di turno fuggirà l'inganno della propria maschera allora toglierà la maschera anche agli altri. Ecco, questo si che è già un bell'aiuto. Ma non aspettatevi un ringraziamento per questo servizio.
Ciò perché non è facile abbandonare le apparenze per poter essere.
42 - Gli esseri umani hanno la straordinaria capacità ad attaccarsi (come delle cozze ad uno scoglio) a qualsiasi cosa.
Cibo, vestiti, tv, telefono cellulare, vacanze all'estero, il Mio Compagno/Compagna, Amici, Figli, pub al sabato sera, manicure, libri, animali domestici, alcolici, ecc, ecc.
Non è mia intenzione demonizzare niente, ci mancherebbe. Io qui parlo di "attaccamento", la nostra mente ci suggerisce che senza questa o quella cosa (o persona) non possiamo essere felici. Dunque sto parlando di dipendenza psicologica.
Naturalmente un percorso magico condotto seriamente ci porterà a renderci conto del fatto che nulla di tutto ciò che in genere consideriamo "vitale" ha veramente importanza. Il mondo è così effimero, caduco, soggetto a costante cambiamento, morto e tendente alla morte. Non vale la pena inseguire una qualsiasi illusione mondana, neanche per un istante.
A questo punto qualcuno si chiederà: cosa è realmente importante per un Mago?
Risposta: L'unica cosa realmente importante è il contatto che il Mago stabilisce con l'Infinito, con l'Ineffabile, con l'Eterno, con la Luce Spirituale, con l'Ente Supremo, lo si chiami un po' come si vuole, i nomi non hanno grande importanza. Tuttavia gli esseri umani si attaccano anche a quelli!
Per riscoprire la scintilla divina dentro di noi è necessario stabilire un contatto con l'ente divino esterno a noi. Il Microcosmo deve interfacciarsi con il Macrocosmo, in questo modo il simile si conformerà al suo simile per fare il miracolo di una cosa sola.
Questo relazione con l'Entità Macrocosmica si stabilisce con la Preghiera che non è il ripetere meccanicamente delle formule (per quanto esse possano essere raffinate o blasonate) ma è un esercizio che conduce al silenzio.
E' li, nel silenzio che equivale alla morte del piccolo uomo terrestre attaccato a qualsiasi sciocchezza, che noi possiamo ritrovare noi stessi, il nostro Vero Io.
43 - La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci.
Questa frase iconica di un maestro della fantascienza (Isaac Asimov) mi viene in mente tutte le volte che la violenza viene promossa e/o osannata come soluzione ai problemi.
Purtroppo oggigiorno politici, mass media, film, serie tv, video games, ecc., ecc. offrono (spesso e volentieri) dei modelli che ispirano violenza.
Qual è il risultato? La gente è più violenta, i giovani sono più violenti nei confronti di se stessi e nei confronti del prossimo.
La violenza viene spesso proposta come soluzione ad altra violenza, occhio per occhio dente per dente, un po' come se si cercasse di spegnere il fuoco con un lanciafiamme. La violenza genera odio, l'odio genera violenza, è un circolo vizioso, il classico cane che si morde la coda. Odio, violenza e "vendetta per la violenza ricevuta" sono tutti elementi che vanno a braccetto.
Cos'è la violenza? E' semplicemente imporre ad un altro le proprie idee, i propri costumi, le proprie usanze, la propria religione, il proprio modo di "stare al mondo" con la forza.
La violenza è incapacità di dialogo, incapacità di confronto, incapacità di accogliere chi è "diverso". Da qui la frase di Asimov "La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci"... nessuno vuol pensare di essere incapace di accogliere e accettare il prossimo, accogliere ed accettare il prossimo significa anche accogliere ed accettare noi stessi. Se si è incapaci di fare ciò non rimane altro che l'azione diretta, la violenza diventa l'ultimo rifugio.
Si tenga presente che la violenza può essere anche verbale, psicologica, una frase volta a ferire o a criticare aspramente qualcuno più essere più dolorosa di un ceffone.
Dal punto di vista magico ed esoterico, la violenza è farsi dominare dalle correnti astrali, ossia dagli influssi nefasti che provengono dal cielo che si cristallizzano nel Tema Natale di una persona.
Il motto rinascimentale "Il Sapiente dominerà gli Astri" viene ribaltato, sono gli Astri a dominare a sballottare a destra e a manca l'essere umano inconsapevole, l'essere umano privo di discernimento.
Invece un Vero Mago non accetta questo dominio astrale e cerca costantemente di migliorare se stesso. Chi non è padrone a casa sua come potrà pretendere di dominare le entità spirituali evocate? Impossibile!
Ovviamente per dominare gli astri bisogna essere consapevoli e interrogarsi coraggiosamente:
In quali occasioni sono violento/a?
In quali occasioni gli altri sono violenti con me?
Naturalmente è più difficile rispondere alla prima domanda, siamo sempre propensi a puntare il dito, a dire che è colpa di qualcun altro, non è così?
Dalla consapevolezza di ciò che accade dentro noi stessi nasce la possibilità di dominare il Fato Astrale, e con essa la possibilità di risvegliare il Mago che è in noi.
44 - L'Heptameron è un grimorio incredibile per molte ragioni, non ultima quella che ha influenzato molti dei testi magici successivi.
Possiamo ritrovare tracce dell'Heptameron nel Lemegeton (o Piccola Chiave di Salomone), nel Grimorio di Papa Onorio, nel Grimorio di Armadel, nel Magia Naturalis et Innaturalis, ecc.
La più antica copia dell'Heptameron risale al 1474, ma è attibuito (falsamente) a Pietro D'Abano, filosofo, medico e astrologo italiano morto nel 1316.
Il termine "Heptameron" significa letteralmente "7 giorni"; si tratta di un riferimento a un sistema di Magia Cerimoniale basato sull'invocazione dei 7 Arcangeli associati ai sette giorni della settimana e alle ore planetarie.
Questi Arcangeli governavano legioni di angeli minori, nonché gli angeli caduti, o demone inferi.
L'immagine (tratta da un esemplare del 1565) raffigura il Cerchio Magico dato come esempio.
45 - Un Mago (o una Maga, è la stessa cosa) è come un avventuriero, è come un esploratore, mi viene in mente l'immagine di Indiana Jones. Che volete farci? Sono un po' Nerd.
Mi viene in mente anche l'immagine di Cristoforo Colombo che pensava con il suo viaggio di approdare in India ed invece si trova a scoprire un Nuovo Mondo. Per il Mago questo Nuovo Mondo sono i Regni Spirituali.
E' una dimensione estremamente vasta, infinita. Chi approda sulle coste di questo nuovo territorio si trova sulla costa, ma ignora che dietro quel tratto di spiaggia c'è un intero Continente.
E quindi cosa fa? Piano piano esplora, ma più scopre e più ci sono altre cose da trovare. Ovviamente un essere umano può esplorare sino ad un certo punto. Nel suo cammino comprende che sono molte di più le cose che ignora piuttosto che quelle poche che conosce. E quindi il Mago comprende di essere ignorante.
Cosa volete che sia conoscere un'isola di un piccolo pianeta di fronte all'immensità dell'Universo? Niente, bazzecole, briciole.
Da questa consapevolezza nasce la vera umiltà. Umiltà non significa dirsi continuamente quanto siamo inetti, quanto siamo peccatori.
No, no e poi no! E' semplicemente essere consapevoli del fatto che non sappiamo. Come diceva Socrate "Io so di non sapere".
Con una tale consapevolezza scolpita non nella testa (come un semplice ragionamento) ma in tutto il nostro essere non possiamo illuderci di essere superiori agli altri.
46 - Un vecchio detto popolare dice che "Chi si vanta da solo vale un fagiolo".
Tuttavia vi dico che tutte le volte che sarete critici, tutte le volte che avrete una parola, un pensiero o un sentimento di disprezzo nei confronti di voi stessi, ostacolerete le vostre capacità magiche.
Invece lodatevi, esaltatevi, incensatevi, magnificatevi, glorificatevi, siate i vostri primi tifosi, i vostri primi ammiratori.
Se non credete in voi stessi, chi ci crederà? Un Mago che non crede in se stesso non è un vero Mago. Lasciate perdere i legumi.
47 - Purificazione
Secondo la tradizione esoterica tramandataci dagli antichi, il Mago (o la Maga, secondo i casi) dedicavano la massima cura nelle cerimonie di purificazione. Purificazione di Se Stesso, dei suoi Strumenti dell'Arte e del Luogo in cui doveva operare.
Perciò gli antichi Magi raccomandavano una depurazione spirituale preliminare la cui durata si estendeva per un periodo di tre giorni sino a diversi mesi.
Durante tale periodo espiatorio i Magi si preoccupavano tantissimo del regime alimentare. Evitavano rigorosamente le sostanze animali, affinché lo spirito della bestia uccisa non potesse in nessun modo penetrare nella loro energia aurica. Si astenevano dalle bevande inebrianti, veicolo privilegiato degli spiriti maligni.
Praticavano la castità sessuale affinché lo spirito impuro della compagna (o del compagno) non potesse interferire in alcun modo con le successive pratiche magiche.
Erano estremamente attenti alla pulizia del corpo, inoltre distruggevano con il fuoco (ritualmente) le unghie e i capelli tagliati nel periodo in questione.
Inoltre si sottoponevano a dei digiuni più o meno prolungati, ciò affinché il corpo fisico potesse eliminare le tossine eteriche accumulate in precedenza.
Si isolavano fisicamente, evitando (come si eviterebbero degli appestati) le eventuali contaminazioni derivanti dai rapporti sociali. I loro servitori erano persone scelte, discepoli consacrati appositamente per l'occasione.
Purificavano la mente diverse volte al giorno (specialmente al sorgere e al tramonto del Sole) con l'ausilio di speciali "mantra", scongiuri ed orazioni.
Tutto ciò aveva lo scopo di rendere il Cerchio Magico di ogni cerimonia assolutamente inespugnabile nei confronti delle entità avverse.
Non solo il Mago comandava ai demoni contrari di starsene alla larga, ma invocava gli Arcangeli e le loro schiere angeliche affinché potessero vegliare sul Cerchio Magico.
Ora, questa sfilza di procedure di purifica sono meravigliose, corrette e consigliabili.
Bisogna stare bene attenti, però, a non perdere il nocciolo della questione. Se le azioni di purifica sono solamente esteriori e/o superficiali il nostro corpo sarà pronto al rituale magico ma il nostro spirito non lo sarà affatto.
La Vera Purificazione deve procedere dall'interno verso l'esterno e non viceversa. Essa deriva da un contatto prolungato con il proprio Angelo Custode o Buon Genio, senza questo contatto tutto il resto non ha alcun valore.
Magari potremo avere una salute migliore, o avremo smaltito le tossine accumulate, ma dal punto di vista "magico" saremo tali e quali a prima.
Per i Puri tutto diventa puro, la sorgente di tale Purezza (la Vera Purezza) risiede unicamente nel nostro Cuore, giammai altrove.
Perciò anche se parlassi le lingue degli angeli, ma non avessi la Vera Purezza, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la Vera Purezza, non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la Vera Purezza, a nulla mi servirebbe.
La Vera Purezza è paziente, la Vera Purezza è benevola; non è invidiosa la Vera Purezza, non si vanta, non si inorgoglisce, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si incollerisce, non tiene conto del male ricevuto, non si compiace dell'ingiustizia, ma gode solo della Verità.
Tutto abbraccia, tutto include, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La Vera Purezza è infinita e come tale non avrà mai fine.
Questa è la Vera Purezza Magica che auspico per me e per voi. Tutto il resto lo lasciamo volentieri agli altri.
48 - Ogni opera magica comincia nell'interno, nel Microcosmo, e viene proiettata al di fuori, nel Macrocosmo.
Questo è la Chiave della Magia e deve sempre essere ricordata, deve essere fissata nella coscienza del Mago. Si tratta dell'unica vera pietra di paragone della salvezza.
Tutti vediamo in uno specchio l'universo in cui viviamo, e, per di più, in uno specchio che cambia nel tempo.
Lo specchio è la nostra mente subconscia, che era conosciuta dagli antichi occultisti come sfera spirituale o Astrale. Si tratta dell'uovo aurico o atmosfera psichica che ci circonda.
Questa sfera Astrale è lo specchio in cui tutte le cose si riflettono, e l'apprendista Mago deve anzitutto ottenere il controllo di questo specchio magico.
Egli non può, se non indirettamente, operare sul Macrocosmo, ma può modificare e rimodellare direttamente il suo Microcosmo.
Ciò gli permetterà di stabilire nuove relazioni col mondo esterno tali da far sì ch'esso si modelli in accordo con il suo nuovo punto di vista. Semplice, no?
Questo è un segreto iniziatico che va costodito gelosamente, se intendi le mie parole.
49 - Sin dalla mia più tenera età sento parlare del così detto "Destino".
"Tizio è finito sotto un camion, era Destinato."
"Caio si è beccato una brutta malattia, il Destino gli è stato avverso."
"Sempronio ha vinto la lotteria e poi in poco tempo ha scialacquato tutto il denaro della vincita tornando più povero di prima, scherzi del Destino."
C'è anche la versione positiva: "Sempronia (sorella di Sempronio) è nata in una famiglia facoltosa. Il Destino le è stato favorevole dalla nascita."
Dunque il Destino è un insieme di eventi che l'uomo non può evitare che portano ad una conseguenza finale prestabilita.
Il concetto è di derivazione ellenica, infatti gli antichi greci credevano nel Fato (sinonimo di Destino) al quale anche le Divinità dell'Olimpo dovevano sottostare.
I "moderni" preferiscono credere nel Karma, un concetto induista che moderno non è, diffuso in Occidente dalla Società Teosofica capitanata dalla Blavatsky.
Karma e Destino sono molto simili, la differenza risiede nel fatto che il Karma deriva dalle azioni delle vite precedenti.
Della serie: "se hai un destino brutto è perché in una vita precedente hai svolto azioni cattive; ergo te lo sei meritato".
E la Magia? Come si colloca in tutto questo?
Così: Il Mago è colui che domina il suo Destino, o il suo Karma, se preferite. Senza fare danni a nessuno. Ciò è auspicabile.
Una volta che il Mago ha imparato a dominare il proprio Destino, allora potrà aiutare altre persone a dominare il loro.
D'altronde un Mago di professione fa questo. Io faccio questo, oltre ad insegnare ad altri come si diventa Maghi o Maghe.
La mia attività frutta poco? Ho solo storie d'amore terribili? Desidero un nuovo posto di lavoro? Ecc., ecc.
Usando la similitudine con il gioco del Poker, possiamo definire la Magia come l'arte di Cambiare le Carte in Tavola.
50 - "Alterius non sit qui suus esse potest" è una locuzione latina, tratta da una favola di Esopo (Delle ranocchie, serpente e legno).
Ha il significato di: "Non sia d'altri colui che può appartenere a se stesso".
Fu il motto personale di Paracelso che lo fece apporre, anche in tedesco, sui suoi ritratti.
Questo è anche il motto dell'Ego nascente.
A chi appartiene un Mago?
Appartiene alla Patria? Alla propria Città d'origine? Alla sua Famiglia?
"Non sia d'altri colui che può appartenere a se stesso"
Appartiene alla sua Religione? Appartiene al Cristo? Al Buddha? A Visnu? Ad Allah? A Zeus?, ecc.?
"Non sia d'altri colui che può appartenere a se stesso"
Appartiene alla Società? Alle sue Tradizioni, usi e costumi?
"Non sia d'altri colui che può appartenere a se stesso"
Ecco, il motto può essere recitato come una sorta di mantra.
La responsabilità di ogni azione di un Vero Mago è solo Sua, con tutti gli annessi e connessi.
51 - Vedete quella figura imponente assisa sul suo Carro?
Essa rappresenta il Mago, o meglio il suo Ego nascente. Con l'espressione "Ego nascente" intendo il "Sacro Io", l'unico vero Io insito nell'essere umano che può essere considerato "Sacro".
La figura è teriocefala, in ciò ricorda certe divinità egizie.
Nello specifico ha la testa di Gallo, ciò perché questo animale è Solare e sopratutto perché il gallo annuncia l'alba di un nuovo giorno, il Sole nascente. Inoltre il gallo con il suo canto sveglia il pollaio e tutto il vicinato. Egli stesso è il primo a destarsi.
E' assiso su un Carro (chiara allusione al settimo arcano dei Tarocchi) che egli domina con un frustino.
Cosa domina il Mago?
Questa è una domanda che merita una risposta.
E sopratutto merita di essere messa in atto. Parola mia.
52 - Tutte le volte che vado in ufficio postale, al supermercato o dal barbiere mi imbatto immancabilmente in qualcuno che si lamenta.
Eh, c'è troppa gente, la fila è troppo lunga, il cassiere è troppo lento, fa caldo, fa freddo (o altre eventuali intemperie) che palle questo che palle quello, il Governo, lo Stato, la Costituzione, le tasse e Dio solo sa cos'altro.
Le persone sembrano ossessionate da questi ed altri pensieri, è come se avessero un disco che continua all'infinito e che non riescono a fermare.
In verità questa gente è ossessionata dai Demoni.
In genere i Demoni ce li immaginiamo con le corna, i denti aguzzi, l'espressione cattiva e nell'atto di divorare le loro vittime. In effetti questi pensieri ricorsivi "divorano gli uomini" in senso figurato.
Chi ha sviluppato la visione in astrale percepirà questi Demoni a cavalcioni sulle vittime designate (vedi immagine allegata).
Naturalmente i Demoni andrebbero sollevati dalla loro posizione dominante, andrebbero esorcizzati ed incatenati, in modo da impedire loro di fare ulteriori danni. Chi è sulla via che conduce alla Vera Magia comincerà ad esorcizzare i propri.
53 - Cos'è la Magia?
Risponderò con una similitudine.
Supponiamo che in una caverna sconosciuta che state esplorando con un gruppo di amici, all'improvviso nell'oscurità più profonda inciampate in una lampada di metallo.
La lampada è tutta piena di polvere. Con un indumento usato come uno straccio improvvisato cominciate a pulirla, quando improvvisamente viene fuori un vapore che si condensa in forma umana. Si tratta di un Genio, con baffi, barba e il suo bel turbante all'orientale.
"Grazie Padrone per avermi liberato dal mio sonno millenario" dice il Genio rivolgendosi a voi. "Qualunque tuo desiderio io lo esaudirò".
Cosa chiedereste? Quali sono i vostri desiderata?
Potete chiedere quello che volete, il Genio è disponibile a qualsiasi vostra richiesta e ghiribizzo.
54 - "Noi respiriamo tutti la vita degli altri ed insuffliamo loro in qualche modo una parte della nostra esistenza.
Gli uomini intelligenti e buoni sono a loro insaputa i medici dell'umanità, gli uomini stupidi e cattivi sono gli avvelenatori pubblici." (Eliphas Levi - La Chiave dei Grandi Misteri)
Sottolineo che un Mago non teme gli avvelenatori pubblici.
Piuttosto che coltivare sentimenti di paura ritengo sia più proficuo chiedersi:
Ed io? A quale categoria di uomini appartengo? Come faccio ad essere un medico dell'umanità?
Ecco, questioncine di questo genere. Considerate che prima di essere "medico dell'umanità" è necessario curare se stessi.
"Medico, cura te stesso" soleva dire il prode Paracelso.
55 - Facebook, nella zona virtuale consacrata alla digitazione di un post, chiede: a cosa stai pensando?
Ecco, dimmi a cosa pensi e ti dirò chi sei.
I nostri pensieri modificano il Corpo Astrale e (in seconda battuta) il Corpo Fisico. è bene vigilare sui propri pensieri, specialmente su quelli di cui non si è consapevoli, specialmente su quelli ricorsivi che, come l'Uroboros dell'immagine, girano in tondo. Ovviamente il serpente che si morde la coda ha un altro significato, ma fa niente.
Dunque dai nostri post si comprende perfettamente chi siamo? Risposta affermativa.
56 - "Bene e male non esistono. Esistono soltanto il potere e coloro che sono troppo deboli per ricercarlo..." (Voldemort)
Molti ritengono che la saga di Harry Potter sia solamente una serie di romanzi fantasy senza alcun attinenza con le vere pratiche della magia.
Eppure, leggendo questi libri, appare evidente che l'autrice (J.K. Rowling) abbia compiuto numerose ricerche in ambito occultistico.
Da queste ricerche ne ha tratto delle riflessioni... la frase che ho inserito all'inizio di questo post (attribuita al mago oscuro) mi pare un ottimo esempio.
In relazione a questa frase sono d'accordo con Voldemort; mi fa uno strano effetto ammetterlo, ma è così.
Le forze occulte della Natura che il Mago utilizza non sono né buone, né cattive. Non più di quanto lo sia la corrente elettrica ad esempio. Con essa ci possiamo fare un toast oppure possiamo fulminare qualcuno. Al Mago la scelta.
57 - Secondo Eliphas Levi la dodicesima lama dei Tarocchi (L'Appeso) simboleggia l'Adepto (colui che ha conseguito), legato dai suoi giuramenti, spiritualizzato, ossia coi piedi rivolti verso l'alto.
In un certo senso ha per base il Cielo, cioè i mondi spirituali. Mi sembra una lettura interessante.
Aggiungo che la testa è come un seme, i capelli sono come delle radici.
Possiamo dire che tutto il corpo dell'Adepto si sviluppa dalla sua attività mentale?
Secondo me possiamo dirlo.
Saluti sottosopra dal vostro affezionato Marchese di Carabà.
Ps: sottolineo che questa interpretazione della carta è una delle tante possibili. I simboli si prestano a molteplici letture. Va bandito ogni assolutismo più o meno fanatico.
58 - Non voglio creare un gregge, non desidero essere il feticcio di pazzi e fanatici, ne il fondatore di una fede i cui seguaci sono contenti di riecheggiare le mie opinioni.
Io voglio che ciascun individuo si apra la propria strada attraverso la giungla.
La frase qui sopra era dello zio Aleister (Aleister Crowley - Le Confessioni).
Mi sembra davvero condivisibile, ogni individuo è un miracolo che val la pena di essere portato alla luce.
Questo sentiero di scoperta è lo stesso che conduce alla Vera Magia. Amici cari, da ciò non si scappa.
59 - Talvolta mi capita di incontrare delle persone che sostengono di essere assolutamente razionali. Sostengono di riuscire a razionalizzare qualsiasi cosa, qualsiasi loro scelta. Dicono che l'intelletto governa la loro vita.
Per contro mi capita di incontrare anche delle persone che ritengono di essere assolutamente emozionali. Cioè qualsiasi scelta e qualsiasi loro azione è dettata più dalla pancia cioè dal sentimento, dall'emozione; quindi affermano che la loro vita è regolata e dominata dalle emozioni.
Invece il vero mago è colui che risveglia il suo Vero Io. Il Vero Io, scintilla Divina insita nell'essere umano, è padrone e signore sia dell'intelletto, sia delle emozioni.
60 - Il microcosmo dell'essere umano e come un giardino in cui cresce ogni sorta di pianta, di erba e fiore.
Alcune di queste piante sono velenose e malefiche, altre sono salutari ed estremamente benefiche.
Dipende dall'uomo decidere quali semi vuole sviluppare fino a farli diventare un albero adulto. Tale albero sarà egli stesso.
E voi? Quali semi desiderate far crescere nel vostro giardino?
61 - Nella mitologia greca, Proteo è una divinità dei mari e dei fiumi, che Omero chiama "vecchio uomo di mare"; altri lo hanno appellato "dio del cambiamento continuo", ciò in conformità alla natura stessa del mare.
Da questa caratteristica viene l'aggettivo "proteiforme", che indica una cosa che può assumere diverse forme.
In Magia la figura è la rappresentazione delle correnti astrali caotiche che il Mago deve imparare a governare. In alchimia Proteo è equivalente a Mercurio.
62 - L'iniziato quindi non ha aspettative dubbie né paure assurde, perché non ha credenze irragionevoli; sa quello che può e non gli costa nulla osare. Inoltre, osare è potere.
Ecco allora una nuova interpretazione degli attributi dell'iniziato: la sua lampada rappresenta la conoscenza, il mantello che lo avvolge rappresenta la sua discrezione, il suo bastone è l'emblema della sua forza e audacia. Sa, osa e tace.
Conosce i segreti del futuro, osa nel presente e tace sul passato.
Conosce le debolezze del cuore umano, osa usarle per fare il suo lavoro e tace sui suoi piani.
Conosce la ragione di tutti i simbolismi e di tutti i culti, osa praticarli o astenersi da essi senza ipocrisia e senza empietà, e tace sull'unico dogma dell'alta iniziazione.
Conosce l'esistenza e la natura del grande agente magico, osa compiere le azioni e pronunciare le parole che lo sottopongono alla volontà umana, e tace sui misteri del grande arcano.
Così spesso lo si vede triste, mai abbattuto o disperato; spesso povero, mai degradato o miserabile; spesso perseguitato, mai respinto o sconfitto.
Questo era l'inconfondibile Eliphas Levi, lo Zio Eliphas, ancora lui.
Cari piccoli Marchesi (o aspiranti tali) in ascolto, desideravo rassicurarvi del fatto che l'iniziato può essere felice e ricco, anziché triste e povero, come dice il Levi.
Ciò dipende dalle scelte personali, dalla direzione che l'iniziato vuole dare alla sua vita. Nessuna forza occulta lo costringerà alla tristezza o alla povertà se egli non Vuole.
63 - Il Potere è il sapiente impiego della Volontà che fa servire la fatalità stessa a compiere i desideri del Saggio.
Questa frase era di Eliphas Levi (lo Zio Eliphas), a proposito del Fato, o Fatalità, o Destino, sono tutti sinonimi.
Ne parlavo in un post addietro.
è un modo diverso per dire "Sapiens dominabitur Astris", cioè il Saggio dominerà le Stelle.
64 - In Magia la purificazione e la consacrazione degli elementi che compongono un rituale costituiscono due fasi molto importanti.
Naturalmente la consacrazione segue la purificazione.
Con l'operazione magica di purifica vengono eliminati gli accumuli fluidici estranei al nostro intento, mentre la consacrazione serve ad "orientare" ogni singolo ingrediente nella giusta direzione, impregnandolo della nostra volontà e del fluido astrale (o grande agente magico) corrispondente ad uno dei sette pianeti dell'astrologia classica.
Ovvio che bisogna scegliere il pianeta idoneo, quello che governa l'operazione magica che desideriamo realizzare.
Useremo Saturno per le opere che riguardano terreni agricoli ed edifici;
Giove per le opere legate alla religione, alla fortuna e alle cause legali;
Marte per protezione e vincere sui nemici;
Il Sole per le azioni riguardanti ricchezza, onori, fama e le arti;
Venere per l'amore, la bellezza, la salute fisica, gli svaghi e le piccole gioie della vita;
Mercurio per le azioni riguardanti il commercio, lo studio e l'arte oratoria;
Infine la Luna per i rituali riguardanti la crescita o decrescita di tutte le cose.
65 - Quando mai i perbenisti sono delle "persone per bene"? Mai direi!!!
Il Perbenismo è "un modo di comportarsi di chi vuole apparire persona perbene, seguendo con qualche ostentazione le norme della morale comune o uniformandosi a quelle della classe sociale dominante". Questo era il vocabolario Treccani.
Sappiate che il perbenismo è nemico della Magia e anche del Marchese di Carabà.
Guardatevi dai perbenisti, guardatevi dagli ipocriti. Fuggite a gambe levate se ne vedete uno/a.
E se scoprite dell'ipocrisia perbenista in voi stessi, allora fuggite da voi stessi. Abbiate orrore dell'ipocrisia in tutte le sue forme, in tutti i luoghi in cui essa si nasconde.
66 - Paracelso fu forse l'ultimo dei grandi astrologi pratici.
Guariva le malattie per mezzo di talismani formati sotto influenze astrali, e su tutti i corpi riconosceva il marchio della loro Stella Dominante.
In questo, secondo lui, consisteva la vera Medicina Universale, la scienza assoluta della Natura, perduta per l'errore degli uomini e solo da un ristretto numero di iniziati ritrovata.
Questa frase, pregna di verità, era dello Zio Eliphas (Eliphas Levi - Dogma dell'alta Magia).
Quanti di voi conoscono l'astrologia praticata da Paracelso? Molto pochi suppongo.
Nell'astrologia rinascimentale vi sono delle importanti chiavi per operare in Magia. Per questo motivo il mio corso "il risveglio dei Magi" è pregno di astrologia.
I miei studenti lo sanno bene. Come potrebbe essere diversamente?
67 - "Un giocatore lo vedi dal coraggio. Dall'altruismo e dalla fantasia." cantava Francesco De Gregori.
In realtà una qualsiasi persona (non necessariamente un giocatore di calcio) la si vede per questi tre fattori, coraggio, altruismo e fantasia.
Io aggiungerei anche il senso dell'umorismo, chi non sa ridere alla vita e ha sempre il "muso lungo" non mi ispira fiducia. E neanche chi indulge nella critica e nel pettegolezzo.
Eccole, riassunte in due righe, le caratteristiche che la Magia (Dama senza Misericordia) richiede, anzi oserei dire pretende, dal Vero Mago.
Insomma da questi elementi si vede se vale la pena o meno giocare insieme.
Il riferimento è all'immagine allegata, trattasi del Ludus Puerorum (il Gioco dei Bambini della Scienza Ermetica) dello Splendor Solis, celebre testo alchemico a colori del XVI secolo.
68 - Tutte le volte che si rinuncia a qualcosa, ci si illude. Il motivo è semplice, eccolo riassunto in due parole: ogni volta che si rinuncia a qualcosa, si rimane legati per sempre all'oggetto a cui si rinuncia.
Quando si rifiuta qualcosa, si rimane incatenati a quella cosa per sempre. Finché la si combatte, le si dà potere. Le si dà un potere pari a quello impiegato nel combatterla.
Come si esce da questo ginepraio?
Come spezzare queste catene che ci vincolano a cose, persone, ideali, ecc.?
Bisogna "accogliere", non rinunciare o rifiutare.
In altre parole, bisogna accogliere i propri "demoni interiori", perché combattendo contro di essi si dà loro potere.
Nessuno ve l'ha mai detto prima d'ora, non è così?
In genere si dice che bisogna lottare, combattere sino alla morte, duellare fino allo spasimo.
In ciò il mitico Re Salomone, uno dei più grandi Maghi che la tradizione esoterica ci abbia tramandato, era molto saggio rispetto alla maggior parte degli esseri umani.
Egli non rifiutava affatto ai suoi demoni, anzi li assoldava e li faceva lavorare per lui in modo da edificare Gerusalemme (la Città Celeste) e il suo Tempio. Leggete il Testamento di Re Salomone e ne avrete una riprova.
Stessa cosa se leggete il Lemegeton (Clavicula Salomonis); in questo grimorio vi troverete delle invocazioni agli spiriti infernali.
Per cui uno potrebbe pensare: "Oddio, Salomone praticava la Magia Nera, era un Mago oscuro".
Quest'ultima sarebbe una conclusione quantomeno affrettata, oltre che sciocca.
Ovviamente i demoni più pericolosi li teneva confinati in delle anfore di bronzo, in modo tale da renderli inoffensivi.
Dunque quando si rifiuta qualcosa, vi si rimane legati. L'unico modo per tagliare il legamento è di non lasciarsi ingannare.
Il Mago cerca di capire il vero valore di quella cosa, se lo comprende non avrà bisogno di rinunciarvi: semplicemente, gli cadrà dalle mani.
Spero che qualcuno non equivochi le mie parole. Purtroppo le parole sono sempre facili al fraintendimento.
Accogliere i demoni interiori non vuol dire assolutamente dare loro libero sfogo. In questo modo tutte le perversioni di questo Mondo sarebbero all'opera! Invece no. Salomone riusciva a domare e reclutare i demoni esteriori poiché dominava i demoni interiori.
Non possiamo dominare tali demoni se non siamo consapevoli della loro esistenza. Per cui il Mago cerca di stanarli, di guardarli in faccia, di comprendere realmente cosa sono. In questo modo non potrà farsi ingannare.
Faccio un esempio semplice per spiegare meglio tutta la faccenda.
Supponiamo che voglia perdere dei chili superflui. Allora mi metterò a dieta, rinuncerò al cibo saporito, ai condimenti, rifiuterò i dolciumi, rifiuterò tutto ciò che è troppo calorico, ecc., ecc. Una rinuncia dopo l'altra sino a quando il "demone della gola" non si impossessa di me.
Quindi vado a cena e mangio tutto quanto a cui ho rinunciato, e alla fine riprendo tutti i chilogrammi persi, con i dovuti interessi.
Invece se io comprendo il reale valore del cibo, se comprendo che il cibo non mi rende felice, se (in altre parole) dialogo con il "demone della gola" e lo guardo in faccia senza paura, allora non vi sarà nulla a cui rinunciare.
Ma naturalmente se una persona ritiene che non può essere felice senza quella data cosa, o quel dato individuo, o quel dato manicaretto è legata come un salame.
Le religioni (quasi tutte) propongono ai fedeli dei sacrifici, delle rinunce.
Ciò è assolutamente inutile, poiché con questa prassi il vero potere, il nostro Vero Io, rimane addormentato.
Invece il Mago non rinuncia a nulla poiché egli è Signore dell'Universo. Ha tutto quanto in se stesso, è un microcosmo infinito, per cui non c'è proprio nulla a cui rinunciare. Se comprende questo può dominare qualsiasi illusione, qualsiasi demone interiore ed esteriore.
69 - E la Magia si fece carne e venne ad abitare in mezzo a voi, assumendo la forma del Marchese di Carabà.
Allo stesso modo, se volete diventare Veri Maghi (o Maghe), dovrete essere l'incarnazione stessa della Magia.
Dovrete essere la manifestazione fisica, viva e vivificante della Magia, qui e ora sul pianeta Terra.
I libri, per quanto utili, sono lettera morta. Invece voi siete vivi.
Dunque, incarnando la Magia, voi diverrete Magia, e la Magia vivrà in voi. Non vi sono altre possibilità.
70 - Paracelso fu forse l'ultimo dei grandi astrologi pratici.
Guariva le malattie per mezzo di talismani formati sotto influenze astrali, e su tutti i corpi riconosceva il marchio della loro Stella Dominante.
In questo, secondo lui, consisteva la vera Medicina Universale, la scienza assoluta della Natura, perduta per l'errore degli uomini e solo da un ristretto numero di iniziati ritrovata.
Questa frase, pregna di verità, era dello Zio Eliphas (Eliphas Levi - Dogma dell'alta Magia).
Quanti di voi conoscono l'astrologia praticata da Paracelso? Molto pochi suppongo.
Nell'astrologia rinascimentale vi sono delle importanti chiavi per operare in Magia. Per questo motivo il mio corso "il risveglio dei Magi" è pregno di astrologia.
I miei studenti lo sanno bene. Come potrebbe essere diversamente?
71 - Molti pensano che la Magia sia semplicemente un mezzo occulto per realizzare i propri desideri più o meno egoistici.
Desidero il tipo o la tipa che mi piace??? Faccio un ritualino e Taac! lo/la ottengo!
Desidero denaro per i miei acquisti? Faccio un incantesimino è Taac! arriva il denaro da spendere!
Voglio un automobile sportiva? Ritualino e in poco tempo (Taac!) arriva l'automobile!
Ecco l'idea che si ha comunemente della Magia.
Tuttavia è in questo modo, soddisfacendo i propri desideri egoici fine a se stessi, che il Mago quasi sempre rimane invischiato con i Demoni evocati.
Si tratta del classico "patto con il demonio" della tradizione esoterica in cui, se pur involontariamente, si "cede l'anima" in cambio del soddisfacimento delle proprie voglie e/o capricci del momento.
Invece io ritengo che la Vera Magia sia entrare in contatto con la parte più intima di noi stessi, che alcuni chiamano "Anima".
In essa, in questa piccola porzione interiore, risiede il Vero Potere Magico, la Vera Forza in grado di mutare la realtà in modo positivo, ottimale, armonioso.
Questo seme spirituale intriso di divinità è connesso al Vero Scopo, alla Missione che ogni Uomo e ogni Donna sono stati chiamati a compiere concretamente su questa Terra.
Detto Scopo non è mai egoistico, non è mai individualistico, non è mai piccolo o meschino, non dice "ognuno per se e Dio per tutti".
Invece si tratta sempre di uno Scopo Grandioso che riguarda la persona e contemporaneamente la moltitudine dell'Umanità.
Il vagito di un fanciullo appena nato, quello della nostra intima interiorità, è il vagito dell'Universo.
A noi spetta la decisione di seguire questa "Voce Interiore" e raggiungere la Vera Felicità, oppure cedere alle tentazioni dei Demoni microcosmici e macrocosmici.
Per cui la Magia è un mezzo meraviglioso ed efficace per tirare fuori ciò che siamo veramente, ovvero l'Essere Divino che alberga nel nostro cuore, per il Bene nostro e dell'Umanità intera.
Lazzaro, vieni fuori!!! Torna a Vivere!!! Manifestati per ciò che sei realmente, senza paura.
72 - In genere si dice che la fede è cieca. Come se la cecità potesse guidare qualcuno in un qualche luogo che non sia un fosso.
Invece, secondo me, la Vera Fede ci vede benissimo e consiste nella fiducia nel proprio "sacro io" quando l'ego è dimenticato.
Per scoprire la vera fede (e nutrirla) il Mago deve ricercare il dialogo interiore con il proprio Genio Tutelare o Santo Angelo Custode.
Ricerchiamo questo dialogo, amici cari, questo è il suggerimento del vostro affezionato Marchese di Carabà.
73 - Così come l'Abito non fa il monaco, esso non fa neppure il Mago.
Tuttavia, ad un livello simbolico, la veste del mago simboleggia il silenzio e la segretezza con cui esso opera, il suo nascondersi nella vita occulta della Magia.
L'abito indica la pace, la serenità della meditazione e della preghiera in cui il Mago deve necessariamente ritirasi, in cui deve avvolgersi come in un involucro impenetrabile dagli elementi avversi.
Ad un livello diverso la veste simboleggia l'Aura del Mago, la mandorla mistica o guscio di luce invisibile che lo circonda.
74 - "Il Mago per noi è colui al quale, per Grazia Divina, le essenze spirituali manifestate obbediscono per fargli conoscere tutto l'universo e le cose che vi sono contenute, visibili e invisibili." (Arbatel - De Magia Veterum)
Mai sottovalutare il potere della Grazia del Dio Microcosmo (o Dio interiore), che si trova in connessione diretta con il Dio Macrocosmico (o Dio esteriore).
L'uno e l'altro sono una cosa sola, tuttavia il primo (l'interiore) è la chiave d'accesso per il secondo.
Dal punto di vista simbolico è la "Chiave del Tempio di Re Salomone" senza la quale non può esserci alcuna opera magica.
75 - Non prendete nulla per il vostro viaggio, né carrozza, né zaino, né cibo, né denaro, né più vestiti del necessario. Un bel modo per viaggiare leggeri, non vi pare?
Talvolta i beni materiali, specialmente quando sono in eccesso, possono essere un ostacolo al compimento della missione, al raggiungimento dello scopo del Vero Mago che è in noi.
Stessa cosa vale per le relazioni umane, vi sono relazioni (amori, amicizie, parentele) che agevolano il percorso del Mago verso il risveglio, per contro vi sono altre relazioni che l'ostacolano, quando non incatenano letteralmente.
Anche un lavoro che non fa per noi, che non è conforme al Principio Occulto del nostro Tempio Interiore, imbriglia, intralcia, frena. Anche se il lavoro è ben retribuito, anche se si tratta del così detto "posto fisso", se questo non fa per noi costituisce un impedimento alla realizzazione di noi stessi.
In tutti questi casi il nostro Mago interiore è lì, al centro di noi stessi, con il suo abito rosso fiamma a guardarci con occhi amorevoli e a fare un eloquente cenno di "no" con la testa.
"Ma come sarebbe? Si tratta di un posto sicuro, con le ferie pagate. E questa persona mi vuol bene veramente, ci tiene seriamente a me. E questa casa in montagna mi piace tanto."
Lo sguardo del Mago interiore è sempre amorevole, non potrebbe essere altrimenti, ma il suo cenno continua ad essere negativo.
Molte volte non abbiamo il coraggio di ascoltarLo, non abbiamo la forza di seguire il Suo consiglio e allora rimaniamo impantanati, invischiati in cose che non ci servono veramente, che ci allontanano da noi stessi.
Ed è un vero peccato, poiché ne va della nostra felicità.
Il Mago non va via, è sempre lì che attende, pazientemente. A noi la prossima scelta che potrebbe cambiare la nostra vita.
76 - Cari Amici, ogni tanto sento e vedo dei commenti sprezzanti nei confronti dell'arte della divinazione. Mi riferisco ai Tarocchi, al Pendolino, alla Sfera di Cristallo, all'I-Ching e alle tante infinite mantiche.
Commenti tipo: "Eh ma è una roba da donnicciole, da casalinghe annoiate che vogliono scoprire se il marito le tradisce, che vogliono sapere se l'amante le pensa, che si occupano di fatterelli di nessuna importanza, che vogliono sapere cosa succederà nel futuro, ecc, ecc."
Ciò in parte è vero, il problema è che partendo dall'assunto "la divinazione serve solo per delle cose di poco conto" molti finiscono per evitarla con disprezzo, come se si trattasse di una carcassa in putrefazione sul ciglio della strada, a mezzodì, nel mese d'Agosto.
E invece no, Amici diletti, la divinazione è un arte sommamente utile, preziosa.
Vi dirò il perché: ammettiamo che ogni essere umano abbia in se un Genio Tutelare, un Angelo Custode, uno Spirito Guida preposto a scortarlo, indirizzarlo e proteggerlo nel difficile cammino che conduce alla Vera Magia.
Come ci poniamo in contatto con questo Spirito Guida? Sicuramente non attraverso il numero di telefono o inviandogli un email.
Ed è qui che le arti divinatorie vengono in nostro soccorso. La comunicazione va stabilita e poi affinata, e allora potremmo avere a nostra disposizione una guida infallibile e insostituibile.
Interessante no?
E' per tale motivo che nei miei corsi si fa spesso riferimento ad alcuni metodi divinatori.
Anzi, vi dirò di più: con Irene Angelini (Bimbasperduta) stiamo preparando un corso sui Tarocchi con i controfiocchi (fa pure rima).
77 - Oggi si fa un gran parlare di "Piano Astrale", ma perché si chiama "Astrale"? Ve lo siete mai chiesto?
Di che trattasi nello specifico? Astrale vuol dire "Relativo agli astri, siderale".
Siccome su questo argomento la confusione regna sovrana, scrivo due righe di chiarimento.
Il termine fu coniato da Paracelso ed indica il piano in cui agiscono i così detti "influssi celesti". Sono gli astri infatti (il Sole, la Luna, i Pianeti, le Stelle dello Zodiaco ed extraZodiacali) che influiscono sulla Natura, che fanno in modo che tutte le cose della Natura (Minerali, Piante, Animali ed Esseri Umani) possano nascere, crescere, prosperare, moltiplicarsi ed infine morire.
E' per tale motivo che le operazioni magiche si svolgono con un occhio alla posizione dei pianeti, specialmente con uno sguardo alla posizione del Sole e della Luna (i due Luminari).
Poi sul "Piano Astrale" ci sono anche altre cose, entità di vario tipo, ci sono i pensieri degli esseri umani, i loro desideri, le loro emozioni, gli eggregori, ecc., ecc. Però sappiate che tutto ciò trae la sua "materia prima" dagli influssi celesti.
Sempre il superiore (ciò che sta in alto) domina sull'inferiore.
In considerazione di ciò si comprenderà l'importanza dell'Astrologia, e del perché nei miei corsi si fa costante riferimento ad essa.
Certamente l'Astrologia che intendo è molto molto distante (anni luce) dall'oroscopo dei rotocalchi.
78 - L'altro giorno un discepolo, durante una delle lezioni del mio Corso, mi ha posto una domanda che non mi attendevo. Volete sapere qual è? Eccola:
"Come fai ad essere così allegro? Cioè voglio dire, sei allegro perché sei nato così? Oppure la tua allegria deriva da qualche azione magica?"
La risposta è che in parte sono nato così, non ricordo di essere mai stato una persona triste.
In parte però l'allegria è dovuta ad un azione magica.
Uno degli utilizzi più interessanti (ma meno noti) della Magia è la possibilità di modificare il proprio carattere.
Se si è paurosi si può diventare coraggiosi, se si è timidi si può diventare estroversi, ecc, ecc.
Ma soprattutto è necessario bandire dalla propria "atmosfera interiore" (intendi "Corpo Astrale") qualsiasi pensiero negativo e qualsiasi sentimento negativo.
Rabbia, Tristezza, Frustrazione, Paura, Delusione, Invidia, Sfiducia, Disistima nei propri confronti, ecc. sono dei nemici terribili della Magia.
Il Mago dovrà stanarli ad uno ad uno imbracciando il fucile a canne mozze (o la bacchetta magica), intimando loro di alzare i tacchi alla svelta.
Eliminando pensieri e sentimenti negativi cosa rimane? Solo allegria, solo gioia. Provare per credere.
79 - La differenza sostanziale (essenziale) tra un Sacerdote di qualsiasi religione antica o moderna (cristiano, musulmano, pagano, ecc, ecc.) e un Mago risiede nel fatto che il Sacerdote indirizza le sue preghiere e/o richieste a Dio o a un insieme di Divinità esterne a lui.
Invece il Mago indirizza le sue preghiere e/o richieste al "Dio interiore", che risiede dentro Lui.
Il Mago è padrone del suo destino, sa perfettamente che qualsiasi modificazione della sua condizione di vita dipende da se stesso.
Per cui l'azione del Mago è attiva e pienamente responsabile, inutile dare la colpa a qualcosa di esterno, inutile dare la colpa a genitori, parenti, amici, allo stato, alla costituzione, a Cristo o alla Madonna.
Il Sacerdote si inginocchia a Dio o agli Dei, il Mago mai flette il ginocchio, a meno che non stia facendo degli esercizi ginnici, per tenersi in forma.
E' una differenza grossa quanto un palazzo di venti piani, non vi pare? Quella del Mago è una posizione considerata decisamente eretica, blasfema.
Adesso apparirà chiaro perché la Magia (spesso e volentieri) sta poco simpatica alle religioni.
80 - In ogni persona vi è un Uomo Esteriore e un Uomo Interiore, una Donna Esteriore e una Donna Interiore.
La Persona Interiore è il Dio Occulto, Esoterico, è la divinità microcosmica che alberga nascosta nel cuore di ognuno di noi.
Ora vi è da sapere che senza una comunicazione diretta con la divinità microcosmica risulta impossibile fare Magia, risulta altrettanto impossibile fare Divinazione.
Aggiungo che il Dio Occulto non giudica nessuno e allo stesso tempo ama tutti senza distinzione. In Lui risiede la Vera Gioia, la Vera Felicità qui su questa Terra.
Più siamo in contatto con il Dio Occulto, più siamo divini noi stessi, più siamo felici e in grado d'amare in modo autentico.
Che ve ne pare? Non è questa una splendida notizia? Un annuncio che apre un grande orizzonte di stupende possibilità?
Altro che scoperta dell'America.
81 - Materia e Spirito
Il mondo della Magia si divide in due opposte fazioni.
Da una parte abbiamo i Maghi che sono dell'opinione che la Magia debba essere usata per scopi elevati, spirituali, trascendenti e per l'evoluzione interiore dell'individuo. Questi li chiamerò "spiritualisti".
Dalla parte opposta della barricata abbiamo i Maghi che ritengono che la Magia debba essere usata solo per cosa materiali, per ricchezza, onori, gloria, per vincere al SuperEnalotto, per trovare lavoro, per curare delle malattie e via discorrendo. Chiamerò questo gruppo "maghi materialisti".
La stessa sorte mi pare abbiano subito i Tarocchi. I Tarocchi servono solo per cose inerenti lo Spirito (a destra). I Tarocchi sono solo un metodo divinatorio (a sinistra).
Ma "non finisce qui", come diceva il buon Corrado. La stessa cosa succede anche in Chiesa (questa non ve l'aspettavate vero? Dite la verità).
Infatti anche nella Chiesa Cattolica vi sono fedeli che ritengono che il Padre non debba essere disturbato per questioni materiali e futili (d'altronde il Padre ha cose importanti a cui pensare) ma solo in relazione all'elevazione spirituale.
E poi ci sono i "materialisti"; il Padre è buono ed è disposto ad accogliere qualsiasi nostra richiesta materiale e/o spirituale.
Ovviamente le due fazioni (in qualsiasi ambito) si prendono "a pesci in faccia" reciprocamente.
"Il Padre mi ascolta se chiedo un pesce per sfamare la mia famiglia", e subito arriva un pesce (in faccia)
Io sono dell'idea che ogni separazione è "figlia del Diavolo" (dal greco diábolos, "dividere"). Anche la separazione tra spirito e materia.
Sappiate che ogni cosa materiale deriva dallo spirito, che lo spirito e la materia sono sostanzialmente la stessa cosa.
In particolare lo spirito è materia rarefatta, invece la materia è spirito corporificato.
"È vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare il miracolo della cosa unica."
Adesso queste parole proferite da Ermete Trismegisto potranno avere un senso.
82 - Nell'ambito della così detta "magia protettiva", vi è una certa tradizione considerata unica nel suo genere, ci riferiamo alle così dette "ciotole demoniache babilonesi".
Si tratta di vasi di terracotta ritrovati in diversi siti archeologici in Iraq e in Iran, risalenti al VI-XVIII secolo d.C. Questi reperti sono tipici di quella regione.
All'interno vi sono delle iscrizioni in aramaico, in ebraico, in siriaco e (in minor misura) in persiano. La forma e la direzione della scrittura varia, anche se la forma più comune è "a spirale", partendo dal bordo della ciotola e spostandosi verso il centro.
Inoltre, numerose ciotole sono incise in varie pseudo-scritture, sia perché l'autore che le ha prodotte era analfabeta, sia perché il testo stesso era considerato solo una componente secondaria del manufatto. Probabilmente la formula era recitata oralmente, come un incantesimo. Ovviamente si tratta di supposizioni.
La maggior parte di queste ciotole mostrano pochi segni dovuti a influenze esterne, tuttavia su alcune sono riportati simbologie proprie di altri popoli come gli ouroboros (ossia il serpente che si morde la cosa).
Queste ciotole nei ritrovamenti archeologici sono spesso posizionate a faccia in giù, e in alcuni casi si trovano due ciotole incollate insieme con della pece. All'interno, ossia tra le due ciotole, possono esservi degli oggetti come dei gusci d'uovo con delle iscrizioni o frammenti di cranio umani.
In base al loro posizionamento, e dalle immagini di demoni "legati" che adornano numerosi di questi manufatti, sembrerebbe che queste ciotole fossero "trappole per demoni", ossia destinate ad attrarre, intrappolare e neutralizzare qualsiasi demone malvagio, impedendo loro di ferire gli umani o causare danni alle proprietà.
Sembra che tali trappole siano state poste spesso negli angoli delle camere delle abitazioni, probabilmente perché il punto d'incontro tra muri perpendicolari era considerato una sorta di "porta d'accesso" per i demoni, un po' come una sorta di "crocicchio".
L'idea del crocicchio come luogo favorito per l'incontro di alcune entità è ben attestato in diversi documenti, ad esempio nei Papiri Magici Greci (II secolo a.C. al V secolo d.C.).
Tuttavia, in alcuni casi le iscrizioni delle ciotole rivelano che questi manufatti non erano solo dispositivi di protezione di un luogo, ma anche strumenti di attacco con lo scopo di inviare i demoni contro un nemico.
Tali ciotole potevano essere sepolte nei cimiteri, dove da sempre fantasmi e demoni abbondano, con lo scopo di catturarli. In un secondo momento potevano essere accanto all'abitazione e alla proprietà della vittima.
A me, onestamente questi manufatti fanno venire in mente la "Lampada di Aladino" (in cui un genio, o demone, era prigioniero della lampada) e i "Ghostbusters" che avevano sviluppato una trappola per catturare i fantasmi.
Ok, questi due ultimi riferimenti sono un po' "fantasy", però, come si può vedere, l'uomo, antico o moderno che sia, è sempre uomo.
83 - Ecco i concetti base della Teurgia (o Magia Cerimoniale), che poi è il tipo di Magia che più pratico.
E’ anche il tipo di Magia cui cerco di indirizzare gli appartenenti al "Sacro Ordine Iniziatico del Ruach Elohim" (S.O.I.R.E.).
Con il termine Teurgia (dal greco theourgía ′′opera di Dio′′) si indica tutti quei rituali magici che rendono possibile il contatto con Dio e con le entità angeliche, in modo da ottenere il loro aiuto, ma anche (soprattutto) per acquisire con essi familiarità. Quali migliori amici si potrebbero desiderare?
In pratica il Mago Teurgo è colui che collabora con Dio, che si fa Suo strumento. Il Mago, riscoprendo la vera scintilla divina (Dio microcosmico) che alberga nel suo cuore, si fa cooperatore con il grande Dio (Dio Macrocosmico). In questo modo il Mago può ricevere gli insegnamenti e l’aiuto degli esseri superiori e di Dio stesso.
Per invocare gli Angeli, lo Spirito Santo ecc. vengono compiute cerimonie, utilizzati sigilli, recitate preghiere, salmi e formule, ecc., che hanno il potere di attrarre questi esseri.
Tuttavia non tutti sono qualificati per invocare gli angeli; il Mago Teurgo deve possedere certe qualità spirituali, purezza morale, fede incrollabile in Dio e in sé stesso.
Le quattro qualità del Mago Teurgo sono:
1) Tranquillità dello Spirito;
2) Forza Caratteriale;
3) Fede in Dio e in sé stesso;
4) Purezza, Umiltà e intima Alleanza con il divino;
Queste qualità sono un "Dono di Dio", non si fabbricano a tavolino.
I punti base della Magia Cerimoniale sono:
1) Gli Spiriti Buoni e le Forze Celesti della Luce sono superiori alle forze degli Spiriti del male e delle tenebre.
2) Gli Spiriti delle tenebre sono condannati per l’eternità ad essere servi e obbedire agli Spiriti di Luce.
3) I Demoni non rinunceranno mai a tentare il Mago Teurgo. Cercheranno di renderlo loro schiavo, o cercheranno di farlo perire. Da qui la necessità di proteggersi contro questi attacchi durante i riti e nella vita di tutti i giorni.
4) Il Mago deve essere "puro". Deve raggiungere una completa conoscenza e controllo di sé stesso, deve essere in grado di trasmutare le proprie tenebre interiori in Luce.
5) Il Mago rinunciando a sé stesso (cioè alle tenebre interiori) potrà elevarsi verso i Cieli e Dio.
84 - Grande Pentacolo di Salomone, davanti al quale tutti gli Spiriti infernali si genuflettono e sono ridotti all'obbedienza.
Nell'immagine ho postato la versione ricostruita dal Mathers (The Key of Solomon The King - 1888).
Ricostruita perché nei due manoscritti originali della Chiave di Salomone presenti alla British Library in cui questo pentacolo è riportato, le lettere ebraiche sono state quasi totalmente massacrate e fraintese dai copisti.
Mathers ha dovuto fare il "lavoro sporco" di risalire alle lettere originali. Ovviamente la sua ricostruzione è un ipotesi, non verità assoluta. Insomma, ognuno prova a fare il meglio che può.
Sul circolo esterno del sigillo sono riportate le 22 lettere ebraiche, le stesse con cui è stato scritto il messaggio divino presente nell'Antico Testamento Biblico. Per tale motivo Maghi e Cabalisti considerano le 22 lettere "magiche" al 100%.
Il disegno al centro indica (in forma stilizzata) l'Albero della Vita cabalistico con le 10 Sephiroth.
Nel Rinascimento (periodo a cui risalgono i manoscritti delle "Chiavi di Salomone") vi era un grande "sincretismo magico" tra dottrine cristiane, ebraiche, musulmane e pagane. I pentacoli sono spesso un'ottima testimonianza di ciò.
Il che si traduce in una grande tolleranza, specialmente nei confronti delle religioni antiche. Poi nel Rinascimento c'era anche l'Inquisizione e paura nei confronti delle pratiche magiche, ma questa è un'altra storia.
85 - Immagine tratta da un opera di Francesco Petrarca (De remediis utriusque fortunae) raffigurante un evocazione magica di spiriti infernali.
Per evocare e dominare questi Spiriti il Mago dovrà avere una fede incrollabile in sé stesso ma soprattutto in Dio.
Sul cerchio magico si notano alcuni caratteri magici e simboli zodiacali. Il Mago tiene con una mano la Spada dell'Arte (per incutere timore agli Spiriti) e con l'altra mano un libro con su riportate le formule magiche e i Salmi.
All'interno del cerchio un discepolo sta scavando una buca nel terreno. Probabilmente il cerchio è stato eretto nel luogo indicato dal demone, laddove è sepolto un tesoro.
86 - La Lampada Magica ha lo scopo di illuminare il Tempio del Mago. La sua luminosità colorata e morbida è ideale per creare un'atmosfera favorevole alla concentrazione. Questa lampada deve essere realizzata in modo da sintetizzare gli influssi planetari. È realizzata con sette lastre di vetro, ciascuna del colore di uno dei pianeti (per Mercurio si usa una lastra multicolore). Le lastre, acquistate e consacrate separatamente, obbedendo al rapporto dei giorni della settimana con i Pianeti, sono montate su una base di legno. Come fonte di luce è preferibile usare la fiamma di candele, o di una lampada ad olio. La lampada viene utilizzata negli esperimenti di ipnosi. Contemplare la lampada aiuta anche nel processo di meditazione e può produrre fenomeni di visione astrale. Su questa lampada magica multicolore Franza Bardon fornisce diversi dettagli, ecc. Tuttavia nei grimori "classici" la lampada magica è costituita da una candela consacrata sulla quale sono incisi particolari caratteri magici. Il colore usato è quello naturale del fuoco. La luce della fiamma consacrata è un richiamo alla Luce divina che ha creato tutto l’Universo. Trattasi di un ulteriore protezione per il Mago.
87 - In Magia ci sono sempre state due grandi scuole, l'una per il Bene, l'altra per il Male; la prima è la Magia della Luce, la seconda quella delle Tenebre. La prima di solito dipende dalla conoscenza e dall'invocazione degli Angeli (Magia Bianca), la seconda dall'evocazione dei demoni (Magia Nera).
Tuttavia il sistema che in genere è insegnato nei Grimori si basa sulla seguente concezione:
A) Gli Angeli sono superiori ai Demoni.
B) Questi ultimi come punizione sono stati condannati al servizio degli iniziati alla magia della Luce (quest'idea si trova anche nel Corano).
C) In conseguenza di ciò, tutti gli effetti e i fenomeni materiali sono prodotti dal lavoro degli spiriti maligni sotto il comando degli spiriti buoni.
D) Ogni volta che i demoni malvagi sfuggono al controllo del bene, sono liberi di compiere azioni malvage per vendetta.
E) I demoni, prima di obbedire all'uomo, cercheranno di farlo loro servo, inducendolo a concludere patti e accordi con loro.
F) Per portare avanti questo progetto, useranno ogni mezzo a loro disposizione per ossessionarlo.
G) Dunque per diventare un adepto e dominare i demoni è necessaria una grande fermezza di volontà, purezza d'animo e intenti e autocontrollo.
H) L'uomo, quindi, ha una natura mediana, è posto nel mezzo tra gli angeli e i demoni. Perciò a ciascun uomo è associato naturalmente sia un angelo custode, sia un demone malevolo, e anche alcuni spiriti che possono diventare "familiari", in modo che spetta all'uomo dare la vittoria a chi vuole.
I) Per controllare e sottometteranno l'inferiore e il male, è necessaria la conoscenza del Superiore (Dio) e del Vero Bene.
Chi fosse seriamente interessato/a ad approfondire le tematiche trattate in questa pagina può iscriversi ai miei corsi "Il Risveglio dei Magi" (Magia Naturale) e "L'Adorazione dei Magi" (Magia Salomonica). Per info e costi basta inviare un email all'indirizzo: cronacheesoteriche@libero.it
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L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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