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«È meglio accendere una candela, piuttosto che maledire il
buio.»
LAO-TZE (IV - V a.C.)
La Nascita di Lugh |
Al tempo in cui i Fomor erano soliti recarsi in Irlanda, Balor dai Colpi Possenti o, come lo chiamava qualcuno, Balor dall’Occhio Malvagio, viveva sull’Isola della Torre di Vetro. Era pericoloso per le navi avvicinarsi a quell’isola perché poteva capitare che i Fomor venissero in superficie per catturarle. Alcuni raccontano che i Figli di Nemed, nei tempi antichi, prima che arrivassero i Firbolgs, decisero di porre fine a tale tirannia e passarono vicino all’Isola con le loro navi e videro una torre di vetro nel mezzo del mare sulla quale si muovevano figure di sembianze umane. Allora volendo attaccare la torre volsero verso questa le loro navi e le lanciarono contro le loro formule magiche druidiche e i Fomor opposero loro incantesimi druidici. Allora i Figli di Nemed attaccarono la torre, ma essa svanì ed essi credettero che fosse stata distrutta. Mentre esultavano per il trionfo un’imponente ondata, si riversò su di loro e tutte le loro navi, compreso tutto quello che portavano, colarono a picco. Fu così che la Torre rimase là come prima, con Balor dai Colpi Possenti al suo interno.
...qualsiasi cosa si trovasse a
guardare o essere guardato da
quell’occhio terribile, fosse esso,
animale, uomo o nave cessava di
esistere, arso da fiamme terribili.
Balor si sentiva invincibile ed era sicuro che il suo dominio malvagio non sarebbe mai finito ma un Druido predisse che egli avrebbe trovato la morte per mano di suo nipote. A quel tempo egli aveva un solo erede, una figlia di nome Ethlinn, e quando udì ciò che il druido aveva detto, egli la fece rinchiudere nella torre dell’isola e mise accanto a lei, con il compito di sorvegliarla, dodici donne alle quali ordinò di non farle mai vedere un uomo o, addirittura, pronunciare il nome di un uomo.
Portata nella torre Ethlinn crebbe, bellissima. Non avendo le frivole distrazioni delle sue coetanee ella divenne una giovane colta, intelligente, dall’animo pronto e la mente indipendente. Nessuno le aveva mai parlato di uomini e nemmeno dell’amore. Le dodici ancelle avevano fatto di tutto per nascondere alla fanciulla tanto l’esistenza del genere maschile tanto dell’amore che può nascere fra i due sessi. Tuttavia, a volte la fanciulla vedeva uomini passare sulle coracle e altre volte vedeva un uomo in sogno. Ma quando ne parlava alle donne, esse non le davano alcuna risposta. Ignorando i sogni della figlia Balor si sentì nuovamente al sicuro, scioccamente convinto di aver gabbato gli astri e continuò con le sue guerre e i suoi saccheggi, come suo costume, attaccando tutte le navi di passaggio oppure, altre volte, andando in Irlanda per seminarvi distruzione.
Or bene, si dà il caso che in quel tempo ci fossero in Irlanda tre fratelli dei Tuadha de Danaan: Goibniu, Samthainn e Cian,che vivevano insieme in un luogo chiamato Druim na Teine (la Giogaia del Fuoco).
...altre volte vedeva un uomo in sogno.
Ma quando ne parlava alle donne, esse
non le davano alcuna risposta.
«nobile Samthainn, i tuoi fratelli complottano contro di te, dicono che useranno tutto l’acciaio della fucina per forgiare le loro armi e che faranno le tue solo con stupido ferro!»
Sentite queste parole, Samthainn si precipitò nella fucina, allora il ragazzetto riprese le sembianze di Balor e, presa la vacca per la cavezza, in pochi istanti raggiunse il mare e s’inabissò fino al suo castello.
Non appena Samthainn fece irruzione nella fucina Cian corse fuori preoccupato per la sua vacca ma fece in tempo solo a vedere Balor che spariva, con il suo animale tra i flutti spumosi del mare.
«Ah, Ah, povero me! Avevo una vacca miracolosa e mi è stata rubata! Ah, ah, lamenti sono strappati al cuore straziato di Cian! Povero me, come farò senza la mia vacca?»
Il povero Samthainn era mortificato, cercava di consolare il fratello e, allo stesso tempo di scusarsi raccontando quanto era successo, ma Cian era un uomo di grande valore e presto lo perdonò e ritrovò la sua risolutezza. Era inutile straziarsi e lamentarsi, bisognava trovare un modo per riprendersi la vacca, ma come? Allora si recò da un druido per chiedere consiglio:
egli si recò da una donna-Druido,
Birog della Montagna. Birog era un
druido esperto e, come tutte le donne,
era di indole pratica e sbrigativa.
Allora Cian si ricordò della predizione del Druido di Balor, che tante volte aveva ascoltato raccontata dai Bardi di suo padre. Allora gli era sembrata solo una storia ma ora, quella storia era tutto quanto aveva. Poiché secondo quanto si narrava nessun uomo poteva avvicinarsi alla Torre di Vetro egli si recò da una donna-Druido, Birog della Montagna. Birog era un druido esperto e, come tutte le donne, era di indole pratica e sbrigativa. Appena ebbe ascoltato la storia di Cian si alzò, andò nella sua camera e ritornò con diversi abiti da donna in mano:
«metti questi, non parlare e fa tutto quello che ti dico»
Fu così che Birog fece salire Cian, riccamente vestito da donna, su una piccola imbarcazione e lo portò fino alla Torre in cui si trovava Ethlinn. Giunta lì chiamò a gran voce le donne e chiese asilo per una grande regina che ella stava portando in salvo da un terribile pericolo. Nessuno avrebbe mai rifiutato asilo a una donna dei Tutha de Danaan e così le dame accolsero Cian e Birog e subito le condussero in cima alla torre, a far visita alla loro signora, Ethlinn: la principessa sarebbe stata molto felice di avere degli ospiti, capitava così di rado una distrazione in quella torre!
Appena furono al cospetto della principessa, Birog, grazie ai suoi incantesimi, fece addormentare tutti nel palazzo tranne Ethlinn e Cian, che si scoprì il volto mostrandosi in tutta la sua natura. Birog e Cian si aspettavano che la fanciulla fosse sorpresa e spaventata dalla vista di un uomo, ma la principessa era invece felice:
«finalmente sei giunto! Oh quanto ho atteso questo momento!»
Spiegò così al costernato Cian che sognava il volto di lui quasi tutte le notti fin da bambina, e così, pia piano aveva capito che quello era il suo sposo e, pur non conoscendolo aveva preso ad amarlo. Allora, come un fiore con un’ape, Ethlinn offrì a Cian il suo amore e Cian fu inebriato dal dolce nettare di lei. Ma prima che l’alba spuntasse una raffica di vento entrò nella stanza, ghermì Cian e lo portò via perché Balor non sapesse mai dell’accaduto e potesse continuare a dormire sonni tranquilli fino a che non avesse potuto avverarsi la profezia.
Cian non tornò mai più alla torre di Vetro e Balor era troppo occupato con le sue scorrerie e troppo sicuro di se per andare da Ethlinn. Dal canto loro, le dame, avevano troppa paura dell’Occhio del padrone, perciò, quando scoprirono che Ethlinn era in attesa provvidero a nascondere la gravidanza e proteggere la ragazza che avevano allevata e che amavano ormai come figlia loro. Così quando giunse il tempo Ethlinn generò un bimbo, bello e robusto come il sole.
Nessuno sa come accadde ma poco dopo il primo vagito del piccolo, Balor apprese della sua nascita e ordinò immediatamente ai suoi uomini di recarsi al palazzo di Ethlinn, avvolgere il piccolo in un panno stretto con un fermaglio e lanciarlo nelle gelide correnti marine. Fortunatamente mentre gli uomini trasportavano il piccino fino al versante opposto della rupe il fermaglio cadde per terra e il bimbo, scivolato via dal panno, finì in acqua.
La rupe era altissima e tutti credettero che fosse annegato se non morto già prima di atterrare ma Birog della Montagna era lì, era stata lei a far cadere, con le sue formule magiche, il fermaglio che teneva il bimbo stretto. Cavalcando veloce come il vento portò il fanciullo da Cian, perché vedesse quanto fosse bello e forte il suo figliolo, Lugh, prima di darlo in adozione. Infatti non era saggio che il piccolo restasse con cian o alcuno dei suoi parenti, Balor lo avrebbe trovato e ucciso, bisognava nasconderlo e presto!
Così Cian diede Lugh in adozione a Tailte, figlia del Re della Grande Pianura perchè lo portasse in quelle terre irrangiungibili. Tailte era appena salita a cavallo con l’infante fra le braccia quando Balor giunse sul luogo, allora Cian s’interpose fra il cavallo e suo suocero sfidandolo a duello, così da proteggere la fuga della donna. Balor, non perse tempo ad ascoltare neppure una delle parole di sfida rivoltagli da Cian, imbracciata la sua enorme spada gli tagliò di netto la testa e corse verso il bosco. Ma il sacrificio di Cian non era stato inutile, Tailte era riuscita fuggire. Balor aveva visto il suo cavallo scomparire nel bosco ma non era riuscito a raggiungerlo. Per un po’ aveva seguito le tracce nella neve, ma poi, all’improvviso queste erano scomparse nel nulla, gli inseguiti sembravano essere stati inghiottiti dal bosco. Allora lanciò un urlo di rabbia terribile che fece tremare l’intera foresta, abbattè alberi, sbriciolò pezzi di montagna, chiamò a se gli spiriti malvagi perchè frugassero il bosco e ordinò al piccolo popolo di consegnargli Tailte e il fanciullo, ma il bosco rimase muto e alla fine dovette tornare nel suo castello da dove sfogò la sua rabbia contro le navi e impose tributi ancora più pesanti agli abitanti d’Irlanda, la paura di essere sconfitto aveva reso Balor ancora più crudele d’un tempo.
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