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«Nascere, morire e ancora rinascere e progredire senza sosta: questa è la legge.»
Allan Kardec
Lo Spiritismo |
Lo spiritismo è una dottrina filosofica essenzialmente metafisica che conferma (almeno secondo i suoi sostenitori) l’esistenza di un mondo invisibile che si estende oltre i confini stabiliti dalla morte del corpo materiale.
Questa famosa immagine
ritrarrebbe lo spettro della signora
Dorothy Townshend vissuta in
Inghilterra agli inizi del 1700.
Questa dottrina è caratterizzata da uno spiccato senso morale, quasi religioso. Si tratterebbe di un sentiero «aperto» che conduce all’esplorazione dei mondi spirituali, un’indagine che può essere eseguita solo alla luce degli insegnamenti delle entità spirituali elevate.
Pertanto la dottrina spiritica è basata sulla realtà dell’esistenza degli spiriti, cioè delle anime disincarnate dei morti, che abitano l’universo aldilà del mondo corporale, vagando nello spazio sovradimensionale.
Queste entità si manifestano nel mondo dei viventi per ragioni diverse e in differenti modi, ossia generando rumori, spostando oggetti, trasmettendo messaggi scritti o orali, provocando visioni momentanee e, talvolta, manifestandosi con apparizioni materiali e altri fenomeni similari, spesso senza che vi sia una motivazione evidente.
I messaggi degli spiriti sono codificati dai così detti medium ossia da individui che possiedono delle particolari capacità di captare (come una sorta di antenna) la presenza degli spiriti.
In virtù di una singolare costituzione del loro fluido eterico (essenza che mantiene uniti il corpo e l’anima), i medium costituiscono un vero e proprio «ponte» attraverso il quale le anime dei trapassati agiscono sugli oggetti del mondo fisico, trasmettono le loro comunicazioni ed entrano in contatto con chi assiste alle sedute medianiche.
In pratica gli spiriti essendo stati separati dalla materia con la morte non potrebbero mostrare la loro presenza nel mondo corporeo senza l’aiuto dell’energia dinamica che prendono in prestito dall’organismo vivo di un medium.
Secondo la dottrina spiritista le relazioni comunicative con le anime dei defunti non vanno contro l’ordine ordinario della natura, anzi sono semplicemente parte di un progetto divino della manifestazione universale nel quale l’essere umano e la materia visibile occupano solamente una parte minima.
Nel 1947 in un cimitero Australiano la
signora Andrews fece visita alla tomba
della figlia Joyce, morta un anno prima.
La donna non vide nulla di insolito quando
scattò la foto.
Inoltre detta dottrina è impregnata di un profondo senso di religiosità, infatti, lo spiritismo si basa anche sulla conoscenza e pratica di determinati precetti morali predicati dalle entità più evolute dei loro messaggi.
Valicando la concezione popolare secondo cui l’uomo è un essere costituito solamente di corpo e anima, lo spiritismo assicura l’esistenza di un terzo principio, indistruttibile e di natura eterica, che è definito con il termine «perispirito».
Nell’essere umano questo corpo fluidico rappresenta una sorta di contenitore dotato di proprietà elettromagnetiche che, in vita, mantiene in attività l’unione occulta tra la così detta «anima» e il corpo mortale.
Sempre secondo la filosofia spiritica al momento della morte l’anima abbandona il corpo fisico, ma conserva il perispirito. Questo corpo eterico sarebbe l’intermediario attraverso il quale gli spiriti possono entrare in contatto con il mondo fisico della materia interfacciandosi con il perispirito di un medium.
Di passaggio notiamo che l’esistenza di detto fluido universale è stata ammessa dalla tradizione esoterica, infatti, nel sedicesimo secolo il famoso Paracelso proclamava la realtà di un fluido magnetico universale che ha un’influenza attiva sul corpo umano, una corrente vitale che tiene insieme la sostanza corporea e l’anima trascendente.
Infatti, nel suo «De natura Rerum» leggiamo:
«La vita dell’uomo è un effluvio astrale o un’impressione al balsamica, un fuoco celeste e invisibile, un’essenza racchiusa o spirito. Non abbiamo migliori termini per descriverla. La morte dell’uomo non è altro che la fine della sua fatica quotidiana, o una scomparsa del balsamo vitale essendo stato tolto l’etere della vita, l’estinzione della luce naturale, il rientro nella matrice della madre. L’uomo naturale possiede gli elementi della terra, e la terra e sua madre, ed egli rientra in essa perdendo la sua carne naturale; ma l’uomo reale rinascerà nel giorno della resurrezione in un altro corpo spirituale e glorificato.»
Anche questa foto è stata scattata
in Australia ma nel 1959. Ritrae una
misteriosa figura femminile semi
trasparente.
La teoria spiritista non si limita a ordinare e a studiare i rapporti che le entità possono stabilire con gli uomini attraverso i medium.
Un’attività interessante nell’ambito di questa disciplina è la formulazione di teorie circa l’origine dell’universo e dell’uomo e il suo destino sempre alla luce degli insegnamenti superiori racchiusi nelle comunicazioni degli spiriti.
Secondo questi messaggi l’universo e stato generato da Dio. Il supremo Creatore è la prima causa di tutte le manifestazioni naturali. Ovviamente anche l’uomo è frutto della Sua immensa saggezza. Perciò per lo spiritismo Dio è quell’essere infinito ed eterno, estremamente buono e giusto, si tratta di un concetto molto vicino a quello della religione cristiana.
Dio ha creato l’universo per un atto della sua volontà soprannaturale, in conseguenza di ciò egli e anche il creatore degli spiriti.
Riguardo alla natura sensibile la dottrina in oggetto afferma che la materia coesiste con una realtà spirituale.
In pratica la materia tangibile deriverebbe da un solo elemento fisico, comune a ogni cosa e primitivo. Il regno dei minerali è costituito da materia inattiva e priva di vita; il regno vegetale invece corrisponde a materia inerte poi vitalizzata; il regno animale è materia animata da un’intelligenza inferiore che opera a favore della sopravvivenza e della conservazione della specie. In pratica secondo lo spiritismo gli animali sono dotati di un’anima inferiore, di natura simile a quella di cui dispone l’uomo e che, come questa, sopravvive alla morte del corpo. Tuttavia l’anima degli animali ha capacità molto inferiori se paragonata con l’anima dell’uomo.
Riguardo all’uomo lo spiritismo afferma che la storia di Adamo è semplicemente un mito. Invero l’apparizione dell’uomo (ciò che è confermato anche dai ritrovamenti archeologici) è avvenuta in parecchi luoghi della terra e, probabilmente, avvenne nell’arco di diverse epoche. Tuttavia lo spiritismo considera l’uomo come un qualcosa di più importante rispetto a un semplice anello della catena evolutiva del regno animale.
Come dicevamo l’uomo è composto di tre elementi distinti, cioè il corpo fisico, l’anima e il perispirito. Il corpo e il mezzo materiale attraverso cui l’anima avanza nel mondo nel suo percorso di perfezionamento; l’anima è l’elemento immortale e intelligente che esiste in ogni uomo, elemento immateriale che governa il corpo fisico come un cavaliere dirige il suo cavallo.
E’ l’origine del pensiero, della volontà e del senso morale. Invece il perispirito (altrimenti conosciuto con il termine «corpo astrale» o «siderico») è una particella dell’energia universale.
La morte e la reincarnazione
In precedenza è stato detto che con il decesso l’anima dell’uomo abbandona il suo involucro materiale.
Perciò rimane svincolata dalle restrizioni carnali che la ostacolavano sulla terra; tuttavia le rimane il perispirito (o corpo astrale) ossia l’elemento semimateriale (poiché a metà strada tra la materia e lo spirito) grazie al quale l’anima può manifestarsi ai viventi.
Gli spiriti pertanto, così come afferma la dottrina spiritista, sono esseri invisibili e doppi, cioè costituiti dall’anima, che è un elemento archetipico e principio dell’intelligenza, e dal perispirito.
Subito dopo il decesso del corpo fisico, l’anima attraversa un periodo di smarrimento nel quale non riconosce subito la sua nuova condizione.
Perciò vaga per qualche tempo, sperduta nella sua inquietudine. Gli uomini che in vita erano molto legati alla materia vivono questo distacco dal corpo mortale in modo molto doloroso e per lungo tempo.
Invece per gli esseri umani che in vita hanno avuto modo di elevarsi sopra le cose materiali, il periodo di transizione avviene rapidamente e senza sofferenza.
Oltrepassando la soglia dell’aldilà, l’anima può finalmente osservare se stessa così come lei è, con le sue qualità e con i suoi difetti.
Le sue abitudini e le sue imperfezioni si mantengono senza mutare durante tutto questo periodo vagante. Ciò sino a quando, durante il ciclo di una nuova reincarnazione, essa sarà in grado di liberarsi da alcune sue impurità, elevandosi verso la perfezione ultima.
Secondo lo spiritismo la strada del perfezionamento è percorsa dall’anima nell’arco di una serie di successive incarnazioni.
La reincarnazione non sempre avviene sulla terra, talvolta gli spiriti possono incarnarsi su altri pianeti. Comunque sia la ricomparsa nel mondo della materia significa per l’anima il ritorno in un luogo d’esilio e di riscatto, in cui gli è data la possibilità di evolversi e di meritarsi nel futuro una condizione migliore.
Nella scala evolutiva spirituale l’anima non può scender di livello. In pratica anche se l’anima può reincarnarsi in un uomo appartenente a categoria sociale inferiore rispetto alla precedente, non può retrocedere riguardo al livello spirituale ottenuto durante le passate manifestazioni.
E’ interessante notare che per lo spiritismo le anime sono asessuate cioè, come gli angeli della tradizione, non hanno un’identità sessuale definita. Tuttavia passando da una vita all’altra, assumono un’identità maschile o femminile che può variare da una vita all’altra.
Lo stesso senso di smarrimento che colpisce l’anima al momento del trapasso si ha anche quando avviene il passaggio inverso, ossia nel momento della rinascita che porta a una nuova incarnazione.
è molto doloroso per uno spirito lasciare il mondo incorporeo e sottoporsi alle prove che lo aspettano nel mondo della materia.
L’unione con il nuovo corpo che sta per nascere ha inizio nel momento del concepimento, ma si completa solo nel momento della nascita.
Una volta terminata l’incarnazione nella sua nuova esistenza, lo spirito resta privo del ricordo delle vite precedenti e si concentra sulla crescita del nuovo corpo appena nato.
Il Decalogo degli spiritisti
Valutando il mondo che conosciamo come una sorta di percorso che le anime devono attraversare nel loro viaggio verso la realizzazione, lo spiritismo stabilisce un codice morale composto di dieci leggi, o insegnamenti, che l’uomo dovrebbe osservare per porsi sulla retta via che conduce al bene supremo e che appoggia il disegno divino della creazione. Riportiamo di seguito questi dieci precetti morali:
I - Adorazione
Si tratta dell’amore che l’uomo deve provare nei confronti di Dio, sopra tutte le cose. Ricalca il primo comandamento della religione cristiana: «Non avrai altro Dio all’infuori di me». Secondo la dottrina spiritista questo precetto va seguito con la preghiera e praticando la via della bontà.
II - Lavoro
Questa è una regola alla quale non si può sfuggire nel mondo della materia. Sotto diverse forme è imprescindibile in tutti i mondi per superare le prove e avanzare nel cammino dell’evoluzione.
III - Riproduzione
La riproduzione è un principio sacro del mondo dei vivi, poiché offre lo strumento carnale agli spiriti. In genere lo spiritismo è contrario al celibato, ad eccezione di quei casi in cui costituisca un vantaggio per il bene dell’umanità.
IV - Conservazione
L’uomo è chiamato a rispettare sia la propria vita sia quella del suo prossimo. Il suicidio e l’assassinio sono i peccati più gravi contro l’ordine universale. Questo precetto segue Matteo 19,19: ama il prossimo tuo come te stesso.
V - Distruzione
Il principio della distruzione e una legge della natura e della materia, per cui gli spiritisti accettano il deterioramento del corpo che avviene con la vecchiaia. Tuttavia questa legge non è valida nel mondo spirituale.
VI - Società
Solamente nell’ambito della società civile e aiutando i suoi simili, l’uomo può progredire nel suo cammino spirituale.
VII - Progresso
L’universo avanza verso il compimento del progetto divino nonostante tutte le difficoltà che si osservano nel mondo. L’uomo deve essere consapevole del disegno del Creatore per appoggiarlo pienamente.
VIII - Uguaglianza
Tra gli uomini, così come fra le entità spirituali, esiste una sostanziale uguaglianza originaria. Non vi sono spiriti più importanti di altri ma solo entità più evolute. Le diseguaglianze che vediamo in questo mondo sono temporanee e frutto dell’errore e dell’ignoranza.
IX - Libertà
L’essere umano è spesso schiavo del suo corpo e degli istinti più bassi, invece l’anima immortale è stata creata assolutamente libera da ogni impedimento. Lo spiritismo sostiene la libertà di pensiero e condanna qualsiasi forma di sopraffazione.
X - Giustizia e Amore
Quest’ultimo comandamento è anch’esso (come il IV visto in precedenza) una derivazione del precetto evangelico « ama il prossimo tuo come te stesso per amore di Dio».
Com’è evidente l’influenza dell’etica tradizionale cristiana in questo decalogo è molto forte, tuttavia vi sono anche, in alcuni punti, delle differenze che distinguono la dottrina spiritista da quella cattolica.
Per esempio il celibato, il misticismo, il votarsi a Dio, previsti negli ordini religiosi secondo gli spiritisti possono arrivare a opporsi al progresso universale.
Inoltre per gli spiritisti il peccato non è condannato con un castigo, e neanche il bene è premiato con una ricompensa. Dio non castiga ne premia gli uomini. Semplicemente il bene conduce l’anima dell’uomo verso Dio ed è fonte di ogni felicità, al contrario il male allontana da Dio ed è la causa di ogni afflizione.
La scala degli spiriti
Come si è detto in precedenza (sempre seguendo la dottrina spiritista) le anime dei defunti non ricevono subito l’illuminazione suprema della sapienza eterna.
In effetti, sarebbe irragionevole pensare che l’anima di una persona che in vita è stata disonesta o ignorante possa, dopo la morte, trasformarsi immediatamente in uno spirito luminoso, saggio e morigerato.
Così come tra gli uomini vi sono diversi livelli di saggezza e intelligenza altrettanto accade nel mondo delle entità spirituali.
Perciò anche se le anime sono state create da Dio uguali, dalle comunicazioni con gli spiriti si deduce che vi sono entità più evolute e altre più involute.
Lungo il cammino che porta alla perfezione alcuni spiriti hanno compiuto notevoli progressi, mentre altri, maggiormente legati alla materialità e ai piaceri carnali, si contorcono nell’ignoranza e nell’imperfezione.
I diversi gradi di realizzazione e di purificazione si riflettono nella cosiddetta «scala spiritica» trasmessaci dai messaggi con le entità metafisiche.
Questa scala ci fornisce una classificazione con le principali caratteristiche di ogni singola classe.
Inoltre per gli spiritisti rappresenta uno strumento che permette loro di analizzare le manifestazioni degli spiriti e di valutare la fiducia che le entità disincarnate possono meritare.
Ad esempio un messaggio proveniente da un’entità di grado superiore difficilmente condurrà l’uomo verso il caos e l’errore; viceversa un messaggio che lascia trasparire rancore, sofferenza, disperazione, ecc. può giungere solamente da un’entità di livello più basso e vicino alla materialità.
Comunque sia la scala spiritica è costituita da tre classi principali che sono:
1) Classe degli Spiriti Imperfetti
2) Classe degli Spiriti Buoni
3) Classe degli Spiriti Puri
Queste tre categorie vanno dall’imperfezione (classe 1) sino alla perfezione suprema (classe 3). Vedremo nel dettaglio questi tre livelli e le relative sottoclassi.
Classe degli Spiriti Imperfetti
In questo livello si ha un netto dominio della materia sullo spirito, con una conseguente tendenza verso il male, l’ignoranza, la diffidenza, l’invidia, l’orgoglio, l’egoismo, ecc.
Le entità di questo gruppo sentono Dio ma non riescono a intenderlo. Spesso non si tratta necessariamente di spiriti maligni ma semplicemente di anime che non sono in grado di fare il bene.
Per queste anime considerare la felicità degli spiriti più elevati rappresenta un vero e proprio supplizio. Si tratta dunque di spiriti disgraziati che vagano nel rimorso per il male commesso in vita e che hanno la sensazione di soffrire per l’eternità.
Questa tipologia di spiriti può essere suddivisa in quattro sottoclassi:
Spiriti impuri
Sono entità molto vicine al male, nei loro messaggi dispensano cattivi consigli che spingono verso la discordia e l’ignoranza.
Sono spiriti che spesso celano le loro reali intenzioni per cercare di confondere e ingannare gli uomini. Sono soddisfatti solo quando conducono gli uomini all’errore poiché tentano di farli cadere nelle stesse sofferenze che sono costretti a sopportare. Il linguaggio di questi spiriti è contraddistinto dalla volgarità, i loro messaggi sono spesso privi di onestà e bontà. Quando si reincarnano questi spiriti, tendono per naturale inclinazione al vizio e alle passioni terrene.
Spiriti leggeri Si tratta di entità ignoranti, false, dispettose, incoerenti, che rispondono alle domande dei medium in modo non sempre veritiero.
In realtà pare che si divertano molto nel confondere i mortali causando sofferenza o gioia ma sempre senza nessun fondamento di verità.
Spesso comunicano informazioni errate solo per fare un dispetto. Sono molto attaccati alla materialità, risiedono nell’aria, nell’acqua, nel fuoco, in alcuni oggetti, e nelle viscere della Terra. Perciò anche le salamandre, le silfidi, le ondine e gli gnomi cari alla tradizione folcloristica fanno parte di questa categoria. Per manifestarsi ai viventi producono rumori, spostano oggetti o li nascondono. Per tale motivo sono spesso definiti «spiriti burloni».
Il linguaggio che adottano nei loro messaggi è spesso incomprensibile, colorato da frasi pungenti e ironiche, anche se a volte assumono un atteggiamento spirituale e puro.
Spiriti pseudo saggi
Nonostante abbiano in genere una conoscenza piuttosto estesa, credono di sapere molto più di ciò che realmente sanno. Per tale motivo, e per il tono serio che usano nei dei messaggi, inducono facilmente gli uomini in errore e confusione. Questi spiriti amalgamano delle verità senza nessuna importanza a errori aberranti, ma sostengono le proprie affermazioni con fermezza e ostinazione. I loro difetti principali consistono nella superbia, nell’orgoglio e nella gelosia. Le loro idee spesso sono una conseguenza dei pregiudizi appresi durante la vita terrena.
Gli spiriti neutri
Sono entità né abbastanza buone da operare il bene, né abbastanza cattive da fare il male. Tendono ora da una parte ora dall’altra e solo con il passare del tempo e a costo di dure sofferenze riescono a compiere dei progressi. Avvertono ancora notevolmente la mancanza dei piaceri del mondo materiale.
Classe degli Spiriti Buoni
In questa classe rientrano quelle anime per le quali la spiritualità è più importante della materia. Infatti, questi spiriti desiderano massimamente il bene, in particolare si distinguono per la conoscenza e la bontà raggiungendo talvolta elevate qualità morali e saggezza. Tuttavia non sono ancora totalmente staccati dalla materialità, infatti, talora conservano alcune abitudini della precedente esistenza corporea sia nel linguaggio sia nel comportamento. In effetti, se così non fosse, si tratterebbe di spiriti perfetti.
Queste entità comprendono Dio, godono già della felicità dei giusti, gioiscono del bene prodotto e delle ingiustizie che riescono a sventare. L’amore che provano produce una grande gioia che non può essere annullata né dall’invidia, né dai dispiaceri, né dalle cattive passioni che tormentano gli spiriti imperfetti. Nondimeno a questi spiriti toccano ancora altre prove prima di raggiungere la perfezione. Sono gli spiriti che la gente volgarmente definisce con il nome di geni protettori. Anche questa classe si divide in quattro sottocategorie descritte di seguito:
Gli spiriti caritatevoli
La qualità dominante di questi spiriti è la bontà. Sono felici di essere utili agli uomini e di proteggerli, ma il loro sapere è ancora limitato. Ciò perché in vita hanno avuto modo di perfezionarsi più nell’ambito morale che a livello intellettuale.
Gli spiriti eruditi
Si contraddistinguono particolarmente per l’ampiezza delle loro conoscenze. Sono preoccupati dalle questioni di carattere intellettuale rispetto a quelle morali, tuttavia utilizzano il loro sapere unicamente per obiettivi utili e non vi mescolano mai le passioni degli spiriti inferiori.
Gli spiriti prudenti
Questi spiriti possiedono le qualità morali dell’ordine più elevato. Anche se le loro conoscenze non sono senza limiti, sono tuttavia provvisti di notevoli capacità intellettuali che consentono loro una certa chiarezza di giudizio sulle persone e sulle cose.
Gli spiriti superiori
Queste entità possiedono conoscenza, prudenza, e bontà d’animo. Il loro modo d’esprimersi è sempre benevolo, elevato addirittura perfetto.
Questi spiriti, per la loro evidente superiorità, sono i più adatti a comunicarci le nozioni corrette per tutto ciò che riguarda il mondo spirituale incorporeo, sempre nell’ambito dei limiti in cui all’uomo è concesso conoscerlo.
Comunicano volontariamente con chi ricerca la verità in buona fede e sono lontani e distaccati dalle cose terrene, abbastanza da poterle comprendere pienamente.
Evitano invece chi è mosso da vana curiosità o che hanno propositi moralmente discutibili. Quando detti spiriti si reincarnano per un successivo perfezionamento, diventano uomini dal carattere eccezionale che, con le loro azioni e i loro pensieri, costituiranno un ottimo esempio per gli altri uomini della terra.
Classe degli Spiriti Puri
La materialità ha un’influenza nulla sugli spiriti appartenenti a questa classe. La loro superiorità morale e intellettuale rispetto agli spiriti degli altri ordini è assoluta.
Uno spirito luminoso (o Angelo)
immortalato nel luogo di un incidente
automobilistico. I passeggeri sono
riusciti miracolasamente a salvarsi.
Perciò queste anime non sono più costrette alla reincarnazione e gioiscono delle gioie della vita eterna derivante dalla vicinanza a Dio.
Secondo la dottrina spiritistica queste anime sono messaggeri e ministri del Creatore, eseguono i Suoi ordini e sono sempre volti alla tutela dell’armonia dell’universo.
A loro volta gli «spiriti puri» possono comandare altri spiriti inferiori, che aiutano nel cammino verso la perfezione.
Assistono gli uomini nei momenti di difficoltà e li spingono a operare il bene e a evitare il male e gli errori che allontanano dalla felicità suprema.
Queste anime si dividono in «angeli», «arcangeli» e «serafini». Benché questi spiriti abbiano raggiunto il grado più elevato nell’evoluzione spirituale, gli uomini possono tuttavia entrare in comunicazione con essi.
Molte persone ritengono che gli spiriti puri (gli angeli) siano esseri increati. Invece secondo la dottrina spiritica le cose starebbero in modo diverso, infatti, per gli spiritisti gli angeli sono entità che un tempo avevano un corpo materiale e che in seguito ad un’evoluzione spirituale l’hanno abbandonato superando la ciclicità delle reincarnazioni.
Naturalmente questi spiriti non torneranno mai più ad avere un corpo. Per gli spiritisti l’unico essere realmente increato è Dio.
I Medium
Il medium e una persona sensibile all’influsso degli spiriti. Questa sensibilità gli permette di ricevere e trasmettere i messaggi degli esseri disincarnati, agendo da intermediario tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.
In genere il medium possiede alcune qualità che nel suo organismo sono più sviluppate rispetto alle altre persone. In pratica è dotato di una facilità innata ed estremamente accentuata di ricevere e assimilare l’azione del perispirito appartenente alle anime disincarnate. Quest’attitudine può manifestarsi in qualsiasi momento, anche se in genere sono già evidenti fin dai primi anni dell’infanzia.
In questo caso si tratta dei così detti «medium naturali», come li definisce lo spiritismo, per differenziarli dagli altri medium (detti «facoltativi») che hanno avuto modo di sviluppare le loro capacità per mezzo di costanti esercizi e che cercano di provocare i fenomeni spiriti con l’azione della loro volontà.
Le facoltà del medium, dunque, spesso derivano dalla natura... gli spiriti riconoscono che con detta capacità il medium riceve un dono inestimabile che gli permette di diventare un intermediario tra il mondo materiale e il mondo invisibile.
A quanto pare una delle caratteristiche principali della medianicità consiste nella passività e nella ricettività. Invero anche se il medium possiede le attitudini e le potenzialità per la comunicazione, la decisione e la volontà di manifestarsi dipendono unicamente dagli esseri dell’aldilà.
In pratica quando uno spirito rifiuta il medium, quest’ultimo non può imporre la propria volontà su di esso.
V’è da rilevare che gli spiriti disincarnati non sono assolutamente in grado di intervenire sulle cose corporee, salvo che non abbiano la possibilità di esercitare la propria volontà su un essere vivo, ossia il medium, la cui forza fluidica del perispirito è utilizzata dalle anime invisibili.
In altre parole gli spiriti, sempre secondo questa dottrina, non possiedono né i muscoli, né le mani per agire direttamente sugli oggetti.
Perciò se analizziamo il classico fenomeno in cui un tavolino è posto in movimento, possiamo dire che non è lo spirito a esercitare l’azione ma il medium che irradia l’energia dal proprio corpo. Questa energia è poi utilizzata dagli spiriti, i quali muovono gli oggetti fisici.
Di conseguenza i fenomeni spiritici sono il risultato della combinazione del fluido dell’entità con il fluido del medium. Quest’ultimo, agendo da intermediario, si abbandona agli esseri del mondo invisibile. Naturalmente un medium può essere uno strumento più idoneo ad alcuni spiriti piuttosto che per altri. In pratica un medium può essere portato a ricevere un determinato tipo di comunicazione piuttosto che un altro, mentre un altro medium può essere maggiormente dotato per ottenere effetti differenti. Affinché uno spirito possa approfittare delle facoltà di un medium, è necessario che esista un certo grado di affinità e d’identificazione. Nel caso in cui non ci sia una certa simpatia, si può produrre una specie di rigetto che rende impossibile la comunicazione.
Foto di una seduta spiritica
della celebre medium italiana
Eusapia Palladino. Nella foto il
tavolino sembra voler levitare.
Gli spiriti possono manifestarsi sostanzialmente in due modi: per mezzo di effetti fisici o attraverso comunicazioni intelligenti.
Gli effetti fisici consistono in manifestazioni materiali sensibili, mentre nei messaggi intelligenti esiste una trasmissione di pensiero mediante simboli, parole, suoni e soprattutto mediante la scrittura.
In generale possiamo dire che quasi tutti medium hanno un’attitudine particolare per un determinato tipo di fenomeno per cui si osservano tanti tipi di medium quanti sono le tipologie di manifestazione o gli effetti spiritici sperimentati.
Gli effetti fisici più elementari consistono in spostamenti di corpi o di oggetti inanimati, in rumori e colpi prodotti con gli oggetti stessi, ecc. Possono anche verificarsi fenomeni di apparizioni e materializzazioni.
Le comunicazioni avvengono in diversi modi, infatti, esistono medium che traducono in disegni le comunicazioni con gli spiriti; medium parlanti, che trasmettono le comunicazioni oralmente; medium ispirati, che in stato normale o in stato di estasi percepiscono pensieri estranei alle proprie idee; medium veggenti, che possiedono la facoltà di vedere attraverso l’anima cose e persone assenti come se fossero presenti; medium sensitivi, che avvertono la presenza degli spiriti attraverso una leggera intuizione, «una specie di sfioramento sul corpo»; medium uditivi, che percepiscono la voce degli spiriti; medium guaritori, in grado di curare le malattie del corpo per mezzo del tatto, dello sguardo o di un semplice gesto; medium scriventi, che ricevono comunicazioni scritte, ecc.
Tra i mezzi di comunicazione usati dagli spiriti, la scrittura è con certezza quello che presenta aspetti più interessanti poiché da questo esercizio derivano molti punti della dottrina spiritica. In pratica avviene una sorta di mescolanza tra l’anima del medium e quella dello spirito disincarnato, quest’ultima (nel caso dei medium scriventi) dirige i movimenti della mano per comporre la scrittura. Talune volte accade che un medium possa esprimersi in una lingua che non conosce o ricevere messaggi il cui contenuto è superiore alle sue capacità intellettuali il che sarebbe una prova della veridicità di questi fenomeni.
Pericoli dell’esercizio medianico
La virtù più importante per un medium non consiste, come si potrebbe pensare, nella sensibilità attraverso la quale egli stabilisce le comunicazioni con l’aldilà.
Per la dottrina spiritica è molto più importante che il medium abbia delle spiccate qualità morali in modo tale che egli possa attrarre solamente gli spiriti superiori, gli unici che possono dispensare messaggi veritieri, anche se con un maggior grado di difficoltà. Queste difficoltà derivano dal fatto che è più difficoltoso stabilire un dialogo con uno spirito elevato piuttosto che con uno spirito di scarsa evoluzione.
Certamente, riguardo all’integrità morale, il nemico maggiore di un buon medium è l’orgoglio, ossia quell’impulso che gli fa credere follemente nella propria superiorità e infallibilità. Gli spiriti falsi e dissimulatori pongono spesso in calce alle loro comunicazioni il nome di un personaggio importante o illustre, il che inganna i medium più orgogliosi.
Un buon medium invece, di fronte ad un messaggio che termina con la firma (ad esempio) di San Francesco adotta, per partito preso, una posizione di scetticismo.
Il medium coscienzioso ritiene che i suoi meriti non gli permettano di meritare l’attenzione degli spiriti più elevati. Evita l’eccessiva fiducia in se stesso cercando di mantenere un atteggiamento umile e obiettivo.
Uno degli ostacoli più duri che possono interferire nell’esercizio delle facoltà medianiche e la così detta «ossessione». In questi casi il medium lascia la propria anima completamente in mano ad uno spirito dominatore di dubbia moralità che lo lega, gli impone il suo pensiero e gli impedisce la comunicazione con le altre entità spirituali.
In genere, nei casi meno gravi, il medium è cosciente del fatto che uno spirito ingannatore sta cercando di controllare le sue facoltà medianiche. Solitamente per liberarsi da tale influsso negativo è sufficiente interrompere per qualche tempo le sedute spiritiche, in modo tale che lo spirito perturbatore si renda conto che le sue intenzioni sono state scoperte.
L’interruzione delle sedute dovrà protrarsi fino a quando lo spirito malevolo, stanco dell’indifferenza del medium, finisca per staccarsi.
Tuttavia quando lo spirito dominante riesce a impossessarsi della fiducia del medium, la confusione è molto più duratura e può portare a uno stato di «ossessione permanente».
In questo caso il medium in genere assume un atteggiamento di un’eccessiva irritabilità ed è incapace di analizzare con obbiettività le comunicazioni che accoglie. Perciò se lo spirito domina il medium, quest’ultimo può cadere in uno stato di servitù ossessiva paragonabile a quella che negli ambienti ecclesiastici è definita una «possessione».
In queste condizioni il medium si abbandona ad azioni e frasi caotiche, che non può controllare. Egli può irrompere in grida, offese, bestemmie ed esclamazioni volgari.
Secondo la dottrina spiritica i classici esorcismi sono inutili per liberare l’individuo dall’entità infestante; piuttosto è necessario entrare in comunicazione con il medium attraverso una riunione di altri medium, ossia di persone capaci e tentano di comunicare con la vittima cercando di fargli prendere coscienza del suo stato.
Come si vede la via della comunicazione con gli spiriti è irta di pericoli e suscettibile d’inganni per cui sono necessarie la massima prudenza e attenzione. Anche i medium più esperti possono essere imbrogliati da entità spirituali maligne, perciò è necessario mantenere un costante esercizio di auto osservazione coadiuvato da un salutare potenziamento delle proprie virtù morali.
Conclusioni
Naturalmente questo breve articolo non esaurisce l’argomento ma fornisce un’introduzione utile per chi fosse interessato ad approfondire la dottrina dello spiritismo.
Sicuramente sono da consigliare in tal senso le opere del francese Allan Kardec (al secolo Hippolyte Léon Denizard Rivail, 1804 - 1869) che fu il principale fondatore e codificatore dello spiritismo.
Ecco i titoli delle sue opere in cui sono riportati gli aspetti essenziali della dottrina:
Che cos’è lo Spiritismo? (1859), Il libro dei Medium (1861), Il Vangelo secondo gli spiriti (1864), Il Cielo e l’Inferno (1866), Le Rivelazioni degli spiriti (1868)...
Lasceremo il lettore con una frase bella ed inquietante tratta dal mitico Necronomicon...
«Non si deve pensare che l’uomo sia stato il primo o l’ultimo padrone della Terra. Gli Antichi erano, gli Antichi sono, gli Antichi saranno. Oggi non sono negli spazi che noi conosciamo, ma tra gli spazi. Sereni e primevi Essi avanzano, senza dimensioni e inavvertibili... Camminano invisibili e abominevoli in luoghi solitari dove le Parole sono state pronunziate e i Riti urlati nei loro Tempi...»
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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