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«Ed ecco, gli ulivi,
gravi sacerdoti dalle dita d’argento,
innalzano al Cielo la nostra preghiera.
Sussurrano alla Terra
il messaggio degli Dei.
Ed ecco, i fichi
snelle fanciulle avvolte di candide sete,
attendono, con le mammelle
gonfie di nettare
le tue labbra affamate.»
gravi sacerdoti dalle dita d’argento,
innalzano al Cielo la nostra preghiera.
Sussurrano alla Terra
il messaggio degli Dei.
Ed ecco, i fichi
snelle fanciulle avvolte di candide sete,
attendono, con le mammelle
gonfie di nettare
le tue labbra affamate.»
Fico e Ulivo esoterici |
Nell’Agosto 2012 ci siamo recati in visita presso i Dolmen e i Menhir del Salento, presso i quali abbiamo notato la presenza congiunta di alberi di fico e d’ulivo.
La cosa mi ha incuriosito al punto da spingermi a fare una piccola ricerca sulla storia e il significato esoterico di questi due alberi così comuni nelle campagne meridionali.
Il fico e l’ulivo sono fra gli alberi più antichi del mondo ed erano alla base dell’agricoltura e dell’alimentazione mediterranea, specie per le classi meno abbienti, tanto che ad Atene ne era vietata l’esportazione.
Entrambi gli alberi erano considerati doni divini e quindi ieratici e, per questo, erano piantati presso i Templi o sui «monti sacri», come, ad esempio, il Giardino dei Getsemani a Gerusalemme dove, secondo la leggenda, Gesù trascorse le sue ultime ore.
Oltre all’origine divina, l’ulivo e il fico condividono il ruolo di «Asse del Mondo» attribuitogli da quasi tutte le culture in cui sono stati coltivati. Ciò conferisce loro anche la caratteristica di mettere in comunicazione il mondo umano con il mondo divino ma andiamo per ordine e conosciamo la simbologia e la storia di ciascun albero singolarmente.
L’olivo: albero divino
Secondo molte leggende l’olivo è un dono degli dei, forse per questa sua origine sacra il suo prodotto, l’olio, rivestiva un così forte ruolo nei riti sacri di tutte le religioni di area mediterranea, da quella Ebraica, all’Egizia, fino ai Greci e ai Romani.
Si può dire che l’olivo fosse simbolo della sacralità stessa, della benevolenza divina nei confronti dell’umanità, forse per questo motivo, fu unanimemente eletto da tutti i popoli quali simbolo della pace.
Secondo la leggenda greca, fu Athena, dea, appunto della giustizia e, successivamente alla colonizzazione romana anche della «pax», a donare l’olivo agli Ateniesi.
Secondo i Romani, invece, i gemelli divini Romolo e Remo nacquero sotto un albero d’olivo. È forse a ciò che dobbiamo l’attribuzione di poteri protettivi all’olivo e all’olio d’oliva, largamente usato nei riti di quasi tutte le religioni e in diversi incantesimi.
La funzione protettiva, nei confronti dell’infanzia, era comune anche alla cultura greca, e si è perpetrata fin quasi i giorni nostri. Si pensava, infatti, che la luce di lampade alimentate a olio d’oliva proteggessero i neonati e i bambini. Un’usanza greca, vuole, infatti, che alla nascita di un bambino sia piantato un nuovo albero d’ulivo che crescerà con l’infante proteggendolo ma non solo. Poiché gli ulivi sono alberi secolari, quando l’infante, ormai vecchio, lascerà questo mondo, l’albero continuerà ad esistere prolungandone l’esistenza.
Simbolo d’eternità
Per la sua longevità e resistenza l’olivo fu considerato simbolo dell’eternità e della tenacia. È risaputo, infatti, che gli olivi possono resistere alle peggiori condizioni di siccità e di freddo. Inoltre, l’ulivo è praticamente indistruttibile, anche quando il tronco sia tagliato, la pianta mette nuove gemme anche da monconi. Sopravvive a qualsiasi spaccatura dei rami e anche, a volte, agli incendi.
La sua capacità non solo di superare le difficoltà unita a quella di rinascere dopo essere stato abbattuto ne fecero il simbolo della vita e della capacità di sconfiggere le avversità e la morte stessa. I Romani seppellivano i loro morti con un ramoscello d’ulivo, per simboleggiare che avevano superato le prove della vita.
Asse cosmico e albero della Conoscenza
Ulivo Secolare. La crescita degli ulivi è lenta
ma continua. Per questo sono un simbolo
della costanza
Questo introduce a un altro significato simbolico dell’olivo: l’Asse del Mondo. Per la sua antichità quest’albero fu ritenuto presso tutti i popoli, un albero ancestrale. l’asse che congiunge i tre piani dell’esistenza, il perno attorno al quale ruotano i mondi, ma proprio per questa funzione anche Albero della Conoscenza al pari di Yggdrasil presso i Nordici e la Quercia presso i Celti.
Secondo una leggenda ebraica, comune alla tradizione cristiana, prima di morire Adamo inviò suo figlio Seth a chiedere ai cherubini tre semi dell’«Albero della Conoscenza del Bene e del Male».
Seth, tornò con quanto chiesto e quando il padre morì, piantò sulla sua tomba i tre semi, dai quali nacquero un cipresso, un cedro e, appunto, un olivo.
Quest’albero era, infatti, anche simbolo della sapienza che dissolve le tenebre dell’ignoranza, forse in rapporto all’uso che si faceva dell’olio per illuminare la notte. Tale associazione era tipica anche dei Greci e dei Romani presso i quali, come già detto, l’ulivo era sacro rispettivamente ad Athena e Apollo e a Minerva e Giove.
In epoca cristiana, l’ulivo quale simbolo di conoscenza si mutò nel simulacro del Cristo, apportatore della «Gnosi» nei primi secoli e, in epoca ormai costantiniana-cattolica, emblema della «Fede in Dio».
Dal Sole e la Luna alla ierogamia
L’ulivo non vide solo la nascita di Romolo e Remo, altri due gemelli divini nacquero sotto le sue fronde: Diana e Apollo.
Sacro a Giove e Minerva presso i romani, perpetua la sua natura solare e lunare anche in Egitto, dove, secondo la leggenda, fu Iside, Dea della Luna ma moglie e sorella del Sole Osiride, a insegnare agli uomini la coltivazione del sacro albero.
In effetti, le foglie dell’olivo con il loro verde scuro, risvoltate d’argento, ricordano la luna in un cielo notturno, tuttavia l’oro dell’olio non può che richiamare alla mente il Sole.
Tale caratteristica richiama all’unione degli opposti, il maschile e il femminile, la luce e l’oscurità, la ierogamia, in altre parole la «sacra unione del Cielo e della Terra».
Messaggero degli Dei, l’ulivo era dunque anche simbolo delle «unioni sacre», per tale motivo le corone di ulivo erano intrecciate per decorare il capo degli sposi nell’Antica Grecia e presso i Romani.
Particolare del mosaico della Cattedrale Otranto.
Il pavimento della chiesa è interamente decorato
da un mosaico raffigurante l’albero cosmico.
Alberi Magici e Sacri
Sebbene l’ulivo sia sempre stato considerato anche un albero utile il cui prodotto era destinato, oltre che per i templi, anche per le tavole, specie dei più poveri.
Esso fu sempre considerato un albero sacro e magico allo stesso tempo.
Ad Atene esisteva un ulivo ritenuto, il primo ulivo del mondo, nato dalla lancia della stessa Atena e per questo considerato sacro e protetto da guardie.
Ancora oggi l’olio è largamente utilizzato nelle funzioni religiose, dal Battesimo e la Cresima fino alla Consacrazione degli strumenti dell’Arte o degli adepti prima di entrare nel Cerchio Magico.
Anche la magia fa un forte uso dell’olio, specie quella popolare che ne ha prediletto l’aspetto protettivo.
L’olio d’oliva è, infatti, insieme all’acqua lo strumento più utilizzato per comprendere se qualcuno sia o no vittima di malocchio ed eventualmente per toglierlo.
Il Fico: albero della Vita e della Morte
Come già accennato, però, l’ulivo divide il suo altare con un altro albero altrettanto umile, comune, antico e importante: Il fico.
Recenti scoperte archeologiche hanno stabilito che la prima pianta coltivata dall’uomo sia stato proprio il fico, ben mille anni prima che fosse intrapresa la coltivazione del grano e di altri cereali.
Questa pianta è originaria del Medio Oriente, ed era venerata già presso gli Egizi, dove era sacro sia a Iside sia ad Osiride.
Il legno di fico era adoperato per la realizzazione dei sarcofagi e si pensava che Osiride rinascesse al rinascere del fico sacro in primavera. Per questo l’albero era simbolo della rinascita, dell’eternità, della vittoria della vita sulla morte e, in ultima analisi, della stessa Fenice.
Gli antichi egizi attendevano che il grano e l’orzo germogliassero ai piedi del fiso sacro, simbolo dell’asse cosmico, per dare inizio alla festa di primavera.
Albero della vita e della morte il fico era considerato in grado di mettere in comunicazione i diversi mondi, per questo i sarcofagi erano realizzati con il suo legno.
Oltretomba e Fecondità: Frutto delle Dee Madri
Oltre che ai culti misterici, l’albero di fico è spesso associato alle Dee madri e all’abbondanza. Molto probabilmente ciò è dovuto alla forma dei frutti che ricordano un seno turgido.
Ad accentuare la simbologia del seno, si aggiunge, poi, il fatto che dai frutti del fico si stilli un particolare liquido bianco chiamato, appunto, «latte».
Come il melograno, il fico, rosso sangue all’interno, presenta una miriade di semini, simbolo dell’abbondanza.
La simbologia femminile è, infine, espressa, dalle particolari spaccature che si creano sul frutto quando è giunto al massimo della sua maturazione e che ricordano una vulva.
Presso gli egizi, oltre che a Osiride, il fico era associato alla Dea Hathor, una dea Madre dai molteplici aspetti, associata all’Occidente e considerata regina dell’Oltretomba.
Questo riporta il fico a simbolo delle forze ctonie, ancestrali, molto probabilmente alla sua origine antichissima e lo assimila alla simbologia del Melograno, frutto di Persefone, anche lei Dea Madre regina dell’Ade.
Il simbolo della mammella torna nella leggenda romana secondo la quale i gemelli Romolo e Remo, figli illegittimi di Marte, furono trovati e allattati dalla Lupa proprio sotto un fico selvatico.
Per questo motivo il fico divenne l’albero sacro a Marte, simbolo di protezione e abbondanza.
Il fico sotto il quale i gemelli sostarono, fu chiamato «ruminale» e fu oggetto di venerazione per diversi secoli. Esso si trovava presso la grotta Luperca, sulle sponde del Tevere.
L’origine etimologica dell’aggettivo «ruminale» è piuttosto incerta, secondo alcuni deriverebbe da una parola etrusca, mentre altri legano la sua origine al nome di Romolo. Vi è poi chi pensa che «ruminale» si riferisca alla parola latina «ruma» che significa «mammella».
Albero di Fico secolare. Sembra svolgere il compito
di «guardiano» della Porta Infera cui il Dolmen
da accesso.
Qualunque sia l’origine del termine, sta di fatto che il «fico ruminale» divenne oggetto di grande venerazione e fu associato a due divinità di tarda introduzione: Jupiter Ruminali e Rumina, Dea Madre, protettrice dei poppanti.
Il fico era però molto venerato anche presso i pastori che lo consideravano un simbolo di grande buon auspicio.
Anche in Grecia il fico era ritenuto simbolo tanto di fecondità quanto dei mondi sottili e delle cerimonie misteriche. Il suo legame con la Dea Madre era però indiretto e passava per Dioniso, Dio sacerdote della Cibele, sua protettrice.
In Grecia, più che il frutto, era il tronco, sul quale erano incisi dei falli, a veicolare il simbolismo della fecondità e dell’abbondanza.
L’albero, come il melograno e la vite era sacro a Dioniso, divinità ctonia, cioè legata alla Terra, al suo ciclo e ai misteri di nascita, morte e rinascita, dunque alla fecondità e all’abbondanza, prima ancora che all’ebrezza.
Dioniso era egli stesso una divinità misterica che rivestiva un ruolo centrale nei Misteri Orfici, essendo stato, poco dopo la nascita, ucciso, smembrato e, successivamente rinato.
Fico: pianta dai magici poteri
Il fico non era, però, solo una pianta simbolica, presso gli antichi esso era considerato un albero magico dai poteri straordinari.
Come già detto, gli Egizi pensavano che il legno del fico fosse un potente talismano per il defunto, in grado di aiutarlo nel difficile viaggio nell’Oltretomba.
Sempre presso gli Egizi si pensava che il succo del fico donasse straordinari poteri occulti.
Un albero di fico era sempre presente nel Foro romano perché considerato di buon auspicio. Ogni volta che l’albero moriva era sostituito da uno nuovo.
Dallo stato di salute del «Fico ruminale» si traevano auspici importanti per la città, perché pare si ritenesse che se l’albero fosse seccato sarebbero accadute sciagure e calamità.
Webgrafia:
www.umbiaolio.it
www.olivellaline.com
www.tanogabo.it
www.leonardo.it
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