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«Come la fiamma di una torcia tende sempre ad elevarsi in qualunque modo la si volga, così l'uomo il cui cuore è infiammato dalla virtù, qualunque evento gli giunga si dirigerà sempre verso lo scopo che la Saggezza gli indica.»
Proverbi di Brahme Barthrihari
Proverbi di Brahme Barthrihari
I Pentacoli |
Con la parola «Pentacolo» (o «Pantacolo») in Magia si indica un frammento di metallo, di carta (tradizionalmente viene utilizzata della pergamena vergine) o di altro materiale recante simboli magici più o meno complessi racchiusi talvolta (ma non sempre) in una stella con cinque punte.
Tuttavia pare che l’unico vero Pentacolo sia il Pentagramma ovvero la classica stella a cinque punte chiamata in greco pentalpha poiché questa stella è composta da cinque lettere «A» equidistanti da un punto centrale.
In effetti, il termine mostra una naturale assonanza con il vocabolo greco penta («cinque») questo a porre l’accento sull’uso frequente del «pentagramma» (o stella a cinque punte) nelle simbologie annesse.
Inoltre il termine in oggetto richiama altri due vocaboli greci dai quali sembrerebbe composto ossia: panta («tutto») e kleos («fama, fortuna» ma anche «chiamo»).
Volendo riassumere s’indica essenzialmente un oggetto recante dei simboli esoterici articolati in grado di portare fama e buona sorte con l’ausilio del Tutto ossia delle forze della Natura.
Comunque sia vi è da rilevare che quasi tutti i maghi concordano sul fatto che il pentacolo è un indispensabile strumento di difesa atto a proteggere l’operatore da eventuali attacchi degli spiriti durante le evocazioni.
Inoltre con il pentacolo è possibile richiamare e poi imprigionare i demoni per costringerli a esaudire ogni desiderio del mago.
E’ interessante notare che questa figura anticamente fu impiegata per designare la «classe dei medici» al posto dell’attuale simbolo del Caduceo di Hermes costituito da una verga centrica e due serpenti avvinghiati.
Che vi sia una certa assonanza di significato tra le due simbologie?
In effetti da una parte avremmo il così detti «Quinto Elemento» (che stabilisce un patto tra gli altri quattro), dall’altra il «Mercurio», mediatore alato tra il Cielo e la Terra.
Inoltre pare che il pentagramma fosse adoperato dai cristiani greci al posto della croce quale simbolo e augurio di buona fortuna. Di questa usanza ne abbiamo oggi un pallido riflesso nella stella a cinque punte posta sul presepe e sull’albero di Natale indicante la nascita del Salvatore.
Esistono sostanzialmente due modi per tracciare e interpretare detta figura magica. Secondo la simbologia occulta, se il pentacolo è tracciato con una sola punta verso l'alto, rappresenta il potere di Dio. Se invece è disegnato al rovescio (in modo da avere due punte nella parte superiore) indica le forze demoniache infere e di loro poteri. Nel primo caso il pentacolo servirà per le evocazioni angeliche, nel secondo per richiamare gli spiriti infernali.
Nel suo uso magico la figura potrà essere tracciata sul metallo governato da un particolare pianeta, in alternativa si potrà disegnare con dell’inchiostro esorcizzato su pelle vergine (cioè mai utilizzata) d’agnello, in particolare la pelle dovrà essere acquistata quando il Segno Zodiacale del Leone si trova sull’Ascendente astronomico. In seguito l’emblema arcano dovrà essere consacrato come vedremo nel paragrafo successivo.
Le istruzioni di Salomone sui Pentacoli
Tradizionalmente chiunque voglia praticare la magia deve conoscere l’arte di fabbricare i pentacoli.
Secondo la famosa «Clavicola di Salomone» i pentacoli devono essere realizzati nel giorno e nell’Ora del pianeta Mercurio con la Luna Crescente e posta in un Segno Zodiacale d’Aria (Gemelli , Bilancia , Acquario ) o di Terra (Toro , Vergine , Capricorno ) - a tal proposito si veda La Luna nei Segni.
Dipoi è necessario ritirarsi un luogo adatto, pulito e purificato con Olibano e fragranze incantate. Inoltre il mago deve essere anch’egli puro, mondo e astinente, come del resto in tutti i rituali magici.
L’operazione occulta deve essere obbligatoriamente compiuta con il cielo sereno, sgombro da nuvole e il clima temperato.
Sull’architrave di un tempio egizio
si notano dei pentagrammi, ossia
dei simboli cristiani che furono incisi
nel VI sec d.C. quando il tempio fu
consacrato come chiesa (Museo
Egizio di Torino)
Servirà anche la penna magica dell’Arte con la quale si tracceranno i segni. Naturalmente questi elementi vanno prima esorcizzati.
E’ importante che i pentacoli siano realizzati interamente nell’Ora di Mercurio ; nel caso in cui il tempo non sia sufficiente per terminare il rituale occorrerà attendere la successiva ora mercuriale.
Una volta disegnato il pentagramma si prende un vaso di terracotta con dentro dei carboncini accesi... vi si getterà dentro una miscela di Olibano, Mastice e legno di Aloe anch’essi esorcizzati.
Quest’ultima miscela costituisce una buona fumigazione per qualsiasi cerimonia di benedizione, da compiersi per consacrare tutti gli strumenti magici.
In seguito l’operatore traccerà intorno a se il cerchio magico con il coltello dell’Arte, per poi, volgendosi verso Oriente, esporre il pentacolo ai vapori della fumigazione ripetendo i Salmi VIII, XXI, XXVII, XXIX, XXXII, LI, LXXII e CXXXIV.
Infine il mago reciterà la seguente orazione:
«O Adonai, Onnipotente. El, che puoi tutto, Agla, Santissimo, On, Giustissimo, Aleph e Tau, Inizio e Fine! O Tu che, con la Tua conoscenza, hai dato origine a ogni cosa! Tu che hai eletto Abramo Tuo servitore, e gli ha ripromesso che tutte le nazioni sarebbero state benedette dalla sua progenie; Tu che ti sei manifestato al Tuo schiavo Mosè come una fiamma nel Rovereto ardente; Tu che gli hai consentito di camminare attraverso il Mar Morto senza essere toccato dalle onde; Tu che gli hai dato le leggi sul monte Sinai; Tu che hai dato al Tuo servo Salomone questi pentacoli affinché, in virtù della tua ineguagliabile misericordia, le anime e i corpi ne siano salvati! Noi con umiltà preghiamo e imploriamo Te, Massimo e Santissimo, di far sì che sia consacrato questo pentacolo, per il Tuo potere; e che sia difesa contro tutti gli spiriti; per te Adonai, Santissimo, per sempre nell’eternità».
Non appena la preghiera è completata, per avvolgere il pentacolo, si utilizzerà un panno bianco in pura seta o lino (il così detto «panno dell’Arte»).
Adesso lo strumento magico è pronto, in attesa del suo successivo utilizzo durante i rituali di evocazione.
Scomposizione di un Pentacolo
Il procedimento utilizzato per tracciare un Pentacolo è quello denominato «sintetico» in base al quale si possono riportare in un unico grafico, le leggi, i fenomeni e i principi corrispondenti all'idea che si vuole trasmettere.
Con «idea» qui intendiamo uno dei «modelli eterni delle cose», immutabili, immortali e universali cari alla dottrina filosofica di Platone.
L’azione attraverso le idee, ossia attraverso le forze che muovono il creato, è uno degli obiettivi fondamentali della Magia e degli stessi pentacoli.
A questo punto ci si domanderà quali siano queste idee sottese nelle simbologie usate nei nostri oggetti magici.
Per rispondere basterà considerare che ogni singolo pentacolo, per quanto complesso possa sembrare, è suscettibile d'essere scomposto in un certo numero di simboli geometrici.
Nel proseguimento di questo scritto cercheremo dunque di fare chiarezza sugli elementi grafici che possono costituire un pentacolo.
Questo lavoro di frazionamento potrà tornarci utile nel momento in cui ci troveremo a decifrare un simbolo che non abbiamo mai incontrato prima o nel caso in cui vorremo creare un nostro pentacolo personalizzato.
Innanzi tutto occorre considerare che la Forza creatrice del Mondo è formata dall'unione degli opposti: Attivo - Passivo, Pieno - Vuoto, Attrazione - Repulsione, Luce - Tenebre, ecc., ecc.
Questi due estremi non sono mai statici, bensì si traducono in un costante movimento che porta dall'uno all'altro e viceversa.
Siffatte riflessioni ci consentono di esaminare il primo simbolo che è sovente utilizzato nei pentacoli, ossia il Cerchio e in particolare il così detto Uroboros ovvero il famoso «serpente che si morde la coda».
In effetti, la nostra serpe sarà avvolta su se stessa in modo tale che la testa (che rappresenta l'estremo Vuoto - Attrattivo - Passivo) cercherà costantemente di divorare la sua coda (simboleggiante il Pieno - Repulsivo - Attivo) la quale fuggirà in un infinito movimento.
Da questo moto si producono la Vita e ogni generazione che ricade sotto i nostri sensi in un equilibrio costante.
Abbiamo dunque visto che il cerchio (e l'Uroboros) traduce graficamente l'idea del costante equilibrio tra gli opposti nel rispetto di un mutamento continuo.
Perciò dall'unità (il numero 1) si giunge alla molteplicità degli opposti (il numero 2) e viceversa. L'unione dell'1 e del 2 ci conduce al numero 12 e (ovviamente) al cerchio Macrocosmico Zodiacale. In definitiva il cerchio esprime uno dei simboli più generali che esistono restituendo un’immagine della totalità.
Procediamo. L’opposizione tra forze che abbiamo prima esaminato può essere rappresentata anche da un altro simbolo importante, quello della Croce.
In effetti, in questo emblema abbiamo una linea verticale «attiva» che s’interseca con una linea orizzontale «passiva».
Questa rappresentazione ci conduce verso il Quaternario ovvero verso i quattro elementi (Fuoco , Terra , Aria , Acqua ), e verso le quattro qualità elementari (Caldo, Freddo, Secco e Umido) anch'essi opposti l'uno all'altro.
Tale opposizione di forze «2 a 2» è causa di una quinta forza (il Quinto Elemento ) risultante dall'unione delle quattro singole parti.
Riguardo alla rappresentazione del Quaternario riportiamo un interessante estratto dal «Traite Elementaire de science occulte» (pubblicato nel 1898) del rosacrociano Papus:
«Letteralmente il quaternario è rappresentato dalle quattro lettere ebraiche: iod י, héה, vau ו, hé ה.
La prima (iod י) rappresenta l'attivo.
La seconda (hé ה) è l'immagine del passivo.
La terza (vau ו) rappresenta il legame che unisce ambedue.
Infine la quarta (hé ה) è la seconda ripetuta e indica la perpetuità delle produzioni di Osiride - Iside.
Per scrivere queste lettere alla maniera degli iniziati, occorre disporle in croce come qui:
In questo caso, la direzione (delle singole linee - ndr) indica il significato degli elementi, poiché i costituenti attivi (iod י e vau ו) sono sulla stessa linea verticale.
Gli elementi passivi sulla stessa linea orizzontale.
Si può ugualmente designare questo quaternario con forme differenti:
Il Bastone immagine attiva rappresenta lo iod י.
La Coppa, cava, immagine del passivo, rappresenta la prima hé ה.
La Spada o immagine dell'alleanza dell'attivo e del passivo.
La Croce rappresenta la vau ו.
Il Disco rappresenta due coppe sovrapposte e di conseguenza 2 volte 2 indicando la ripetizione di hé ה.
Bastone o Fiori, Coppa o Cuori, Spada o Picche, Disco o Quadri, tali sono gli elementi, immagini dell'assoluto che costituiscono le carte da gioco.
Questi elementi sono colorati in due modi opposti (rosso e nero) per mostrare che il quaternario è formato dall'opposizione due a due di due forze primordiali, una attiva: rosso, l'altra passiva: nero. Ecco il riassunto geometrico di questo modo di considerare il quaternario»:
Naturalmente la Croce può essere rappresentata sia al diritto sia al rovescio; nel primo caso significherà che lo Spirito domina sula Materia, la Volontà domina sulle Passioni terrene, il Bene domina il Male, la Luce domina le Tenebre, e così via.
Nel secondo caso, invece, si ha proprio l'opposto ossia la Materia domina lo Spirito, il Male domina il Bene, le Tenebre dominano la Luce, ecc, ecc.
In questo modo è possibile rendere una stessa figura armonica o disarmonica a seconda che si voglia operare per il Bene o per il Male.
Il simbolo della Croce, in cui il Soffio Vitale (asse verticale) agisce sul mondo sensibile (asse orizzontale), è del tutto simile alla figura del Quadrato nel quale le forze sono anch'esse in equilibrio. Il quadrato quindi è propriamente la risultante dell'azione dello Spirito sulla Materia poiché tradizionalmente rappresenta la Forma (o Corpo) che contiene (come un Vaso) il principio immateriale.
Riguardo invece al Triangolo, possiamo dire che esso è formato da due linee che esprimono il concetto di antagonismo e opposizione e una terza che le riunisce alla base per condurre il tutto a una posizione equilibrata.
Questa figura, come il simbolo della croce, esprime idee diverse a seconda che sia rappresentata con il vertice verso l’alto o verso il basso.
In particolare il triangolo con il vertice verso l’alto indica l’elemento più spirituale dei quattro ossia il Fuoco . La fiamma tende sempre verso l’alto, verso il Cielo divino, indi il significato della nostra figura non potrà che essere in tutto trascendente e positivo.
Per contro il triangolo con il vertice verso il basso sarà l'elemento Acqua e in generale tutto ciò che dal cielo scende verso la terra.
L'unione di questi due triangoli (ovvero degli elementi opposti Fuoco e Acqua ) forma il famoso «Sigillo di Salomone» che rappresenta nella sua interezza tutto l'Universo e in definitiva l'accordo dei due Ternari, l'uno superiore (Padre - Figlio - Spirito Santo) e l'altro inferiore (Anima - Corpo - Spirito).
Abbiamo qui tutti e sette i pianeti riuniti insieme, questo perché i sei lati dell'esagono derivato dall'unione dei due triangoli opposti, ruotano e si riuniscono attorno ad un punto centrale. In tutta evidenza si tratta di un'immagine di grandissima Armonia e di natura Solare poichè i sei pianeti tradizionali ruotano tutti attorno al «Luminare Diurno» e da Lui dipendono .
Termineremo il nostro studio con l'analisi della figura da cui il pentacolo prende il nome ossia il Pentagramma o Stella a Cinque Punte.
Come si vede l'immagine è formata dall'unione di cinque triangoli disposti in varie direzioni formanti un pentagono.
L'idea sottesa al pentagramma è propriamente quella dell'Uomo poiché la punta posta in alto rappresenta la testa, mentre le altre quattro punte rappresentano le membra del suo corpo.
Particolarmente possiamo dire che il Pentagramma disegnato con una punta verso l'alto rappresenta l'uomo che con la sua Volontà (la Testa) guida le passioni (le membra). In questo caso il nostro pentagramma può essere scomposto in due parti, una alla base (o Diade) che rappresenta la Materia, l'altra in alto (Triade) a simboleggiare lo Spirito.
Naturalmente sarà possibile rappresentare il tutto al rovescio. In quest'ultimo caso il pentagramma rappresenterà (dividendo la figura in due porzioni, una superiore e l'altra inferiore) l'uomo la cui Volontà è dominata dalle Passioni e dalla Materia, questo perché la diade delle passioni terrene (essendo posta in alto) dominerà la triade della volontà.
Indicherebbe anche la materializzazione dello Spirito poiché qualcosa d'immateriale e trascendente si sottomette alle vicissitudini del corpo, dello spazio e del tempo.
Il Pentagramma dunque rappresenta il Bene o il Male secondo com’è rappresentato. In effetti, essendo l’immagine dell’Uomo, esso non può che essere disposto in parte all’Amore e in parte all’Odio secondo i casi.
Oltre alla scomposizione in singoli elementi grafici nello spiegare i pentacoli può essere utile il «metodo delle opposizioni» in base al quale (nell’ambito di un pentacolo) due simboli messi in punti opposti hanno anche significato opposto. Ecco ciò che il nostro Papus descrive a tal proposito:
«Questo metodo consiste nell'applicare all'intelligenza di un elemento rimasto oscuro il significato opposto dell'elemento collocato in opposizione a quello. Sia l'esempio seguente:
Ecco le tre lettere formanti l'emblema di Cagliostro. Sono giunto, supponiamo, a ritrovare il senso della prima e a ravvisare che essa significa: Libertà; ho visto la mia supposizione confermata dal triangolo con il vertice verso l'alto rappresentato dai tre punti posti di seguito, io cerco il significato dell'altra lettera, D.
Dopo il metodo delle opposizioni, io so che questa lettera, opposta alla prima, avrà un senso reciproco al primo senso, Libertà; questo senso deve essere racchiuso nell'idea di Necessità. Ma il triangolo con il vertice verso il basso m'indica presto che questa necessità è passiva nella sua manifestazione e l'ideale del Dovere viene a occupare il posto della lettera D, la reazione della L sulla D dà il Potere.»
È bene sottolineare che il criterio dell'opposizione è naturalmente estendibile anche ai Colori utilizzati, infatti vi sono delle tinte che richiamanano il significato di antagonismo come ad esempio il Rosso ed il Nero oppure (che è la medesima cosa) il Rosso ed il Blu.
Per intendere, dunque, il significato complessivo di un pentacolo ci serviremo di queste due regole, ossia dell’analisi dei simboli semplici che costituiscono la figura nella sua interezza e della loro posizione.
Certamente da questo nostro piccolo scritto non sarà possibile sviscerare tutti i segreti dell'immensa varietà di grafici esistenti nel mondo ma di sicuro si avrà un quadro più chiaro sulla faccenda.
Come si sarà ormai compreso un pentacolo è sostanzialmente un’immagine dell'Assoluto, un riflesso dell'infinito che si riverbera in un simbolo grafico.
Un puntino nello spazio illimitato eppure lo spazio illimitato in un singolo punto. L'Universo incluso nel palmo di una mano tuttavia una mano inclusa nell'Universo. In questo gioco di specchi nessuna parte è isolata ma si ritrova in equilibrio armonico con il Tutto.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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