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«Nessuno dovrebbe ritenere incredibile che dalle sciocchezze e le assurdità degli astrologi possa derivare un sapere utile e sano...»
Johannes Kepler
Johannes Kepler
Luna folclore e meteo |
Di tutte le scienze dette "occulte" attualmente l’astrologia è quella meno conosciuta.
Nei suoi confronti due atteggiamenti oggi vanno per la maggiore. Il primo è quello di chi è scettico e che la ritiene una credenza ridicola e senza fondamento. Il secondo invece è quello di chi, troppo credulo, l’ammira ingenuamente senza riserve fidandosi dell’opinione del primo che si professa "Astrologo".
L’ideale sarebbe mantenere un comportamento che possa collocarsi nel giusto mezzo, né troppo sospettoso né troppo ingenuo. Andando oltre gli approcci tipici della modernità c’è da dire, ed è un dato di fatto, che nell’ambito delle attività agricole da sempre la maggior parte dei lavori sono stati subordinati alle fasi della Luna.
Duomo di Modena - Uno dei
«Mesi» (Luglio) raffigurati sugli
stipiti dell’ingresso posteriore
della chiesa.
Ovviamente gli influssi non riguarderebbero solo l’attività agricola ma qualsiasi aspetto della natura come ad esempio la salute e le malattie, gli animali, i vegetali, le rocce e le sostanze minerali tanto che anticamente la Luna era onorata come una divinità.
Questa credenza sull’influenza lunare ha un estensione ragguardevole nello spazio e nel tempo ed attraversa molti popoli e culture.
Quindi possiamo ben dire che è il frutto dell’esperienza e dell’osservazione di uomini che avevano un contatto con la natura ben più marcato rispetto a quello dell’uomo del secolo attuale. A nostro modo di vedere il folclore, ossia l’insieme delle tradizioni popolari e delle loro manifestazioni (dall’inglese folklore, termine composto da folk "popolo" e lore "dottrina, sapere"), è una scienza tutta da riscoprire.
Come dicevano i latini:"Vox populi, vox Dei".
La difficoltà di questa riscoperta risiede fondamentalmente nel fatto che i vecchi trattati che riportano le notizie folcloristiche che ci interessano sono spesso e volentieri un insieme disomogeneo e scoordinato di informazioni cosí tanto che Maria Thun nel suo "Indicazioni per lo studio delle costellazioni" afferma:
"Studiando le vecchie regole contadine si trova che gli stessi effetti, attribuiti in Austria alla luna crescente, nella confinante Svizzera alla qui descritta Luna calante. Esempi del genere sono innumerevoli; quindi in tutto ciò non vi è più una reale «conoscienza»".
L’unico modo possibile per poter comprendere quanto ci sia di vero in certe credenze è quello di farci osservatori noi stessi dei fenomeni descritti dalla tradizione folcloristica. Il nostro atteggiamento non sarà dunque quello dello scettico incallito o del credulone ad oltranza ma quello caratteristico dell’apostolo Tommaso chiamato Didimo:
"Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò" (Giovanni 20,25)
L’influsso gravitazionale sulle maree e quindi sull’elemento acqueo è un fatto oramai assodato anche dalla scienza odierna. Perciò andiamo avanti.
Seguendo l’esperienza degli antichi v’è da notare che la Luna (come del resto il Sole) presenta quattro tempi (quattro fasi) assimilabili alle quattro stagioni. Si potrebbe dire che si tratta di stagioni (quelle dettate dalla Luna) nelle stagioni (dettate dal Sole).
Nello specifico il primo quarto di Luna avrà un impronta caldo-umida come la Primavera, il secondo quarto caldo-secca come l’Estate, il terzo quarto sarà simile all’Autunno cioè freddo e secco mentre (infine) l’ultimo quarto sarà freddo ed umido come l’Inverno.
Già da queste indicazioni è possibile verificare se il nostro satellite influenza il clima o meno, infatti basterà confrontare le temperature, la pressione e l’umidità dell’aria con le fasi lunari, ovviamente tenendo presenti le stagioni canoniche.
A ciò basterà aggiungere le indicazioni fornite ad esempio dall’«Almanacco Perpetuo di Rutilo Benincasa Cosentino» (1653) di Ottavio Beltrano, documento che riporta le notizie astrologiche (e non) della tradizione popolare nostrana:
"Se la Luna nova nel terzo, e quarto giorno apparirà sottile, pura e netta, significa serenità. E similmente apparendo quando è mezza piena, e se in detti tempi apparirà rossa molto, significa vento. E se apparirà in qualche parte oscura, e nera, denota acqua.
E se in detti tempi apparisse con li corni oscuri, ed ottusi, significa acqua. E se appare con il suo circolo rosso, e fosco, significa tempesta, e grandini. E quando è piena, se avrà attorno qualche nerezza, significa acqua. E se intorno alla Luna vi saranno due o tre raggi alle sue nuvole nere, significa temperato".
Fin qui tutto semplice, un buon calendario dove sono segnate le fasi lunari, uno sguardo attento all’osservazione (specie nei quattro momenti salienti del suo percorso ovvero con la "Luna nuova" al suo primo apparire e poi in "primo quarto", "piena" e nell’"ultimo quarto") farciti di un po’ di paziente volontà ed il gioco è fatto; chiunque potrà verificare l’attendibilità di tali congetture di cui il folclore contadino è ricolmo. Sarebbe tutto relativamente agevole se Beltrano non aggiungesse:
"La Luna quando sarà nella parte del Leone con pari suoi gradi, e massime sotto casa umida, o in Cancro nella ottava sfera, spesso suole far pioggia.
E si nota ancora per la variazione dei tempi sempre, che si congiunge alcune Stelle fisse maligne con la Luna, perché la Luna è madre di tutte le umidità, massime quando il Plenilunio [...] (la Luna) in mala disposizione muove gli umori dei nostri corpi, ed in tristezza, e fa le tempeste, e quando la Luna è in buona disposizione gli uomini si rallegrano, godono, e fa il tempo tranquillo [...] E quando la Luna si congiunge con Marte d’Estate fa tuoni [...] e se si congiungono d’Inverno fanno grandini, e alcune volte si fa gran danno alle Selve."
A questo punto le cose si complicano notevolmente.
Innanzi tutto il riferimento alla costellazione del "Cancro" indica che nel nostro pronostico dovremmo tenere in conto la complessione del segno in cui si trova a transitare la Luna.
I segni più umidi (elemento "Acqua") e che quindi promettono pioggia, sono quelli del Cancro, Scorpione e Pesci. Questi sono disposti in "trigono" tra loro (cioè in cielo detti segni formano tra loro un angolo di 120º).
Oltre a quello menzionato vi sono anche i trigoni di "Fuoco" (Ariete, Leone, Sagittario), di "Terra" (Toro, Vergine, Capricorno) e d’"Aria" (Gemelli, Bilancia, Acquario).
Ma non solo. Si dovrà tenere conto anche dei transiti della Luna sulle "stelle fisse" (cioè i corpi celesti che in cielo splendono di luce propria, come il sole) nonché le congiunzioni e gli aspetti ch’essa contrae con le stelle erranti (ovvero gli altri pianeti del sistema solare).
Anche qui si dovrà tenere conto della complessione della stella fissa o errante del caso. Si consideri che i corpi celesti si dividono in "maligni" e "benigni", i primi danno cattivo tempo o una secchezza eccessiva, i secondi invece un clima temperato.
In particolare gli astri di Giove e Venere sono benigni, Saturno e Marte sono malefici, mentre le stelle fisse (come ad esempio Sirio, Castore, Polluce, Vega, Spica, ecc., ecc.) hanno delle complessioni che seguono quelle dei pianeti erranti (Nota 1)
A questo punto della storia un comune calendario con segnalate le fasi lunari non sarà più sufficiente; sarà invece necessario delle effemeridi o almeno un software laddove sia possibile verificare con precisione la posizione della Luna nell’ambito dello zodiaco ed in rapporto degli altri corpi celesti. Naturalmente occorrerà un minimo di studio su un buon libro d’astrologia.
Quindi anche la volontà e la pazienza dovranno essere almeno decuplicate rispetto alla prospettiva precedente. E tutto questo dalla sola considerazione della Luna, lasciando cioè da parte le altre variabili in gioco costituite da posizioni, aspetti e transiti degli altri pianeti.
Ma non solo. Forse qualcuno avrà notato, paragonando lo svolgersi degli eventi atmosferici con le previsioni che si apprendono dai servizi meteo, che vi sono spesso delle differenze climatiche anche sensibili semplicemente spostandosi da un luogo a l’altro persino nello stretto giro di pochi chilometri.
Quindi capita che (ad esempio) in un luogo vi sia nebbia e, nello stesso istante, a 5 km di distanza invece non ve ne sia affatto. Ciò succede perché ogni luogo ha una complessione sua propria con cui bisognerà fare i conti.
La previsione astrologica non è mai data dal solo influsso astrale ma dalla interconnessione tra il cielo e la terra, per cui ci saranno luoghi umidi, caldi, fortunati, nefasti, ecc.
Di passaggio notiamo che in un punto dell’estratto citato il Beltrano ("la Luna in mala disposizione muove gli umori dei nostri corpi, ed in tristezza") accenna alla cosí detta "meteoropatia" che non è una malattia dovuta all’immaginazione.
Invero non si tratta nemmeno di una malattia nel senso proprio del termine ma solo di una sensibilità superiore alla media nei confronti di eventi che evidentemente hanno una portata "macrocosmica".
Comunque sia abbiamo fornito al lettore una seppur vaga idea della difficoltà che si incontrano quando si fa astrologia in modo serio. Ad un certo punto i fattori in campo sono cosí tanti che ci vuole una certa dose di bravura ed esperienza per riuscire a cavare qualcosa di attendibile.
Sappiamo che il famoso Nostradamus ad un certo punto della sua vita redigeva calendari con annesse previsioni del tempo. Questo è un esempio del fatto che solamente l’intuito profetico (e non i conteggi matematici fatti con il computer) può produrre un pronostico che può essere di qualche utilità nonché degno di fede.
In ogni modo ci si consolerà considerando il fatto che in passato il coltivatore diretto, il vignaiuolo, il pescatore, il navigante, ecc., salvo casi eccezionali, non erano individui con una cultura "stratosferica", anzi proprio il contrario.
Ciò a dire che l’esperienza diretta sul campo, l’osservazione personale, l’attenzione continua e reiterata rivolte a certi eventi valgono molto più di mille libri studiati. Certamente si tratta di un richiamo alla semplicità del Creato.
In breve, come sovente ripetevano gli antichi: "Un contadino ne sa più del più esperto Filosofo"
Ci sembrava proprio il caso di sottolinearlo.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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