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«...noi parleremo soltanto delle cose che sono difficili e non afferrabili con i sensi, e che anzi sono quasi contrarie all’evidenza dei sensi.»
(Paracelso)
(Paracelso)
Il pendolo e Dio |
La radiestesia, ossia quella scienza che si occupa delle onde emanate dagli oggetti, non dovrebbe essere considerata una sorta di «gioco di società». In verità si tratta di un potente mezzo di investigazione che, a nostro modo di vedere, affonda le sue radici nel «Sacro».
Tale scienza esige da parte dell’operatore la concentrazione necessaria ed incrollabile che accresce la sua ricettività nei confronti del proprio subconscio «in un Tumulto che al Silenzio è pari» come diceva il poeta Paul Valéry nella sua poesia «Il cimitero del mare». Naturalmente ci riferiamo ad un Religioso «Silenzio Interiore».
Dunque è quantomeno consigliabile ai radiestesisti sia neofiti che esperti di non raccogliere mai il «guanto della sfida», di non accettare mai di partecipare attivamente a delle dimostrazioni pubbliche del loro talento, sopratutto se queste dimostrazioni si svolgono davanti al classico vecchio scettico che sarà sempre difficile (per non dire impossibile) convincere.
Infatti lo scettico incallito, il dubbioso per «partito preso» troverà solo le prove di ciò che pensa. Cioè troverà che la radiestesia è un arte propria ai ciarlatani e agli imbroglioni.
Per motivi che non ci è dato comprendere pare che il Sacro abbia, da un punto di vista razionale, la scomoda tendenza a sfuggire al calcolo e a qualsiasi prova sperimentale moderna. Inoltre riteniamo sia necessario guardarsi in ogni caso dalla cattiva abitudine di convincere qualcuno. D’altronde la convinzione puramente mentale non porta a nessun risultato spiritualmente apprezzabile.
Quindi se in una riunione mondana avete commesso l’errore di estrarre dalla tasca il Pendolo e non potete evitare il fatto di essere messi alla prova, è conveniente sbagliare volutamente.
In altre parole sarà conveniente fallire volontariamente tutte le prove cui sarete sottoposti.
In questo modo gli scettici potranno confermare le loro convinzioni.
Riguardo ai simpatizzanti per la radiestesia questi, di certo, resteranno delusi dai vostri insuccessi. Tuttavia, siatene certi, chi è destinato avrà tante ulteriori occasioni per incontrare la «via delle energie sottili».
Esiste, infatti, una sorta di «Divina Provvidenza» che guida sempre chi deve essere guidato.
Chi si occupa di scienze esoteriche conosce la realtà della così detta «chiamata». In tutta evidenza ci troviamo in un ambito misterioso, invisibile e occulto che non è possibile spiegare.
Pensando ad una metafora potremmo dire che così come un Ago Magnetico si volge naturalmente verso Nord allo stesso modo ogni uomo (sempre per naturale inclinazione) si muove nella direzione dove è portato ad andare, a prescindere dai suoi giudizi tutti umani. Inoltre così come la misteriosa forza che dirige l’ago è invisibile ai nostri sensi altrettanto si può dire delle energie sottili che muovono ogni essere verso la sua meta.
Per concludere il nostro discorso sugli scettici v’è da sapere che i pensieri sono anch’essi «onde». In altre parole anch’essi fanno parte dell’ambito delle energie invisibili. Dunque i pensieri possono interferire con le indagini e con i responsi del Pendolo poiché sono onde che vanno ad aggiungersi e a sovrapporsi ad altre onde, anche a quelle che ci interessano e che riguardano ciò che vogliamo sapere con il nostro Pendolo.
Per tale motivo per l’operatore è importantissimo avere fiducia in se stesso e nelle proprie capacità psichiche, per non parlare poi della necessità di un ambiente tranquillo, familiare, rassicurante e con persone «amichevoli» che non inquinino il delicato campo delle energie sottili con dubbi o perplessità sull’Arte Radiostesica. Pena il fallimento degli esperimenti.
Come a questo punto si sarà compreso, i pensieri perturbati e disarmonici sono una delle forme di inquinamento più subdole cui siamo sottoposti.
All’inizio di questo scritto dicevamo che, secondo noi, la Radiestesia è connessa al «Sacro».
A tal proposito ci è capitato di leggere, su uno dei libri del noto radiestesista Roger de Lafforest (cfr: «La Realtà Magica»), una singolare esperienza che, agli occhi di molti, potrebbe risultare quantomeno «sacrilega».
La croce è di certo un simbolo magico
antichissimo e precristiano.
Nell’immagine vediamo una Croce
Celtica (foto by Jimmy Harris)
In particolare Lafforest desiderava sapere se fosse possibile, mediante il Pendolo, distinguere un ostia consacrata da una non consacrata. Il sacerdote ebbe l’insolita disponibilità e l’audacia per acconsentire alla richiesta... infatti dispose le condizioni materiali idonee per tale confronto.
L’aurore ci racconta che il sacerdote, dopo aver celebrato messa in una piccola chiesetta di campagna, dispose sull’altare ben sette ostie delle quali solo tre erano state consacrate.
Lafforest avvicinò con rispetto e un pò di timore il Pendolo a ciascuna delle sette ostie allineate sull’altare e, con sua grande sorpresa, si rese conto che la reazione dello strumento radiestesico fu chiara e notevolmente rapida.
In altre parole la differenza tra le ostie consacrate e quelle non consacrate gli apparve letteralmente «abissale».
Nel primo caso il Pendolo delineò delle oscillazioni ampie e destrorse; nel secondo caso, invece, fu quasi totalmente immobile, come una sorta di «filo a piombo».
A detta dell’autore sbagliarsi era impossibile tanto che, senza esitare, indicò quelle che, a suo parere, erano le ostie consacrate.
Il sacerdote gli disse subito che aveva indovinato pienamente.
E’ possibile che il nostro radiestesista abbia «Sentito Dio» sotto il suo Pendolo?
In effetti, agli occhi di uno sperimentatore di fede cattolica, la cosa potrebbe apparire plausibile e affascinante. Tuttavia riteniamo che un qualsiasi radiestesista, a prescindere dalla sua particolare Fede, raggiungendo i medesimi risultati avrebbe concluso che l’ostia consacrata conserva in se i residui energetici dell’imposizione delle mani al momento della consacrazione.
Ne seguirebbe che non è necessario scomodare Dio per «spiegare» (Nota 1) le insolite oscillazioni del Pendolo.
Nonostante ciò riteniamo che l’esperienza descritta sia una dimostrazione del carattere eminentemente «Magico» della Messa. Crediamo infatti che le parole della consacrazione, pronunciate con la solennità richiesta e accompagnate dai gesti propri del rituale, dalla Forza Magica dell’antico Segno della Croce, operano il «miracolo», invisibile agli occhi, della comunicazione dello Spirito alla Materia.
Naturalmente qui con il termine Spirito intendiamo l’energia dell’operatore che, in un modo sconosciuto, si infonde nell’ostia. In effetti, affinché il rituale sia realmente efficace, è necessario che l’officiante creda fermamente in Dio. Più questa convinzione sarà forte e maggiore sarà l’emissione di energia psichica.
Infatti, come dicevamo in precedenza, è indispensabile aver fiducia nelle proprie possibilità... se a questa poi si aggiunge la Fede nell’Unico Principio Cosmico allora l’azione diviene autenticamente Potente.
Sin qui ci siamo sforzati di considerare alcuni aspetti delle onde sottili ed eteriche e dei rapporti che esse contraggono con il «Sacro».
Ci rendiamo conto che il discorso è ostico, troppo complesso, tanto da andare oltre quelle che sono le nostre capacità di comprensione.
A nostro modo di vedere la domanda precedente, grossa come un macigno, non ha avuto ancora una risposta esaustiva.
Lafforest ha davvero «sentito Dio» sotto il suo Pendolo?
In altre parole: Dio è identificabile con le «Onde Sottili», invisibili dai sensi umani?
Saremmo tentati di rispondere a queste domande in modo positivo, tuttavia ci si imbatterebbe in una «non risposta» poiché (anche se la Fisica ci viene in aiuto) non sappiamo veramente cosa sia un onda.
Inoltre, secondo l’originale idea dello scienziato francese Louis de Broglie, il carattere ondulatorio è applicabile (oltre alle energie sottili) anche alla Materia.
Dunque includeremmo la Materia nell’insieme delle Onde. Certamente la Materia è costituita da Onde più Spesse rispetto a quelle di cui si occupa la radiestesia.
Secondo de Broglie è valevole anche il discorso opposto a quello già visto, nel senso che possiamo considerare le energie sottili come delle particelle di Materia. In pratica si tratterebbe di una sorta di Materia Sottile, Rarefatta.
Riassumendo in toto il ragionamento ne seguirebbe che: Tutto è Onda
ma anche (ugualmente): Tutto è Materia
Questo approccio apparentemente «nuovo» riporta alla memoria l’antica Saggezza Ermetica nella quale il confine che separa lo Spirito e la Materia si sfuma sino alla più totale impercettibilità. Infatti il famoso serpente che si mangia la coda, il così detto «Uroboros», è simbolo di questa sostanziale indistinzione.
A questo punto concluderemo questo scritto con un azzardo. Secondo noi, Dio è sempre li, sotto il nostro Pendolo e i nostri nasi. Lo strumento tipico della radiestesia ne rileva la presenza con delle oscillazioni che traggono origine dal «puro pensiero», in un istante predialettico in cui l’infinito ed il finito, lo Spirito e la Materia, l’essere e il non essere, il visibile e l’invisibile, il sottile e lo spesso convergono in un Unico Punto incommensurabile, ineffabile.
Come dicevano gli antichi Maestri dell’Arte Magica «Dio è in nessun luogo, eppure lo si ritrova ovunque».
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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