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«Ora l’inverno del nostro scontento
è reso estate gloriosa da questo sole di York,
e tutte le nuvole che incombevano minacciose
sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo
dell’oceano. Ora le nostre fronti sono cinte di
ghirlande di vittoria, le nostre armi malconce appese
come trofei, le nostre aspre sortite mutate in lieti incontri, le nostre marce tremende
in misure deliziose di danza.»
è reso estate gloriosa da questo sole di York,
e tutte le nuvole che incombevano minacciose
sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo
dell’oceano. Ora le nostre fronti sono cinte di
ghirlande di vittoria, le nostre armi malconce appese
come trofei, le nostre aspre sortite mutate in lieti incontri, le nostre marce tremende
in misure deliziose di danza.»
Riccardo III - W. Shakeaspeare
Ostara |
Ogni anno, per l’equinozio di Primavera, si parla molto di Ostara, uno degli otto Sabbats e della dea della primavera conosciuta come Eostre. Secondo quanto si racconta si tratta di una dea teutonica associata ai fiori e la primavera, e dal suo nome provengono sia il nome «Easter» (Primavera o Pasqua in inglese), sia il nome di Ostara.
Ostara in passato
Tuttavia, non appena si comincia ad indagare per reperire informazioni più approfondite e dettagliate su Eostre, ci si rende conto che gran parte delle notizie si somigliano quando non sono addirittura identiche. In effetti, nonostante le molte descrizioni degli autori sia Wiccan sia Pagani su Eostre e la celebrazione di Ostara, a livello accademico è disponibile davvero molto poco. Allora da dove viene la storia di Eostre?
Eostre compare nella letteratura europea per la prima volta circa milletrecento anni fa, nel «De temporum Ratione» di Beda il Venerabile, che a proposito del mese di aprile scrive quanto segue:
"Eosturmonath (nome del mese di aprile in Gran Bretagna) ha un nome che è ora tradotto «mese pasquale», e che una volta era usato in onore di una dea dal nome di Eostre, che era celebrata durante questo mese."
Ancora Beda spiega la natura di questa dea riconducendo l’etimologia del suo nome al termine aus o aes, che significa Est, luogo dal quale nasce il sole. Per questo motivo, secondo il Venerabile studioso, Eostre è una divinità portatrice di fertilità e legata alla nascita e appunto all’Est. Dal nome della dea si fa risalire anche il termine usato per definire l’equinozio di Primavera, chiamato dai popoli celti prima «Eostur-Monath» e successivamente «Ostara».
Il legame fra Eostre e la primavera è confermato dai termini «Oster» cioè pasqua in tedesco, ed «Easter», termine anglosassone che indica sia la pasqua che la primavera. Le uova, prima di serpente e poi di gallina, venivano decorate e successivamente donate come simbolo di fertilità.
Sempre secondo il Venerabile Beda, Eostre era la versione Sassone della dea germanica Ostara. La sua celebrazione si svolgeva durante la prima luna piena dopo l’equinozio di primavera - lo stesso calcolo usato per la Pasqua cristiana in Occidente.
Eostre & Easter Bunny
Dopo il «De temporum Ratione», non si parlò più di Eostre ed Ostara fino al 1800 quando i fratelli Grimm dichiararono d’aver trovato le prove dell’esistenza di Eostre nelle tradizioni orali della Germania.
Una di queste leggende popolari riguarda il «Coniglio Pasquale» (Easter bunny), un simbolo molto popolare in Inghilterra e in Germania. Secondo la leggenda, verso la fine dell’inverno, la dea Eostre trovò un uccello ferito a terra mentre passeggiava nel bosco. Compassionevole nei confronti della piccola creatura, la dea decise di trasformarlo in una lepre in modo tale che potesse superare il resto dell’inverno e trovare un rifugio. La trasformazione non fu però completa. Pur avendo preso l’aspetto di una lepre, l’uccellino mantenne la capacità di deporre le uova da lasciare in dono ad Eostre come ringraziamento per aver avuto salva la vita."
Eostre esiste davvero?
Eostre non appare da nessuna parte nella mitologia nordica, né all’interno dell’ Edda poetica o in prosa, o in qualsiasi altro poema Scaldo. Ciò potrebbe portare a pensare che il suo culto non fosse esteso a tutti i popoli norreni ma che fosse limitato a qualche altro gruppo tribale dell’ area germanica. Tuttavia è piuttosto improbabile che uno studioso cristiano e accademico come Beda riportasse come universale un’usanza, invece, appartenente ad una minoranza e solo basandosi su fragili testimonianza orali. Allo stesso tempo, è possibile che il monaco abbia semplicemente frainteso, e che Eostremonth non si riferisse ad una dea universalmente venerata, ma a qualche altra festa di primavera.
A questo punto è lecito chiedersi Eostre esiste o no? Nessuno lo sa. Il dibattito degli studiosi è ancora aperto, alcuni, sulla scorta di Beda, portano prove di carattere etimologico che un’altra parte del mondo accademico contesta. Ad ogni modo, indipendentemente da tali questioni, la figura di Eostre ha finito per essere associata ai moderni Pagani e Wiccans ai cui costumi essa è certamente collegata, se non nella realtà storico-religiosa, almeno nello spirito. Inoltre, il 21 Marzo il sole è quasi perfettamente allineato all’equatore celeste in tutto il mondo con l’unica differenza che nell’emisfero tropicale segna l’arrivo dell’autunno anziché della primavera, perciò, indipendentemente dalla religione e la cultura, in quasi tutto il mondo sono celebrate Feste di Primavera.
Ostara oggi
Il mondo pagano pre-cristiano era estremamente eterogeneo e così, anche oggi, le celebrazioni e le festività risultano differenti secondo le religioni antiche d’origine o le tradizioni tipiche del paese o nazione in cui si vive o si è nati. Tuttavia, la maggior parte dei Neopagani, dei Wiccans e dei seguaci delle diverse tradizioni Stregonesche si rifanno ad un unico calendario scandito da otto Sabbatts, quattro maggiori, legati ai cicli agricoli, e quattro minori, legati ai cicli stagionali, cioè ai solstizi e gli equinozi. Perciò Ostara fa parte dei Sabbatts minori.
In tutto il mondo, e secondo tutte le tradizioni religiose, l’equinozio di Primavera rappresenta l’eterno rigenerarsi della Vita, il risveglio della natura, la fertilità della terra sia in senso letterale che simbolico.
Secondo la leggenda, Eostre
trasformò un uccellino in lepre
perché superasse l’inverno. La
mutazione non fu completa così
la lepre continuò a deporre uova.
In Italia i riti di tradizione «Gentile (da Gens - genti)» celebrano la primavera facendo riferimento alle antiche divinità di Cybele e Attis, mentre alcune tradizioni stregonesche di carattere più contadino celebrano la «Primiera», altra celebrazione della primavera.
In alcune zone della Lombardia e del Piemonte parallelamente alla Pascqua sono celebrati diversi «festival e fiere di Primavera» secondo date che variano di zona in zona.
Comunque sia, nella ruota dell’anno la celebrazione di Ostara é fissata al 21 Marzo, giorno dell’equinozio. I simboli della festività sono, per tutti: il grano (sacro a diverse divinità antiche legate alla primavera), i fiori, il verde chiaro e i colori pastello (simbolo delle gemme e fiori appena nati) le uova (simbolo di rinascita) il coniglio o lepre (simbolo di fertilità per la sua rapidità nel riprodursi), semi e tutto quanto ricordi il fiorire della natura, la fertilità e l’abbondanza.
Il senso oltre le celebrazioni
Ma al di là dei riti e le celebrazioni formali, il modo migliore per festeggiare i sabbatts in genere e Ostara in particolare è prendersi cura direttamente di piante e animali in modo da entrare in contatto con la fase attraversata dalla natura.
Osservando i cambiamenti agricoli - come la terra che diventa più calda, e la nascita o rifioritura delle piante - si può comprendere quale sia il modo migliore per celebrare più armoniosamente la stagione che giunge.
Il mandorlo è fra i primi alberi a fiorire.
Le gemme cominciano a schiudersi già a febbraio,
per questo i suoi sono un particolare simbolo
di speranza.
La sincronicità e l’aderenza alla Natura attraverso la partecipazione e l’osservazione diretta ha il vantaggio di permettervi di conoscere più profondamente voi stessi, il mondo circostante e le energie della natura rendendovi liberi da dogmi e teorie.
Questo metodo di lavoro vi metterà a diretto contatto con la conoscenza, imparerete per esperienza potendo convalidare o confutare quanto troverete scritto sui libri e, allo stesso tempo, sperimenterete personalmente quanto studiate.
Oltre ad accedere ad un sapere indipendente e libero riuscirete ad entrare in pieno contatto con voi stessi, a conoscervi. In questo modo scoprirete quali sono le vostre potenzialità e come potrete svilupparle pur rispettando il vostro corpo, la vostra mente e la vostra anima.
Potrete rafforzarvi spiritualmente, mutando verso il vostro vero «Io» senza traumi e forzature poiché vivendo in analogia con la Natura, analogamente ad essa muterete con dolcezza, è questo, in fondo, il vero senso del Neopaganesimo, un percorso che giunge alla fusione con il divino attraverso il profondo rapporto con la Natura, nella consapevolezza che non siamo al di fuori della Madre bensì ne facciamo parte.
In ultima analisi il senso di Ostara è rinascere, riconoscersi, riamarsi, ricominciare a gioire.
Perciò non importa se il 21 marzo suonerete il tamburo di Cibele o accenderete le candele per il Dio e la Dea oppure se offrirete il grano a Demetra e a Persefone. Non conta se per quel giorno sarete in cerchio con le vostre sorelle o decorerete uova. Quello che conta è che per quel giorno sentiate in voi germogliare il calore, l’amore la gioia che sono penetrati in voi ad Imbolc, è importante che siate pronti a rinnovarvi, ad accogliere tutte le novità e a proporle.
La cosa davvero importante è che come i mandorli possiate fiorire.
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