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«Quando la Ruota per Yule passerà, accendi il ceppo, ed il Cornuto regnerà.»
Rede Wicca
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Il Ramo di Yule
Quella del Ramo di Yule è un’antica celebrazione del Solstizio, ormai entrata a far parte delle tradizioni di Cronache Esoteriche.
Si tratta di un rito molto semplice per dare il ben venuto alla "nuova luce".
Il culmine della celebrazione è raggiunto nel momento in cui ogni partecipante getta nel "fuoco sacro", acceso appunto con il "Ramo di Yule", il bigliettino con i propri desideri per l’anno che viene.
La cerimonia è aperta invocando gli Dei e gli Spiriti
sul Fuoco, perché portino luce, calore e abbondanza»
Le antiche tradizioni
Il Ramo di Yule è un ramo raccolto nel bosco o in campagna e adornato con palline, luci, nastri e i desideri espressi dai visitatori della casa che lo ospita. Esso rappresenta l’Asse cosmico e viene adornato come buon auspicio di prosperità, serve a ricordare che nei rami secchi e scuri del bosco la vita e l’abbondanza riposa, pronta ad esplodere in primavera. L’albero di Natale ha lo stesso significato e nel Medioevo era usanza adornarlo, oltre che con sfere e mele anche con fiori. La presenza delle candele e delle luci sul ramo e sull’albero servono ad attrarre e proteggere la Luce che nel Solstizio dovrebbe rinascere.
Un tempo, l’Europa era sferzata da un clima notevolmente più rigido di oggi, mia nonna mi racconta che d’inverno, ottant’anni fa, in Puglia nevicava persino in pianura, pensate come doveva essere rigido il clima in tempi più antichi e nei paesi nordici, dove l’usanza del "Ceppo di Yule" sostituiva quella del Ramo.
In quei paesi, per il solstizio era scelto un grosso tronco, la notte del 21 dicembre, l’intera comunità si riuniva attorno al tronco addobbato e benedetto che veniva acceso. Le fiamme e il calore del Tronco rappresentavano e attiravano la nuova luce, esso era pretesto per un banchetto sontuoso e un ballo sfrenato, simboli, anch’essi, dell’abbondanza promessa in primavera e dell’allegria e spensieratezza promessi dal calore del sole. Finita la festa, ciascuna famiglia prendeva un tizzone ancora acceso del ceppo e lo portava a casa dove il capofamiglia spegneva il fuoco acceso nell’anno precedente e ne accendeva uno nuovo con questo tizzone benedetto.
Per comprendere questo comportamento bisogna fare un passo indietro nelle abitudini storiche europee. Come detto il clima da noi era notevolmente più rigido, per di più, non esistevano fonti di illuminazione e calore artificiali diverse dal fuoco. Il fuoco non veniva mai spento, alla sera si coprivano appena le ceneri perché non consumassero l’aria e, soprattutto, per risparmiare la legna, ma al mattino le ceneri erano ravvivate e il fuoco riprendeva a scoppiettare anche in piena estate, quando era usato per cucinare. Il fuoco, quindi, era simbolo non solo di luce e calore ma di vita e abbondanza. Il fuoco del Ceppo di Yule era considerato magico e portare a casa un tizzone di questo fuoco equivaleva a portare con se questa magia di abbondanza e prosperità, se il tizzone si fosse spento anche l’abbondanza, la prosperità, il calore, la luce avrebbero abbandonato la famiglia.
Il rito di Cronache Esoteriche
Il rito di Cronache Esoteriche nasce dall’unione di queste due antiche tradizioni e dalla loro reinterpretazione ma soprattutto reintegrazione, nella vita moderna, nella quale il fuoco non può più rivestire il ruolo di un tempo. Sono infatti pochissime le persone che possiedono una cucina a legna e anche per loro il fuoco non riveste il ruolo essenziale che poteva rivestire per una famiglia cento anni fa. La funzione di apportatore di vita e di morte del fuoco è oggi meno visibile che in passato (il tizzone da portare a casa e le braci sempre accese erano un pericolo di incendio o di morte per anidrite carbonica costante, con il quale s’imparava a convivere), inoltre, essendo i bisogni primari sufficientemente soddisfatti l’attenzione dei singoli si sposta verso l’interno, oggi sono ben poche (almeno rispetto al passato) le persone che muoiono per la fame e il freddo mentre sono in aumento malattie di origine animica come l’anoressia, la bulimia e la depressione. Nei brevi inverni privi di neve non sono certo più il ghiaccio e l’oscurità che donne e uomini temono mentre se ne stanno nelle case riscaldate da termosifoni e pompe di calore. Oggi l’oscurità e il gelo sono rappresentati dalla solitudine, dalla freddezza dei rapporti, dall’assenza di solidarietà, dalla mancanza di fiducia in Dio e in se stessi. Proprio partendo da tutto ciò ho creato il rituale che andrò a descrivere e che celebro ormai tutti gli anni.
La scelta del Ramo.
Nella mia vita il rapporto con gli Spiriti della Natura è importante quanto il rapporto con il mio Spirito Guida, posso dire che le due cose sono imprescindibili. Come molti altri miei strumenti dell’Arte anche il Ramo è, in un qualche modo, il dono degli Spiriti e, allo stesso tempo, il loro consenso a procedere.
Il mio primo Ramo mi fu donato in agosto, lo trovai ai piedi di una quercia, a Pian dei Resinelli. Ricordo che vivevo in Lombardia da pochi anni e che ancora non riuscivo a sentirmi totalmente a casa ma quella Domenica, ai piedi di una quercia che non sono mai più riuscita a trovare mi sentì adottata da questa terra e trovai un ramo stupendo che ricordava le corna di un cervo, lo stesso cervo (animale simbolo del Dio Lugh) che pochi mesi prima, sempre a Pian dei Resinelli ci aveva sbarrato la strada nella notte. Appena presi in mano il ramo sentì che lo Spirito della Lombardia mi accoglieva, mi dava il ben venuto come figlia di questa terra. Portai a casa il ramo senza avere la minima idea di cosa ne avrei potuto o dovuto fare, solo qualche mese dopo scoprì l’usanza del Ramo di Yule e iniziai questa celebrazione annuale.
Di solito, ogni anno quando mi reco in un mio luogo di potere per cercare il Ramo per prima cosa saluto gli spiriti del Luogo, chiedo il permesso di entrare e chiedo loro di aiutarmi a trovare il ramo giusto. Dopo di che comincio a passeggiare lasciando aperto il mio cuore.
Non esiste un vademecum per riconoscere il ramo. Qualsiasi ramo può andar bene, non sono le caratteristiche esterne a renderlo adatto. Trovare il ramo è una questione esoterica e quindi non se ne può parlare, non tanto per mancanza di volontà ma perché essa non è spiegabile a parole. Vedete, è come Mastro Ciliegia con Pinocchio. Io passeggio e, ad un certo punto, il legno mi chiama. Guardo in giù e il ramo è lì, perfetto allo scopo. Tuttavia, se volete cercare un ramo per voi non dovete cercare di ascoltare il ramo che vi chiama. Se esistesse una regola qualsiasi allora non si tratterebbe più di un vero rapporto con gli Spiriti. Quello che dovete fare è solo coltivare un autentico rapporto con la Natura, con il bosco, il parco, il giardino o anche le sponde del lago dove volete cercare il ramo. Sarà la vostra comunicazione con queste forze a compiere il miracolo e a farlo accadere nelle modalità più naturali per il tipo di rapporto che riuscirete ad instaurare. Se non avete un luogo di potere non preoccupatevi, la cosa importante è che la vostra volontà sia di instaurare un rapporto vero e duraturo con gli Spiriti del posto.
Una volta trovato il ramo non trascurate di ringraziare gli spiriti e di lasciare un’offerta.
La consacrazione
Solitamente mi procuro il ramo almeno verso la metà di novembre così da essere sicura di averlo già bello consacrato e pronto entro l’8 Dicembre.
Appena arrivata a casa presento il ramo davanti all’altare e lo avvolgo in un panno di lino bianco. Lo lascio accanto all’altare fino al momento della sua consacrazione e decorazione.
La presentazione del ramo è importante. Le divinità che vi risiedono se ne prenderanno in qualche modo cura, gli infonderanno il loro potere. I teli bianchi hanno il duplice compito di rendere il ramo riconoscibile dalle divinità e di proteggere lo stesso da qualsiasi energia negativa.
Il giorno della consacrazione metto davanti all’altare tutto l’occorrente per decorare il ramo, quindi chiedo il permesso agli Spiriti e invoco la loro energia e il loro potere sul ramo, chiedendo che esso funga da Asse cosmico ecc. A questo punto procedo alla sua decorazione, con nastri colorati, palline e ogni cosa la mia ispirazione possa avermi suggerito. I Bigliettini già pronti vengono messi subito mentre gli altri, saranno appesi man mano.
I Desideri
La decorazione più importante del ramo sono i desideri. Si tratta di bigliettini in carta pergamenata sui quali riporto scritti i desideri di tutti coloro che vogliono partecipare al rito. A partire da me e il mio consorte, amici, parenti e utenti di Cronache Esoteriche mi inviano un loro desiderio da appendere sul ramo fino al 21 dicembre quando saranno bruciati insieme al ramo e saliranno in Cielo, fino agli Dei come offerta e preghiera per essere da Loro esauditi.
In pratica, da quando raccolgo il ramo, fino al 20 dicembre chiunque può inviarmi il suo desiderio per Yule. Periodicamente trascrivo i desideri con inchiostro consacrato su dei bigliettini che poi appendo al Ramo.
I desideri devono essere chiari e precisi, espressi in forma positiva, devono cioè essere espressi con la formula “voglio/desidero che…” e devono contente affermazioni come, ad esempio, voglio mantenere il posto di lavoro, oppure rifare pace con, restare in salute ecc.
È molto importante che mi siano inviati in forma corretta poiché io mi limito a copiarli pari pari come sono per non alterare le intenzioni del mandante.
Possono essere inviati nei seguenti modi:
- Scrivendo a cronacheesoteriche@libero.it oppure a fenice_52@libero.it
- scrivendo in privato alla pagina facebook di Cronache Esoteriche oppure di I Tarocchi di Bimbasperduta.
Il significato dei Desideri
I desideri sul ramo rappresentano quel tipo di abbondanza che oggi più di ogni altra manca nel mondo. Essi sono la speranza, la solidarietà, la fede, l’amicizia. Ovviamente ciascuno può chiedere quello che vuole, anche desideri materiali come un lavoro o un vestito perché la speranza e la fede non sono solo sperare che finisca la guerra nel mondo e tutte quelle altre cose che ci sembra debbano desiderare le persone buone e generose. La Fede e la Speranza sono, soprattutto la consapevolezza che non siamo soli e che esiste qualcosa o qualcuno che va ben oltre la nostra comprensione razionale che si prende cura di noi fin nei più piccoli e banali bisogni come perdere peso o trovare l’anima gemella. Amicizia e solidarietà significa anche sapere che non si sarà giudicati per quel che si è o si desidera ma che si sarà accolti a prescindere dai propri desideri a braccia aperte, come fratelli e sorelle, liberi di essere se stessi.
I desideri sul ramo mi ricordano che siamo tutti uguali perché tutti noi cerchiamo la stessa, identica cosa: essere felici, sebbene per ciascuno di noi la felicità sia una cosa diversa.
I desideri sul ramo mi ricordano che siamo tutti frutti di uno stesso immenso albero e che quindi il destino di uno è il destino di tutti.
I desideri e il ramo mi ricordano che ciascuno è parte della grande fiamma che scalda il mondo e che l’assenza anche di uno solo, significherà meno luce per tutti.
Il Fuoco sacro
Come per l’antica cerimonia del Ceppo di Yule, la sera del Solstizio ci riuniamo tutti intorno al calderone nel quale viene acceso un gran fuoco. Come era usanza presso i Celti, viene narrata la storia della nascita di Lugh, il Figlio della Luce. Una volta benedetto il fuoco, ciascun partecipante ringrazia gli Dei e li prega affinché la luce rinasca sulla Terra, quindi getta nel fuoco il suo desiderio. Fatto ciò il più giovane dei partecipanti viene eletto quale giovane Lugh e in testa alla processione porta il Lugh bambino fino alla sua culla rappresentando, così, la nascita della Luce.
Questo passo della cerimonia è importantissimo. Gli antichi, infatti, pensavano che senza la giusta rappresentazione in terra i grandi eventi cosmici non potessero avvenire.
Il racconto e la rappresentazione della nascita del piccolo Lugh assicureranno la fine dell’inverno e l’avvento della luce, il calore e della primavera.
Ovviamente so che il solstizio astronomico avverrà a prescindere dalle mie cerimonie o quelle di chiunque altro ma non è alle cose palesi, fisiche e visibili, che noi rivolgiamo la nostra attenzione. È del solstizio segreto, occulto e misterioso che noi ci preoccupiamo ed è perché avvenga quello che ci prodighiamo a inscenare il rito.
Il Banchetto e il ballo del ceppo
Come tradizione vuole la cerimonia è seguita da un gustoso banchetto per il quale ciascun partecipante ha portato qualcosa, simbolo, anche questo, dell’interdipendenza di ciascuno di noi. Per sottolineare il legame con la terra è sempre preferibile portare una bevanda o un cibo natalizio tipico della propria terra d’origine ma, ovviamente va bene qualsiasi cosa e sono anche accolti a braccia aperte coloro che per qualche motivo hanno potuto portare solo il loro cuore sincero.
Le ceneri sacre
Le ceneri del Falò sono da considerarsi sacre, se esse si sono già spente quando la festa è finita ogni partecipante ne riceve un sacchetto da usare come talismano durante l’anno o da spargere nel proprio terreno (o balcone) come "seme della prosperità".
Se, invece, quando la festa è finita le ceneri sono ancora troppo calde, i partecipanti possono tornare il giorno dopo a prenderle. Le ceneri restanti vengono offerte alla Terra perché la Luce vi sia seminata e riappaia in tutto il suo splendore a Imbolc.
Partecipare al Rito
Chiunque può partecipare al rito di Cronache Esoteriche sia fisicamente sia virtualmente.
Per chi non potesse partecipare fisicamente è possibile partecipare inviando un proprio desiderio, accendendo una candela e connettendosi energeticamente a noi, grazie alla meditazione, nel giorno della celebrazione.
Da parte di coloro che, invece, vogliono partecipare fisicamente è richiesta una conferma a mezzo e-mail, messaggio privato o telefono entro una settimana prima del rito.
Tutti i partecipanti dovranno portare con se il bigliettino con il desiderio già scritto, a meno che non abbiano provveduto ad inviarmelo precedentemente via email. Il banchetto di Yule, inoltre, si basa sulla condivisione perciò a ciascuno è richiesto di portare una pietanza o una bevanda da condividere con il resto dei partecipanti.
Ogni anno, i dettagli quali orario e luogo del rito sono comunicati nella nostra pagina eventi.
Che celebriate con noi o che organizziate il rito a casa vostra in solitaria o con amici e parenti l’augurio di Cronache Esoteriche è che la Luce del Solstizio possa rinascere e rinnovarsi, anno dopo anno, nel cuore di voi tutti.
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