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«Se con la radiestesia si possono ottenere dei risultati straordinari, non dovremmo gridare né al sovrannaturale né al miracolo: dovremmo semplicemente constatare i fatti compiuti e tentare di scoprirne le cause misteriose che forse rimarranno tali per anni, per secoli, per l’eternità»
(Pietro Zampa)
(Pietro Zampa)
Scegliere il pendolo |
Il Pendolo rappresenta di certo uno strumento d’importanza capitale per chi volesse avvicinarsi al misterioso mondo della sperimentazione radiestesica.
Si tratta, in effetti, di un mezzo molto semplice, assai utile per porsi all’ascolto del così detto «subconscio», ossia di quell’enigmatico Maestro Interiore di cui spesso ci parla la tradizione arcana.
In un certo senso il pendolo è come un’antenna che amplifica le vibrazioni che tutti gli elementi emettono per loro natura e che la nostra parte sensitiva percepisce inconsciamente. In effetti, ogni cosa in natura possiede una sua propria e unica vibrazione; oggetti, alimenti, luoghi, abitazioni tutto emette energie sottili.
In pratica con il pendolo ci si dispone interiormente ad ascoltare queste vibrazioni oltre le comuni dimensioni dello spazio e del tempo.
Le oscillazioni del pendolo (orarie o antiorarie) risponderanno alle nostre domande e renderanno comprensibili le onde emesse da tutto ciò che ci circonda.
Naturalmente la sperimentazione appare come un qualcosa di necessario poiché nessun libro, nessun articolo, nessuna prova raccontata da altri può sostituire l’esperienza diretta. Non per nulla gli antichi solevano affermare che l’Esperienza e Madre della Vera Scienza.
Tornando a noi, la definizione di pendolo è presto enunciata: si tratta di «un ciondolino qualunque, appeso ad un filo sottile di seta, o di lino, o di canapa o in metallo. Il ciondolino può essere di legno, bachelite, vetro, metallo, cristallo o qualsiasi altra materia e di qualsiasi forma».
Pertanto qualunque pendente può andare bene purché sia ben bilanciato e simmetrico. E’ consigliabile che la parte inferiore termini a punta; ciò sarà utile quando utilizzeremo determinati grafici (o Quadranti) per talune indagini radiestesiche.
Tuttavia, anche se potenzialmente può essere usato qualsiasi peso, come dicevamo, la scelta dello strumento a noi più idoneo riveste un’importanza capitale.
In effetti, il pendolo è un vero e proprio «amplificatore» delle nostre capacità radiestesiche indi deve essere costituito in un materiale e una forma che «risuoni» il più possibile con il nostro «Io interiore».
Pendolo in Quarzo Ialino
realizzato nella forma
tipicamente «Egizia».
Si tratta di uno strumento
particolarmente sensibile che
si presta a tutte le ricerche
radiestesiche.
Inoltre è importante che lo strumento sia percepito come un qualcosa di «proprio»; per questo motivo se ne raccomanda un utilizzo strettamente personale.
Questo «senso di familiarità» può essergli conferito usandolo spesso, o portandolo con noi ovunque, in tasca o in borsa, considerandolo (in pratica) come un qualcosa di estremamente importante e prezioso a prescindere dal suo reale valore economico.
Tra le altre cose molti considerano che più lo strumento è di fattura pregiata, o unico nel suo genere, più se ne ha considerazione e attaccamento. In questo modo il nostro io cosciente e subcosciente potranno lavorare all’unisono incontrandosi a metà strada per mezzo di uno strumento gradevole ad entrambi.
Come si sarà compreso il pendolo funge da vero e proprio «ponte» tra noi e la parte più intima, preziosa e recondita di noi stessi. E’ bene che sia degno di questo compito delicato e complesso.
Per dirla tutta affermiamo che una buona scelta deve tener presente sia della materia, sia della forma costituente il pendolo.
Perciò, nonostante la forma di un pendolino riveste una certa importanza in relazione alle «onde di forma» corrispondenti, in questa sede focalizzeremo la nostra attenzione principalmente sulle diverse materie con cui vengono realizzati i pendolini. Infatti in commercio esistono svariati pendoli in materiali diversi.
E’ bene sapere che ogni materiale ha delle caratteristiche particolari che rendono lo strumento idoneo a un certo tipo d’indagine o applicazione piuttosto che a un’altra.
Sarebbe bene sperimentare direttamente con pendoli di svariate tipologie in modo da poter verificare quale materia si presta meglio secondo i casi.
Tuttavia talvolta può anche capitare che otteniamo risultati diversi con due pendoli dello stesso materiale e delle stessa forma!
Ciò perché (nonostante le apparenze) ogni strumento è unico e irripetibile, come tutte le cose in Natura.
Comunque sia, al fine di aiutare chi è agli inizi, qui di seguito faremo un semplice elenco dei materiali in cui solitamente sono realizzati i pendoli e delle svariate tipologie.
Tipologie di pendolo
Come accennato in precedenza ciascun pendolo ha delle caratteristiche che rispecchiano il materiale con cui esso è realizzato. Come si fa ad operare una scelta che per noi risulti ottimale?
Pendolo Grezzo in Ametista. Questi
strumenti sono costituiti da cristalli
così come si tovano in Natura.
Alcuni radiestesisti li preferiscono
ritenendoli i più sensibili in assoluto.
Innanzi tutto possiamo dividere i materiali in sei diverse categorie. Queste sono:
1 - Pietre Dure
2 - Metallo
3 - Ebanite
4 - Cristallo
5 - Orgonite
6 - Legno
Cinque di queste sono (in un certo senso) «classiche», la n.5, invece, rappresenta una novità assoluta realizzata dai ricercatori indipendenti di Cronache Esoteriche.
Analizziamo di seguito le sei categorie delineate.
Pendoli in Pietre Dure
L’esperienza vuole che i pendoli in pietre dure (in quarzo ialino, fumè, citrino, ecc.) siano quelli con cui si trova meglio chi è alle prime armi con le sperimentazioni radiestesiche.
Infatti, il quarzo si magnetizza facilmente del «fluido vitale» della persona che lo adopera. Questa caratteristica rende l’utilizzo di detti strumenti più semplice ed alla portata di tutti.
Comunque sia bisogna tener presente il fatto che ogni tipologia di pietra ha le sue caratteristiche peculiari che la rendono adatta ad un particolare tipo d’indagine o (nel caso della radiestesia applicata alla medicina) di terapia.
Di certo il pendolo in Quarzo Ialino (o Cristallo di Rocca) è quello più «universale», nel senso che si presta maggiormente ad un numero più grande di esperimenti e ricerche. Per questo motivo se ne può consigliare caldamente l’utilizzo a chi desidera uno strumento multiuso.
Un pendolo in Quarzo Rosa, invece, è più adatto a tutto ciò che ha a che fare con gli affetti, le passioni, i sentimenti, le emozioni, ecc. Inoltre il quarzo rosa rinforza la capacità di comprensione, per cui sarà particolarmente utile quando l’operatore ha bisogno di una maggior chiarezza su una determinata questione.
Il Quarzo Rutilato ha la proprietà di incrementare le percezioni di chi lo usa, inoltre ha la capacità di liberare e rasserenare l’animo da paure nascoste.
Il Quarzo Fumé (o affumicato) è in grado di liberare dalle tensioni interiori aumentando la protezione psicofisica di chi lo utilizza.
Il Quarzo Citrino, invece, rende più sicuri di se aumentando l’autostima dell’operatore.
Il Quarzo Ametista, con la sua energia, dona al pendolo la capacità di incrementare l’ampiezza delle oscillazioni. Ciò sarà utile in casi in cui il pendolo appare un po’ «pigro». Inoltre l’ametista ha interessanti funzionalità volte alla protezione dalle vibrazioni cui l’operatore potrebbe trovarsi sottoposto.
Infine l’Avventurina favorisce il rilassamento, tranquillizza i pensieri specie se caotici, il che è molto importante in chi pratica la radiestesia.
I soli problemi che si hanno scegliendo un pendolo di questo tipo sono l’eccessiva fragilità e la tendenza che il cristallo ha di saturarsi facilmente, ossia di assorbire eccessivamente le energie di chi vi entra in contatto vibrazionale.
Il primo problema obbliga l’operatore ad avere un’attenzione notevole per evitare di rompere il pendolo.
Il secondo problema, invece, lo costringe a purificare continuamente lo strumento radiestesico. In effetti, senza una continua pulizia il pendolo in cristallo diviene presto inservibile. Affronteremo i metodi per purificare il pendolo in un prossimo articolo su questo sito.
Pendoli in Metallo
L’Ottone è, senza alcun dubbio, il metallo più usato e polivalente per la fabbricazione dei pendoli. Oltre all’ottone sono utilizzati anche altri metalli i quali conferiscono al pendolo il loro proprio carattere.
Un pendolo in metallo placcato Oro.
Nell’immagine è ben visibile la cavità
interna utile nell’ospitare un testimone.
Ad esempio l’Oro (o la placcatura in oro) è associato con la vitalità e alla Luce; l’Argento (o la placcatura in argento) è connesso alla ricettività e alla sensibilità; il Piombo è incluso in alcuni pendoli poiché (come dicevamo) è un metallo assorbente, cioè che assorbe le vibrazioni negative.
Il Rame è un eccellente conduttore, collegato alle emozioni e alle energie naturali.
Un tipo particolare di pendolo è quello realizzato in Mercurio, un metallo, mobile, cangiante, ricettivo, che si scarica rapidamente dalle impronte energetiche.
In verità il mercurio è sistemato all’interno di un contenitore di vetro il che, purtroppo, rende questo strumento estremamente fragile.
Comunque sia il pendolo in mercurio è particolarmente apprezzato da chi si occupa di ricerche nel delicato campo della medicina omeopatica.
In commercio è possibile anche reperire degli speciali pendoli a spirale con la punta magnetica. Questo tipo di strumento pare essere assai indicato nell’analisi di luoghi ed abitazioni e nella ricerca dei così detti «nodi geopatici» cari alla geobiologia.
La caratteristica certamente più interessante dei pendoli in metallo è che possono presentare una cavità nella quale è possibile inserire un «testimone», cosa utilissima sia in mancanza del soggetto da testare, sia quando desideriamo infondere una vibrazione particolare.
Ad esempio se vogliamo acquisire alcune informazioni su un determinato individuo lontano da noi, basterà inserire nel nostro pendolo cavo un frammento d’unghia (o altro testimone) di quella persona.
Invece inserendo una sostanza nella cavità del pendolo sarà possibile infondere la corrispondente vibrazione curativa in un bicchiere d’acqua dopo aver sospeso su di esso il nostro strumento radiestesico. Le applicazioni di questo genere sono praticamente infinite.
Pendoli in Ebanite
I pendoli in Ebanite (materiale utilizzato anche per fabbricare parti di strumenti musicali) sono degli strumenti eccezionali, adatti sia ad un operatore professionale, sia a chi è alle prime armi con la radiestesia.
Il particolare materiale isolante ed il colore nero rendono questi pendoli estremamente «neutri» ma anche suscettibili di captare tutte le vibrazioni dell’Universo. Per tale motivo l’operatore che li utilizza sarà meno influenzabile sia dai fattori esterni (anomalie cosmotelluriche, influenze nocive, ecc.), sia dai fattori interni (autosuggestione, pensieri negativi, ecc.). Tuttavia, nello stesso tempo, il radiestesista potrà meglio concentrarsi sulle frequenze del soggetto della ricerca, isolandole dalle altre.
Ogni particolare modello, in relazione alla sua forma, è adatto a differenti ambiti d’indagine.
Pendolo in Cristallo di Boemia.
Il piombo incluso nel cristallo
conferisce delle buone capacità
«schermanti», cosa importante
quando si opera in radiestesia.
Pendoli in Cristallo
Il cristallo di Boemia è uno dei materiali utilizzati nella fabbricazione dei pendoli.
Dal punto di vista chimico la composizione è simile a quelle del Quarzo tuttavia, nel caso del vetro, i reticoli cristallini interni non hanno avuto modo di formarsi. Nonostante ciò il materiale resta interessante poiché nella lavorazione del vetro è spesso incluso del piombo. Questo metallo (Pb) ha delle interessanti caratteristiche assorbenti e schermanti. Tutto ciò si traduce in una minor sensibilità rispetto al quarzo ma in una maggiore schermatura.
Inoltre la lucentezza e la bellezza di questo materiale ne fanno qualcosa che, agli occhi di molti, appare prezioso a tutto vantaggio dell’attività radiestesica.
L’unico inconveniente è la fragilità. Inoltre anche il vetro tende a saturarsi facilmente delle energie con cui entra in contatto, anche se in misura minore rispetto al Quarzo.
Pendoli in Orgonite
I pendoli realizzati in Orgonite (vedi l’articolo su questo materiale) invece hanno delle caratteristiche del tutto simili a quelle dei pendoli in cristallo visti in precedenza. Infatti, l’orgonite ha una vibrazione, misurata in unità di Bovis (o Angstrom), rassomigliante (e talvolta superiore) allo stesso Quarzo.
In questo caso la specializzazione dei pendoli in orgonite deriva dai colori con cui essi sono realizzati.
Infatti, un pendolo in orgonite Rosso fornirà massimamente energia, ardore, passionalità e forza vitale.
Può essere un’ottima soluzione nel caso in cui l’operatore abbia uno scarso potenziale radiestesico per cui necessita di una marcia in più per amplificare le oscillazioni del pendolo. Il rosso è legato al Chakra della Radice.
Pendolo realizzato in Orgonite.
Questi strumenti forniscono energia
benefica all’operatore attenuando la
stanchezza che segue alcune indagini
radiestesiche dispendiose.
Un pendolo Verde favorirà l’armonia, l’equilibrio psicofisico, la fecondità e la prosperità. Questo colore è legato al Chakra del Cuore.
L’orgonite Gialla favorirà le attività intellettive, lo studio, la sicurezza nelle proprie capacità. Il giallo è connesso al Chakra del plesso solare.
Un pendolo in orgonite Arancio sarà associato agli affari, al lavoro, alla carriera, al successo materiale. Evoca valori quali la sicurezza di se, la forza e l’incoraggiamento. L’arancio è legato al Chakra della milza.
Un pendolo realizzato in orgonite color Viola è connesso alla spiritualità, al potere, alla sicurezza di se ma anche al sapere occulto e alle facoltà psichiche. Questo colore è legato al Chakra della Corona.
Uno strumento di questo tipo color Indaco (viola chiaro) agevola massimamente l’intuito ed è legato al Chakra del terzo occhio.
Un pendolo in orgonite color Oro è associato al Sole, alla virilità, alla ricchezza e alla vittoria. Evoca tutte le divinità maschili.
Infine un pendolo radiestesico di questo genere color Argento è associato alla Luna, alla femminilità, all’intuito e alle facoltà psichiche. Ovviamente incarna tutte le divinità femminili.
Un pendolo in orgonite, oltre ad una vasta gamma di specializzazioni, offre una valida soluzione ai problemi legati ai pendoli in cristallo.
Infatti, questo materiale è di gran lunga più resistente rispetto al quarzo, inoltre si satura meno facilmente perché è in grado di «auto purificarsi» semplicemente esponendolo ai raggi solari, lunari o a una qualsiasi fonte luminosa. Pertanto è necessaria una minor manutenzione.
Inoltre riteniamo interessanti le infinite possibili applicazioni di questo genere di strumenti nel delicato campo della radiestesia medica.
Un pendolo in legno con la classica
forma «Egizia». Questa categoria
di strumenti si adatta a qualsiasi
tipo di indagine radiestesica,
specialmente in ambito geobiologico.
Pendoli in Legno
Il legno è certamente un materiale più resistente rispetto ai precedenti. I legni più usati per la fabbricazione dei pendoli sono l’Ebano (più pregiato) e il Mogano.
In commercio esistono pendoli in legno dalle forme più svariate; quelle più diffuse sono a goccia, a ghianda e l’Egizio.
Quest’ultima è (solitamente) una riproduzione di un antico manufatto egizio... in genere questo tipo di pendolo è molto apprezzato da chi lo abbina all’utilizzo delle piramidi per scopo terapeutico (la così detta «piramidologia»).
In definitiva il legno è un materiale molto versatile e pratico, utilizzabile in ogni tipo di ricerca radiestesica. Per la sua versatilità risulta generalmente assai apprezzato.
Le oscillazioni sono di solito meno marcate rispetto ai pendoli realizzati con i materiali visti in precedenza, tuttavia la «neutralità elettrica» di questi strumenti li rende ideali per captare le «onde di forma» e per effettuare ricerche in ambito geobiologico e nella localizzazione delle geopatie.
Infine v’è da rilevare che esistono in commercio pendoli formati dalla combinazione di più materiali.
I più interessanti ci sembrano quelli che combinano una pietra (ametista, avventurina, ematite, ecc.) con una gabbietta metallica in Rame.
Cambiando la pietra interna sarà possibile accedere a diverse specializzazioni e vibrazioni. Per il resto sarà importante affidarsi al proprio gusto ed esperienza personale testando più materiali possibili. A questo punto non ci resta che augurare a tutti una buona scelta.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
Pendoli in Pietre Dure:
Pendoli in Metallo:
Pendoli in Ebanite:
Pendoli in Legno:
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