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«La causa più frequente di errori sono una convenzione poco chiara ed una domanda incompleta e non in armonia con la convenzione»
(Boris Farkaš)
(Boris Farkaš)
Cos’è la Radiestesia |
La radiestesia è una certa attitudine o capacità particolare che alcune persone possiedono e che consiste nell’accentuata sensibilità e ricettività nei confronti delle emissioni
La reazione «fisica» alle
radiazioni radiestesiche si
traduce in micromovimenti
oscillatori della colonna
vertebrale dell’operatore.
Queste oscillazioni sono
successivamente comunicate
al pendolo.
Il termine fa rifermento anche a tutte quelle operazioni che permettono il ritrovamento di oggetti nascosti, la scoperta di corsi d’acqua e giacimenti minerari nel sottosuolo, lo studio del terreno agrario, la ricerca di tesori nascosti, la diagnosi mediche su persone e animali, ecc. con l’ausilio o in assenza di strumenti specializzati, quali il bastone da rabdomante, il Pendolo, il biosensore, ecc.
In pratica si tratta di una sorta di «concentrazione mentale» alla quale segue una reazione inconscia alle radiazioni. Questa reazione interiore si trasforma simultaneamente in una reazione esteriore, «fisica», sulla colonna vertebrale che ai nostri occhi si manifesta nel movimento del Pendolo o di un qualsiasi strumento proprio a questa disciplina. Dall’interpretazione di tale reazione fisica si giunge al risultato e all’oggetto della ricerca.
Il fenomeno radiestesico è solitamente interpretato con l’ausilio di termini presi a prestito dalla scienza fisica e dall’elettrochimica.
In pratica la teoria interpretativa vuole che esistano una sorta di «onde» radiestesiche (ossia delle forze bioradianti di natura ancora ignota, affini alle onde Hertziane) che sarebbero emanate da tutti gli oggetti del Creato.
L’operatore radiestesico sarebbe il mezzo in grado di captare queste onde come una sorta di antenna o apparecchio radio ricevente.
Alcuni autori associano questo tipo di percezione all’istinto degli animali.
Ad esempio l’ingegner Pietro Zampa nel suo testo «Elementi di Radiestesia» così si esprime:
«Che cos’è l’istinto? Probabilmente esso non è che una percezione più potente d’irradiazioni che noi non riusciamo più ad afferrare perché il nostro essere, il nostro organismo sono dominati da altri fattori psichici e cerebrali che ne alterano le facoltà originarie.
Ma negli animali, i quali non hanno subito evoluzioni per effetto di studi, di progresso o di scoperte, la loro sensibilità per tutte le emanazioni irradiate dai corpi in mezzo ai quali essi vivono, è rimasta primitiva ed acuta. Prova ne sia che essi presentono i terremoti parecchio tempo prima che avvengono.»
Tuttavia questa spiegazione del fenomeno radiestesico fondata sulle «onde» è tutt’altro che esaustiva; anzi possiamo dire che essa è solo apparente poiché il fenomeno stesso di ricezione da parte dell’uomo (così come negli animali) è esso stesso un Grande Mistero.
Uno stormo di merli dalle ali rosse durante
un flusso migratorio. L’istinto che guida gli
uccelli potrebbe essere legato alla loro
percezione di determinate radiazioni
radiestesiche.
Il Pendolo, o la bacchetta del rabdomante, sono indubbiamente degli strumenti di divinazione, come lo è, ad esempio, un mazzo di tarocchi.
La differenza tra i tarocchi e l’uso del Pendolo risiede probabilmente nella reazione fisica, somatica, che induce la pratica radiestesica.
In altre parole se la divinazione per mezzo dei tarocchi riflette il dialogo simbolico tra l’operatore e il suo inconscio (o subconscio), l’utilizzo del Pendolo passa attraverso l’uso della così detta «convenzione mentale».
Nel primo caso, si tratta di una lettura mediata dalla decodificazione di elementi simbolici, interpretazione che può avere all’occorrenza un effetto catalitico sullo psichismo del «veggente».
Ciò può portare l’operatore verso particolari stati di coscienza alterata (immagini, flash, impressioni, sensazioni, ecc.).
Nel secondo caso, invece, abbiamo piuttosto qualcosa di più vicino alla programmazione, all’induzione psicosomatica che porta il corpo a reagire secondo un programma legato a stimoli inconsci.
A questo punto ci chiediamo: cosa c’è all’origine della percezione radiestesica e divinatoria?
Ci piace pensare che all’origine di tutto vi sia una sorta di collegamento con l’inconscio e concomitante accesso all’Unità primordiale. Quest’ultimo concetto merita certamente alcune considerazioni esplicative.
In pratica pare che chi opera con la radiestesia, o qualsiasi altra pratica divinatoria, faccia implicitamente riferimento a un campo di consapevolezza che si pone ai margini delle percezioni coscienti.
Il meccanismo funzionerebbe come se l’unità specifica costituita dall’Essere Umano fosse in costante collegamento con ogni cosa, indipendentemente dalla sua posizione nello spazio e nel tempo. In altre parole sembra sussista un collegamento non solo tra tutte le cose, animali, piante e persone del presente ma anche tra queste e quelle che fanno parte del passato e del futuro.
Tutto ciò fa supporre l’esistenza di un immenso campo unificato di Informazioni che supera ogni tipo di barriera fisica e temporale al quale il radiestesista (ma anche la cartomante) riesce ad attingere durante la sua attività.
Si potrebbe scorgere un riflesso di tutto questo nell’antico e celebre assioma ermetico che afferma: «Tutto ciò che è in alto, è come ciò che è in basso, tutto ciò che è in basso, è come ciò che è in alto. E questo per realizzare il miracolo di una cosa sola da cui derivano tutte le cose, grazie ad un’operazione sempre uguale a se stessa», una frase molto profonda che oggi ha perso il suo significato originario.
Un ologramma ottenuto tramite l’uso
di un laser avente la specificità di
creare un effetto tridimensionale.
Ogni parte di un ologramma contiene
l’intera informazione; infatti tagliando
la figura ogni porzione mostrerà
sempre l’oggetto per intero.
In altre parole, pare che l’Uomo abbia in se accesso a tutte le informazioni dell’Universo, a degli archivi metaforici denominati Akashici.
Questo termine deriva dalla parola sanscrita indù Akasha che indica l’Etere ossia l’essenza base di tutte le cose del mondo materiale.
Si tratta dell’elemento che penetra tutte le forme, immutabile nello spazio e nel tempo contenente l’infinito condizionato e incondizionato.
E’ l’elemento psichico della Conoscenza, immutabile, eterna e avente una fonte di consapevolezza illimitata.
Alcuni autori moderni hanno paragonato questa nozione alla teoria sugli ologrammi.
In pratica un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l’aiuto di un laser: l’oggetto da fotografare è prima immerso nella luce di un laser, poi un secondo raggio laser è fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante dalla zona d’interferenza dove i due raggi s’incontrano, è impresso su una lastra fotografica.
Quando la lastra è sviluppata, è visibile solo un intrico di linee chiare e scure ma, illuminata da un altro raggio laser, ecco apparire il soggetto originale in tre dimensioni.
Ciò vuol dire che se giriamo attorno all’immagine che si forma, vedremo l’oggetto originario da tutte le direzioni possibili.
Tuttavia la tridimensionalità non è l’unica caratteristica interessante degli ologrammi: se la lastra fotografica in oggetto è spezzata a metà e poi illuminiamo queste due porzioni con il laser, si scopre che ciascuna metà contiene ancora l’intera immagine dell’oggetto originario.
In pratica ogni piccola particella dell’ologramma conterrà in se tutte le informazioni dello stesso.
Perciò, seguendo questa teoria, l’essere umano conterrebbe in se stesso una parte, un frammento, di un immenso ologramma che chiamiamo Universo.
In conseguenza di ciò l’uomo, agganciandosi alla porzione del Grande Tutto che reca in se stesso, avrebbe accesso a una sorta d’immenso serbatoio della Conoscenza Universale.
I Movimenti del Pendolo
Nel seguito della nostra esposizione analizzeremo celermente quali sono le fasi dell’attività radiestesica che conducono a un responso attendibile.
Tuttavia prima di proseguire è necessario sottolineare che il Pendolo, ossia lo strumento principale di ogni buon radioestesista, può produrre diversi tipi di oscillazioni.
In particolare i movimenti prodotti dalla ricezione delle onde irradiate dai corpi sono di quattro tipi: «due circolari» e «due lineari».
Dei due movimenti circolari (o girazioni) possiamo dire che uno procede verso destra (girazione destrorsa, nella direzione che rispecchia quella delle lancette dell’orologio) e uno verso sinistra (girazione sinistrorsa, nella direzione opposta alle lancette dell’orologio).
I movimenti lineari invece possono essere longitudinali (se il Pendolo oscilla avvicinandosi e allontanandosi dal torace dell’operatore) e trasversali (se il Pendolo oscilla parallelamente al torace dell’operatore).
In genere i movimenti circolari destrorsi e i lineari longitudinali indicano radiazioni positive e benefiche o una risposta affermativa alla domanda formulata, viceversa le oscillazioni circolari sinistrorse o lineari trasversali indicano radiazioni nocive e nefaste o una risposta negativa alla domanda formulata (vedi le due figure esplicative).
Dopo queste precisazioni analizziamo brevemente quali sono le fasi preliminari del processo di ricerca nell’ambito della radiestesia.
Le fasi preliminari della radiestesia
Le diverse fasi dell’atto radiestesico possono essere così formulate:
- Calma e neutralità mentale.
- Definizione dell’obiettivo dell’atto radiestesico, dell’opportunità (includendo il piano etico) della ricerca e della nostra capacità di portarla a termine
- Scelta di una convenzione mentale adeguata
- Orientamento, concentrazione, interrogazione
Queste due «qualità cardine» della radiestesia devono essere l’oggetto di frequenti esercizi.
Per essere più precisi diciamo che l’atto radiestesico deve essere sia l’estrinsecazione del desiderio sincero di porsi in risonanza con l’oggetto della ricerca, sia, quanto al risultato, una certa forma di distacco.
Nello specifico trattasi di due stati mentali (distacco da qualsiasi interesse personale e ascolto paziente) spesso difficili da raggiungere e conciliare.
Per ottenere uno stato di calma e neutralità mentale talvolta sono utilizzati degli esercizi di meditazione come lo «yoga», i training di respirazione ritmica, ecc., mentre altri radiestesisti più «contemplativi» iniziano il loro lavoro con un’invocazione alle forze del bene o con una preghiera che li pone in contatto con il loro subconscio.
Poco importa il metodo, la cosa realmente importante e che il risultato ricercato sia raggiunto.
La definizione dell’obiettivo della ricerca non è così semplice come sembra.
Questa fase serve per interrogare con precisione il Pendolo tenendo conto di tutti i fattori in gioco.
In pratica deve portare a una formulazione chiara, precisa, esaustiva della questione ed esprimere in modo semplice il desiderio del radiestesista.
E’ importante altresì rilevare che un operatore radiestesico non dovrebbe mai porre una domanda su un argomento di cui non sa nulla.
Qualunque ricerca radiestesica dunque deve essere preceduta da una ricerca intellettuale con lo scopo di acquisire una buona conoscenza generale sul soggetto.
Questa cultura permette tra l’altro di porre le domande giuste, ma anche di comprendere meglio le risposte.
A titolo di esempio, alla formulazione «io desidero trovare l’acqua», il radiestesista preferirà «io desidero entrare in risonanza e trovare dell’acqua potabile, che scorra in quantità sufficienti anche in piena estate e a una profondità tale affinché possa essere facilmente attinta».
Quest’ultima non è una formulazione perfetta, ma certamente è più adeguata rispetto alla precedente.
Si deve sapere che il subconscio, in un certo senso, risponde come una sorta di «calcolatore elettronico», cioè ha una naturale tendenza a interpretare gli «ordini» in primo grado e nel senso letterale dei termini.
Perciò è indispensabile cercare di formulare le domande per il Pendolo alla luce di questi dati.
Il funzionamento dei meccanismi del subconscio è chiarito da questa storia:
Supponiamo che la vostra automobile sia in panne, e che si proceda chiedendo al Pendolo: «Quest’automobile ha bisogno di benzina?»
Ecco illustrato il modo corretto in cui
va tenuto il pendolo.
«La mano deve essere flessibile, le
dita che tengono il pendolo non devono
essere rigide ma strette appena
affinché la catenina non scivoli»
(M. Le Gall - Toute la Radiesthesie)
E’ preferibile una formulazione di questo tipo: «Il serbatoio di questa vettura contiene abbastanza carburante da far funzionare il motore?»
In questo modo la risposta del Pendolo potrà essere «SI» o «NO» a seconda del caso.
V’è da rilevare che, nell’esempio precedente, se la domanda fosse stata: «C’è abbastanza carburante nel serbatoio per far camminare la macchina» la risposta sarebbe potuta essere sempre «NO» anche con un serbatoio pieno.
Ciò perché la benzina non può per far «camminare» (nel senso letterale del termine) un’automobile.
Pertanto, occorre sempre formulare le domande in modo tale che la risposta non lasci alcun dubbio e nessuno spazio a diverse interpretazioni.
Si potranno trovare altri esempi esplicativi sui meccanismi di funzionamento del subconscio nell’ottimo articolo del collega Gianni Pietrosanti sui Sigilli Magici.
Richiedere l’Autorizzazione
C’è un altro aspetto importante sulla definizione dell’oggetto della ricerca spesso citato dai radioestesisti che è l’autorizzazione preliminare per operare.
Autorizzazione che riveste un carattere «etico» la cui portata non è trascurabile.
Quest’autorizzazione è evidenziata dalle quattro domande seguenti da porre al Pendolo:
«Posso, devo, ne sono capace?» -> «SI» o «NO»
«La mia coscienza mi permette di eseguire questa ricerca?» -> «SI» o «NO»
«Sono in grado di svolgere questa ricerca?» -> «SI» o «NO»
«Ho il permesso di fare questa ricerca?» -> «SI» o «NO»
Un altro metodo è il seguente:
prima di qualsiasi ricerca radiestesica si può esprimere mentalmente l’oggetto e la situazione della ricerca.
Per fare ciò è previsto un particolare «programma» per il Pendolo che potrebbe essere enunciato in questo modo:
«Alla domanda posso fare questa ricerca, il Pendolo risponderà SI se ho la capacità di svolgerla, se essa è in armonia con la mia coscienza e con le leggi universali. Il Pendolo risponderà NO se l’una l’altra di queste condizioni non è soddisfatta»
Dopo aver superato positivamente questa fase si passa alla formulazione di una domanda appropriata. Dopo di ciò si chiederà al Pendolo se la domanda è adatta oppure no.
«Questa è la mia domanda: ...»
«La formulazione della domanda è in accordo con la mia intenzione cosciente?» -> «SI» o «NO»
«La formulazione della domanda è armoniosa?» -> «SI» o «NO»
Chiariamo che questa serie di domande preliminari non solo hanno l’importante funzione di definire bene obiettivi e competenze ma rimandano direttamente al così detto Senso di Responsabilità che mai deve mancare al radiestesista.
In altre parole l’operatore radiestesico cercherà di agire sempre in collaborazione con le energie invisibili dell’Universo.
Per un osservatore ubicato sulla superficie
terrestre, l’Est è la direzione sull’orizzonte
indicante il punto dal quale sorge il Sole agli
equinozi. Questa direzione pare essere la più
idonea alle indagini radiestesiche
Perciò l’operatore prudente cercherà sempre di agire per il bene del prossimo, senza arrecare danno ad alcuno, con un atteggiamento di profondo rispetto ma anche di responsabilità nei confronti di se stesso e degli altri.
Sia il nostro scopo l’«Indagine della Natura», con cognizione di causa e nel profondo ossequio delle sue leggi, ivi compresa la Legge dell’Armonia.
Scelta di una Convenzione Mentale
La scelta di una convenzione mentale adeguata (terzo punto della nostra «scaletta») invece consiste nel dare un significato ai movimenti dello strumento utilizzato, quindi l'interpretazione può essere personale, ma normalmente viene adottata una convenzione binaria (SI - NO).
Come abbiamo visto per il Pendolo si considera affermativa la rotazione dello strumento in senso orario, negativa in senso antiorario, ecc.
Possono anche essere adottate altre convenzioni a seconda del tipo di ricerca che si vuole operare; una di queste è rappresentata dalle così dette «unità Bovis».
Per un esempio interessante di ricerca radiestesica con questo tipo di convenzione mentale vedasi l’Articolo sull’Orgonite scritto da David Livingstone.
Infine, prima dell’inizio vero e proprio della ricerca (ossia quarto punto dell’elenco: «concentrazione» e «interrogazione») v’è da considerare l’orientamento.
A tal proposito l’esperienza vuole che sia preferibile essere rivolti verso Est mentre se si sta compiendo una ricerca su una carta topografica quest’ultima va orientata correttamente rispetto alle direzioni cardinali reali facendo corrispondere il Nord della mappa con quello geografico.
In conseguenza di ciò una bussola ci sarà sempre utile per disporci correttamente secondo le direzioni consigliate.
Seguendo questi passaggi basilari il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima, che costituiscono una particella dell’immenso ologramma del mondo, potranno risuonare armoniosamente con l’infinito Tutto.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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