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«Dove ci sono uomini c’è il fuoco, dove c’è il fuoco c’è il fumo, dove brucia il fumo sacro, c’è armonia.»
Preghiera degli Indiani d’America
Preghiera degli Indiani d’America
La Fumigazione - Guida pratica, Parte I: La storia |
Nel Mondo greco l’uso dell’incenso per
scopi rituali e magici era molto diffuso.
Resine e piante quali l’Olibano, la Mirra,
il Cinnamomo e il Laudano erano
considerate sacre e protette da creature
mitologiche o native di luoghi magici.
Usato in diverse forme, dai bastoncini, ai coni, in misture sciolte o con erbe, gli incensi sono ancora molto usati.
I loro possibili utilizzi sono tantissimi, al punto che oggi esiste un grosso mercato d’incensi che va da quelli venduti a pochi euro sulle bancarelle a preziose confezioni da centinaia di dollari.
Ma quanti conoscono davvero gli incensi? Come riconoscere un buon incenso da uno cancerogeno? Quali notizie sono vere e quali false?
Quest’articolo vuole essere una mini-guida all’incenso e alle fumigazioni, con un occhio particolare al suo uso nella Divinazione e al suo legame con l’Astrologia Antica.
Esporrò gli usi principali dell’incenso e spiegherò in modo chiaro e semplice come realizzare le fumigazioni adatte alle sedute divinatorie o per favorire la concentrazione e il rilassamento prima di un’operazione di Magia Radionica, fornendo anche, come esempio, qualche ricetta, le associazioni fra incensi e chakras, pianeti, segni zodiacali, ecc.
Infine, fornirò le informazioni di base per riconoscere gli incensi di buona qualità da quelli di scarsa manifattura o, addirittura cancerogeni, perché i nostri riti e le nostre meditazioni siano non solo efficaci ma anche «sane».
Poiché desidero trattare in modo esaustivo tutti questi temi e, allo stesso tempo non voglio annoiarvi, questa piccola guida sarà divisa in quattro parti in modo da renderne semplice e veloce la consultazione.
La guida, infatti, sarà divisa in:
- La Fumigazione - Guida pratica, Parte I: La storia;
- La Fumigazione - Guida pratica, Parte II: Usi e ricette;
- La Fumigazione - Guida pratica, Parte III: Usi e schede tecniche per realizzare da se gli incensi;
- La Fumigazione - Guida pratica, Parte IV: Dell’arrosto voglio il miglior fumo!
Cosa offre il mercato e come riconoscere prodotti d’alta qualità.
Definizione d’incenso
Solitamente, la parola «incenso» richiama alla mente due immagini: la sostanza bruciata in chiesa durante la funzione e i bastoncini o coni venduti in negozi e bancarelle.
Ma cosa s’intende davvero con la parola «incenso»?
Il significato principale della parola «incenso» è acceso, infocato. Per estensione viene definito quale incenso qualsiasi sostanza che, bruciata, diffonde un fumo denso e profumato.
Questa definizione spalanca le porte di un mondo fatto di colori, forme ma, soprattutto, di odori. Come avremo modo di scoprire in questa piccola guida le sostanze usate come incenso nel corso dei secoli e presso le diverse culture sono moltissime e ciascuna è un dono prezioso dalle molteplici applicazioni.
Incenso, un po’ di storia
Le prime informazioni che si possiedono circa le origini dell’incenso sono frammentarie e provengono da quei tasselli di puzzle che di tanto in tanto emergono sulla storia dell’evoluzione umana e della sua cultura.
Storicamente, le principali sostanze utilizzate come incenso erano resine come Olibano, Mirra, Benzoino ma anche legni aromatici e cortecce, semi, radici, erbe, e fiori.
Tuttavia, è difficile tracciare la storia dell’incenso, perché è stato in gran parte una tradizione esoterica orale in continua evoluzione in relazione con la religione e con la medicina.
Possiamo dire che il mistero sia l’essenza stessa dell’incenso la cui storia antica è avvolta in fitte spire di nebbia e profumo.
Gli antropologi ipotizzano che l’uso di bruciare resine ed erbe profumate risalga ai primi fuochi dell’umanità. Sicuramente i cavernicoli del mondo preistorico avranno notato che alcuni legni avevano aromi più piacevoli che agivano positivamente sugli stati emotivi e mentali.
Sebbene le notizie a nostra disposizione non siano molte e dettagliate è ormai indiscutibile che l’incenso sia stato un elemento immancabile nelle cerimonie sacre di tutto il mondo fin dai tempi antichi. La sua importanza è tale che il suo commercio mondiale non è mai diminuito da allora.
Il popolo antico più famoso per l’utilizzo di resine è sicuramente quello Egizio. In Egitto si utilizzava l’olio di mirra per imbalsamare e diverse altre resine per scopi terapeutici o cosmetici oltre che per la preparazione d’incensi sacri, tra i quali il più famoso è, sicuramente, il Kyphi, la cui ricetta (composta da sedici ingredienti diversi) ci è stata tramandata nel «De Iside et Osiride» di Plutarco.
La maggior diffusione dell’incenso si ebbe però, in Oriente.
Presso gli Indù, infatti, è utilizzato fin da tempi remoti per tutte le operazioni e le cerimonie nei templi e nelle offerte nazionali, mentre presso i buddisti esso riveste un ruolo importante durante le feste, le iniziazioni e i riti quotidiani.
In Cina lo usano per onorare gli antenati e le divinità domestiche, e in Giappone è considerato un pilastro del rituale scintoista.
La chiesa paleocristiana lo utilizzò per simboleggiare l’ascesa della preghiera dei fedeli e per onorare Dio e i santi.
Persino presso le antiche popolazioni americane, l’uso dell’incenso è documentato fin dai primi incontri tra le popolazioni indigene e gli europei nel XV e l’inizio del XVI secolo.
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Tuttavia, la patria dell’incenso può, a ben diritto, essere considerata il Giappone, perché è lì che l’incenso è divenuto un’Arte.
Introdotto nel VI secolo dai monaci buddisti, che utilizzavano gli aromi ritenuti sacri nei loro riti di purificazione, i profumi delicati del «Koh» (incenso di alta qualità) divennero una fonte di divertimento e d’intrattenimento per i nobili nella corte imperiale durante l’epoca Heian e durante i 200 anni successivi.
Nel periodo degli Shogun, nel XIV secolo, i guerrieri samurai utilizzavano l’incenso per compiere un rito di preparazione alla battaglia.
Usavano profumare i loro elmi e le loro armature con l’incenso allo scopo di ottenere un’aura d’invincibilità orgogliosa che avrebbe spaventato il nemico e li avrebbe sorretti in battaglia mentre correvano verso il loro destino.
Finalmente, nel periodo Muromachi fra il XV e XVI secolo, l’elegante arte dell’incenso si diffuse presso le classi superiori e medie della società giapponese diventando il Koh-Do, «la Via dell’incenso», costituendo a lungo l’alimento spirituale stesso della cultura giapponese.
Quando il Giappone decise di uscire dal suo isolamento culturale e cominciò a intrattenere rapporti con gli Stati Occidentali e, in particolar modo, con gli Stati Uniti, l’incenso divenne una consuetudine in tutto il mondo per coloro che cercano tranquillità, riflessione e la pace della mente.
Infatti, questa elegante arte non solo crea una sensazione di tranquillità e una dimensione di vita più cortese, ma apre anche a un nuovo mondo temporale e alla consapevolezza spirituale.
Attualmente, le aziende che continuano la gloriosa tradizione dell’incenso giapponese sono due, la Nippon Kodo e la Shoyeido, i cui incensi rispettano in tutto e per tutto i dettami dell’Antica Arte, dalla raffinatezza delle confezioni alla scelta di materiali di altissima qualità, dalla lavorazione di tipo artigianale alla meticolosità nelle proporzioni, sebbene questi siano prodotti in quantità maggiori rispetto ai secoli passati.
Nel corso della storia c’è stata una vasta gamma di materiali utilizzati nella fabbricazione dell’incenso. Storicamente vi era anche una preferenza per l’utilizzo d’ingredienti disponibili localmente.
Per esempio: i Nativi Nord Americani facevano largo uso di Salvia e Cedro. Nonostante tale preferenza, il commercio di materie prime quali le resine e le erbe esotiche era di tale portata che, accanto alla famosa Via della Seta si delineò sulle mappe commerciali anche la Via dell’Incenso lungo la quale viaggiavano le resine e altre merci provenienti dall’India fino alle coste del Mediterraneo.
La via dell’Incenso era una tratta carovaniera
che collegava l’attuale la Penisola arabica
(Yemen e Oman) con il Mediterraneo.
La Via, in uso fin dall’Epoca Romana, era
importantissima poiché vi si trasportavano le
merci che giungevano dall’India e dall’estremo
Oriente, specialmente l’incenso e altre resine,
spezie ed erbe odorose.
Ugualmente, gli utilizzi delle resine e le tecniche stesse per realizzare gli incensi variarono non solo da popolo a popolo e da epoca a epoca e furono fortemente influenzate dalle diverse migrazioni straniere e dalle contaminazioni culturali dovute alle guerre e le dominazioni.
Ad esempio, mentre in Europa, territori arabi ed Egitto il confezionamento degli incensi si mantenne semplice e limitato alla riduzione in polvere di miscele di erbe e resine, in Oriente furono realizzati bastoncini, coni e incensi solidi dalle fogge e dalle dimensioni più svariante.
Anche i diversi rappresentanti del potere religioso influenzarono notevolmente l’uso e la fabbricazione degli incensi, anzi, possiamo dire che essi furono, insieme a quella dei medici e dei farmacisti, la classe sociale che, più di tutte, influenzò l’impiego di resine, erbe e profumi nella vita religiosa e quotidiana.
Alcune erbe e resine, infatti, erano tipiche di determinati culti al punto di identificarli o di essere ritenute appartenenti alla divinità stessa.
In Egitto, ad esempio, esistevano molte ricette d’incensi, tutte egualmente ritenute «sacre» e tramandate segretamente da un sacerdote all’altro, una per ogni cerimonia.
Presso i Romani, invece, l’uso di erbe e resine durante le cerimonie sacre era massiccio a tal punto che la setta cattolica, una volta riconosciuta da Costantino, decise di limitare il più possibile l’uso dell’incenso per distinguersi dai culti pagani.
Tuttavia, oggi sopravvive l’uso dell’Olibano durante la celebrazione dell’eucaristia, uso risalente alle comunità proto cristiane e, molto probabilmente, legato al simbolismo dei doni portati da Magi a Gesù bambino.
Attualmente, solo la chiesa cattolica e quella ortodossa adoperano la fumigazione durante la celebrazione, mentre le chiese cristiane protestanti ne abolirono la pratica ritenendola, come gran parte delle usanze cattoliche, «troppo pagana».
Antica edizione del «De Occulta
Philophia» di E. C. Agrippa, nel
quale il grande mago rinascimentale
illustra, fra le altre cose, la
segnatura di piante e resine e
l’utilizzo degli incensi in magia.
In parte a causa degli elevati costi e in parte a causa dell’occultamento da parte della Chiesa ufficiale, le resine e i loro misteriosi poteri furono dimenticati dal popolo.
Esse continuarono a viaggiare a dorso di cammello dalla Penisola Arabica fino al Mediterraneo ma erano destinate alle case dei farmacisti e dei medici che le utilizzavano soprattutto per realizzare medicamenti e cosmetici destinati alle classi più abbienti.
Solo Maghi facoltosi e Sapienti ricordavano i poteri delle resine e le utilizzavano per i loro riti o per le loro portentose preparazioni.
Tramandarono le proprietà delle resine e la loro segnatura astrologica in preziosi libri di magia mentre il popolo si rivolse a incensi più economici, ricorrendo alla vasta gamma di erbe odorose e magiche che Madre Natura elargisce gratuitamente sul territorio.
Tuttavia anche l’uso di questi incensi nostrani era avvolto dal mistero e dalle conoscenze segrete.
Solo poche donne sapienti potevano riconoscere e adoperare le erbe «giuste», osservando i momenti propizi per la loro raccolata. Con esse realizzavano non solo medicamenti e pozioni ma anche fumigazioni potenti con le quali accompagnavano i loro riti.
Oggi la situazione è mutata davvero di poco.
Gli incensi di qualità sono conosciuti e apprezzati negli ambienti esoterici e olistici, mentre la maggior parte delle persone pensa all’incenso come a un articolo da chiesa e, anche quando ne fa un uso casalingo, si accontenta di bastoncini di carbone malamente intinti in essenze chimiche e venduti a mazzi nelle bancarelle improvvisate ai bordi delle strade.
Se la maggior parte della gente ignora l’esistenza d’incensi la cui qualità giustifica prezzi di molto superiori a un euro al pacchetto. Solo pochissimi sanno fare un uso degli incensi che vada oltre la semplice meditazione o la possibilità di rilassarsi.
Ancora meno, poi, sono le persone che sanno creare da se un incenso adatto a perseguire un determinato scopo.
Eppure Erbe e Resine sono strumenti essenziali per maghi, cartomanti, radioestesisti e chiunque stia scrivendo la sua particolare Cronaca Esoterica, sulla strada verso il Vero.
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