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"La Sfinge protegge e domina la Scienza."
Julien Champagne
Julien Champagne
Aforismi Alchemici |
In questo articolo abbiamo deciso di riportare tutti gli aforismi che riguardano l'argomento "Alchimia" precedentemente pubblicati sulla nostra Pagina Facebook di Cronache Esoteriche.
Queste massime sono tratte da alcune delle opere dei maggiori alchimisti che abbiamo avuto la fortuna e l'onore di studiare e "praticare". Inoltre alcune di esse (per quanto indegnamente) sono state scritte di nostro pugno.
A beneficio dello studioso, per una maggiore fruibilità e chiarezza, abbiamo deciso di dividere tali aforismi per argomenti.
La speranza è che il nostro lavoro di "raccolta" possa essere utile nel precisare cosa sia realmente l'Alchimia, e su quali siano le materie che il Vero Alchimista lavora per il conseguimento della Grande Opera.
Talvolta una frase può, come un Lampo di Luce, fugare una porzione di tenebra dal cammino del ricercatore sincero. L'augurio è gli apoftegmi qui riprodotti possano essere utili in tal senso.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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La Sfinge è il geroglifico iniziatico del
"Guardiano della Soglia", il quale protegge
la Scienza Occulta dagli uomini che ne sono
indegni.
"Tuttavia non ne ho mai parlato (dell'Alchimia - NdC) né per Allegorie né per Enigmi, ma l'ho trattata e l'ho insegnata con parole chiare e intellegibili, avendola scritta sinceramente e nel modo in cui l'ho saputa e l'ho appresa per ispirazione di Dio altissimo, gloriosissimo e lodabilissimo, che si è degnato di rivelarmela, poiché non c'è che Lui solo che la da a chi vuole e che la toglie quando vuole.
Coraggio dunque, Figli della Scienza, non disperate di poter apprendere una Scienza tanto meravigliosa. Perché vi assicuro che se voi la cercate la scoprirete indubitabilmente, non attraverso la riflessione su qualche altra Scienza che abbiate appreso, ma per un movimento e un'impetuosità di spirito.
E chi la cercherà con l'intelligenza e la luce naturale del suo spirito la troverà. Ma colui che pretenderà di impararla dai Libri non deve sperare di saperla se non dopo aver studiato per lungo tempo." (Geber - La Somma della Perfezione o il compendio del Magistero Perfetto)
"...ho spesso conferito con molte persone che pensavano di capire bene gli scritti dei Filosofi; ma mi sono reso conto bene, dai loro discorsi, che li interpretavano molto più sottilmente di quanto la Natura, che è semplice, non avrebbe richiesto: persino tutte le mie parole, benché assai vere, sembravano loro al contempo troppo vili e basse per le loro menti che concepivano solo cose alte e incredibili. Qualche volta m'è capitato di esporre la Scienza parola per parola ad alcuni, che non vi hanno mai riflettuto, perché non credevano che nel nostro mare vi fosse acqua: tuttavia volevano passare per Filosofi.
Poiché dunque queste persone non hanno potuto intendere le mie parole che erano proferite senza enigmi e oscurità, io non temo (come hanno fatto gli altri Filosofi - NdC) che qualcuno le possa intendere così facilmente: si tratta di un dono che ci è dato da Dio solo." (Cosmopolita - Novum lumen chemicum - 1691)
"E' nell'ordine della Provvidenza di Dio che tanto più una cosa è importante ed eccellente, tanto meno vi siano persone che ne sono gratificate; non vi è che qualche anima eletta, libera da attaccamento alle richezze e alle vanità del secolo, che possieda questo grande bene e ne conforti i poveri." (Il Filo D'Arianna)
Definizioni generali sull'Alchimia
"Certo, al centro del processo iniziatico c'è l'idea della trasmutazione, ma non si tratta della trasformazione dei metalli bensì della trasmutazione mistica interiore. Vale a dire, la trasformazione dei metalli, esterna, chimico-fisica, è soltanto l'aspetto materiale, visibile, del fenomeno. E' ciò che intendono gli adepti quando dicono: « Riesce ad ottenere la pietra dei sapienti solo chi prima l'ha fabbricata dentro di sé. Accumulate tesori nei cieli e le cose terrene vi cadranno in grembo »." (Alexander Von Bernus)
"Se oggi resuscitasse lo stesso Ermete padre dei Filosofi, e Geber dal sottile ingegno con il profondissimo Raimondo Lullo, non sarebbero presi per Filosofi, ma piuttosto per discepoli dai nostri Chimici.
Non conoscerebbero tante distillazioni oggi in uso, tante calcinazioni e tante altre innumerevoli opere degli Artisti che gli uomini di questo secolo hanno trovato ed escogitato dai loro scritti.
Ci manca soltanto un'unica cosa: che si sappia ciò che essi fecero, cioè la Pietra dei Filosofi ovvero la tintura Fisica." (Cosmopolita - Nuovo Lume Chimico)
"Non è una chimica primitiva: è un atteggiamento generale nei confronti della Natura che attiene ad astronomia, fisica, chimica, biologia e arte, cioè ad ogni conoscenza del mondo. Per l'alchimista, sia il fenomeno naturale che la sua ripetizione in laboratorio mettono in gioco valori e significati, e non attraverso l'allegoria: il fenomeno o l'esperimento sono condizionati dal clima metafisico in cui si svolgono e a loro volta producono tensione spirituale e illuminazione.
Condurre a termine una purificazione chimica richiede purezza dell'operatore e insieme purifica l'operatore.
Assistere ad una fioritura richiede una partecipazione interiore e determina una rigenerazione dell'anima.
L'alchimia è conoscenza e prassi, partecipazione al dramma della materia. E' scienza ed è poesia.
Non solo essa può rinascere, ma deve rinascere o la scienza distruggerà il pensiero e la Natura." (Giuseppe Sermonti - cfr E. Zolla - Le Meraviglie della Natura)
"Paradigma della Grande Opera. La figura in oggetto è tratta dall'opera di Fra Basilio Valentino intitolata «Le Dodici Chiavi della Filosofia».
Sulla parte esterna si nota la scritta «Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem» ossia «Visita l'interno della terra, rettificando troverai la pietra nascosta».
Le iniziali di ogni singola parola, messe insieme, formano l'acrostico «VITRIOL».
Al centro della figura, nella parte superiore, si vede una Coppa adagiata sul simbolo del pianeta Mercurio. All'interno di essa il Sole e la Luna (insieme agli altri pianeti) proiettano un liquido. Trattasi di una raffigurazione del così detto «Dissolvente Universale» o Alkaest.
Lateralmente abbiamo due mani (con pollice, indice e medio protesi) in atteggiamento di benedizione che sortiscono da altrettante nubi. I vapori indicano la distillazione.
Nella parte inferiore si vedono due scudi, uno che reca un Aquila (il Mercurio, il Volatile), l'altro che mostra un Leone (lo Zolfo, il Fisso). Gli scudi sono tenuti insieme dalla «Stella», geroglifico che si forma sullo Zolfo e sul Mercurio alla fine della «Prima Opera».
Dalla riunione di questi due principi, il fisso ed il volatile, e dalla cottura finale si ottiene la Pietra Filosofale.
Dunque tutti i processi operativi della Grande Opera degli Alchimisti e gli «ingredienti fisici» si ritrovano condensati in una sola immagine." (Il Marchese di Carabà)
"Alchimia est impuri separatio a substantia puriore." (Martin Ruland - Lexicon Alchemiai)
"Questa è l'occasione di dire ancora qualche parola della scienza ermetica (o Alchimia) coltivata fin dai primi secoli cristiani da Ostano, Romario, la regina Cleopatra, gli arabi Geber, Alfarabio e Moriano, Artefio, Aristeo.
Questa scienza, presa in un modo assoluto, può definirsi la cabala realizzatrice o la magia delle opere; ha dunque tre gradi analoghi: realizzazione religiosa, realizzazione filosofica, realizzazione fisica.
La realizzazione religiosa è la fondazione durevole dell'impero e del sacerdozio; la realizzazione filosofica è l'instaurazione di una dottrina assoluta e di un insegnamento gerarchico; la realizzazione fisica è la scoperta e l'applicazione nel microcosmo, o Piccolo Mondo, della legge creatrice che popola incessantemente il Grande Universo." (Eliphas Levi - Storia della Magia)
"L'achimia, immutabile e perenne nel suo assoluto, è assai distante dalla scienza insegnata pubblicamente e che appare continuamente perfettibile, pronta a rinnegare ogni giorno le sue affermazioni precedenti." (E. Canseliet - Introduzione alle Dodici chiavi della filosofia)
"Si usa oggi parlare di alchimia avendo letto qualche libro che ne tratta, mentre sembra vi sia una curiosa reticenza a studiare i testi stessi dell'Ermetismo.
Se qualcuno però avesse avuto, o avesse per il futuro, la pazienza e l'onestà di sfogliare almeno in piccola parte l'enorme patrimonio di scritti che gli antichi Maestri hanno lasciato, non potrebbe non notare come il fine sia sempre ed unicamente stato quello di predisporre dei Manuali di istruzione per operare.
L'Alchimista intende preparare la Pietra filosofale.
Egli sa che l'ottenimento del donum dei, del Dono di Dio, apre la porta, tra l'altro ad una completa e perfetta conoscenza del mondo e delle sue leggi naturali.
Egli sa che la Pietra completerà i doni tradizionali dei Re Magi, aggiungendo inevitabilmente all'oro della ricchezza materiale ed alla Mirra dell'immortalità fisica, l'Incenso della sapienza innata. Dunque perché perdere tempo ed energie nell'immaginare ipotesi sterili ed inutili sempre un po' patetiche e meschine?" (Paolo Lucarelli - Il Metodo)
"Il vero scopo dell'Alchimia è il risveglio del Dio occulto insito nel cuore di ogni essere umano.
Come si arriva a questo risveglio?
Attraverso la fabbricazione della Pietra Filosofale, nella sua duplice forma di Polvere di Proiezione ed Elisir di Lunga Vita.
Per confezionare tale Pietra (si tratta di operazioni reali, che si operano in laboratorio) occorre penetrare i segreti più occulti della Natura.
Chi comprende la Natura (o Macrocosmo) comprende anche se stesso (Microcosmo)... si tratta del classico e fatidico Nosce te Ipsum.
Inoltre comprendere la Natura significa anche conoscere il Sommo Artefice che l'ha generata. Siamo nel campo del Sacro, dell'Ineffabile, dell'Assoluto.
Per cui, come si sarà intuito, trasformare il piombo in oro o guarire degli uomini malati sono più delle conseguenze piuttosto che il vero scopo dell'alchimia." (Il Marchese di Carabà)
"Coloro che pensano che l'alchimia sia strettamente di natura terrestre, minerale e metallica, si astengano.
Coloro che pensano che l'alchimia sia solo un simbolismo usato per svelare analogicamente il processo della Rivelazione spirituale, in poche parole che l'uomo è la materia e athanor dell'Opera, abbandonino." (C. d'Ygé - Assemblée des Philosophes Chymiques)
L’incontro tra ciò che sta in alto e ciò
che sta in basso nella Grande Opera.
Immagine tratta da: «Le Triomphe
Hérmétique», Limojon de Sainct
Disdier - 1699
"Più precisamente la Magia e l'Alchimia formano con l'Astrologia i tre rami nati dal tronco centrale, ossia dalla Scienza Universale, emanazione reale dell'indivisibile Verità.
Se le immaginiamo disposte a tridente, la magia corrisponde all'asta mediana, e nulla rende meglio ragione dell'idea evocata in questo luogo che la seconda delle quattro composizioni incise su lastre di rame, per lo meno notevoli, che illustrano il piccolo e rarissimo trattato di Stephan Michel Spacher." (Eugène Canseliet - Alchimia e Magia)
"Innalzare dalle corruzioni di quaggiù, alla purezza del mondo celeste, in cui gli elementi sono più puri e essenziali, predominandovi il fuoco, che è il più puro di tutti gli altri. Ecco quanto attiene all'Alchimia; e in che cosa essa consiste." (Blaise de Vigenère - Trattato del fuoco e del sale)
Sugli Astri in Alchimia
"Sappi ora che il seme viene generato dai metalli in questo modo: per volontà e ordine di Dio, l'influenza celeste scende dall'alto e si mescola con le proprietà degli astri. In seguito, quando avviene questa congiunzione, i due fanno nascere come terza una sostanza terrestre, che è il principio del nostro seme, della sua prima origine." (Basilio Valentino - Le Dodici Chiavi della Filosofia)
"La nostra stella è unica, eppure è doppia. Sappiate distinguere la sua impronta reale dalla sua immagine, e noterete ch'essa brilla con più intensità alla luce del giorno che nelle tenebre della notte." (Eugene Canseliet - Prefazione alla Seconda Edizione del Mistero delle Cattedrali)
"E tu, o chiaro luminoso Sole, immagine visibile del Dio invisibile, la luce del quale si riflette in te, come dentro un bello specchio terso, rendendoti fertile in ogni specie di felicità, che di poi comunichi a tutte le creature sensibili: che tanto bello, e desiderato liberale benefattore ti levi splendidissimo con i tuoi raggi luminosi, che diffondi in tutti i luoghi di questo mondo, e con la virtù del tuo Spirito e Respiro, con il tuo vigore vivificante, tu governi e conservi questo grande Tutto.
Tu luminoso faro del cielo, tu luce di tutte le cose, causa e autore secondario di tutto ciò che si produce quaggiù: che con la facoltà e la potenza che t'ha elargito il Supremo Dispensatore di tutti i beni, obblighi a te tutta la Natura: che con una corsa instancabile percorri e visiti i quattro angoli dell'Universo.
La tua bellezza e luce, tu la derivi dallo sconosciuto e impercettibile ai nostri sensi, la Divinità, e la partecipi con una liberale larghezza, senza alcun velo né coperchio che venga ad interporsi tra i due, alla Luna tua cara sposa, per dischiuderne quaggiù gli effetti; illuminando con lo stesso mezzo della tua inestinguibile e inesauribile fiaccola tutti i fuochi celesti.
Guardaci dunque con occhio benigno e favorevole, e con l'eccellente bontà che si mostra in te, innalzaci l'intelletto alla contemplazione di quest'altro più grande che nessun occhio mortale non saprebbe sostenere, né lo spirito comprendere, altro che con un profondo e pio pensiero, nella misura in cui gli piaccia di gratificarcelo.
Ma tu Padre Supremo di questo fuoco intellettuale e luce, cosa ti possiamo noi qui arrecare se non devote suppliche e preghiere?
Che ti piaccia accendere con il fuoco del tuo Santo Spirito, la volontà e il coraggio di noi altre tue umili creature, perché ti possiamo servire con un corpo casto; e piacere con una pura e netta coscienza, ad onore e gloria del tuo Santo Nome, e salvezza delle nostre anime; per il nostro Signore Gesù Cristo tuo caro figlio, che vive e regna con te Dio coeterno nei secoli dei secoli. Così Sia." (Blaise de Vigenère - Trattato del fuoco e del sale)
Sullo Spirito Universale
"Ora, se tu vuoi apprendere come Dio crea e come sono create le cose che sono, lo puoi: considera questa immagine bellissima ed eloquente.
Guarda il contadino che getta i semi nella terra: qui il frumento, lì l'orzo, in qualche altro luogo qualche altra specie di semi. Guardalo ancora piantare, qui la vigna, lì un melo, e tutte le altre specie di alberi; è così che Dio semina l'immortalità nel cielo, il mutamento sulla terra, la vita e il movimento nell'universo." (Ermete Trismegisto - Corpus Hermeticum)
"Ora, non dovete ignorare che la Natura, all'inizio della Primavera, per rinnovarsi e portare tutti i semi che sono in seno alla terra a quel movimento che è proprio della vegetazione, impregna tutta l'Aria che circonda la Terra con uno spirito mobile e fermentativo, che trae la sua origine dal Padre della Natura. Propriamente è un nitro sottile, che feconda la Terra di cui è l'anima e che il Cosmopolita chiama salnitro dei Filosofi." (Limojon de Saint-Didier - Il Trionfo Ermetico)
Sulla Materia dell'Opera
"Ritengo che si debba cominciare l'indagine in quest'Arte solo se si conoscono il principio e il regime della vera Natura.
Conosciuto ciò, non serviranno molte cose, ma una sola, né molte spese, poiché una sola è la pietra, una la medicina, uno il vaso, uno il regime, una la disposizione". (Rosarium Philosophorum)
(È importantissimo capire che - NdC) "la Pietra Filosofale non è né una creazione né una fabbricazione dell'alchimista. Tutto ciò che quest'ultimo può fare è di prenderla dov'è, accumularla, separarla dalla sua ganga, purificarla, metterla nel suo vaso e, a seconda dei casi, amministrarla a colui che ne beneficerà o rinviarla, nella sua purezza di luce, al mondo celeste da cui è venuta." (Henri Coton-Alvart)
"Questo Dono Divino (la Materia dell'Opera) viene accordato unicamente ai semplici ed umili di cuore, disprezzati dal resto del mondo insensato e assai infelice nella sua cecità, che si pasce solo di favole effimere." (Esprit Gobineau Montluisant - Spiegazione assai curiosa...)
"Non molli gomme, od escrementi duri,
Non sangue, o sperma humano,
Non uve acerbe, o Quintessenze Erbali,
Non acque acute, o corrosivi sali,
Non vitriol Romano,
Arridi Talchi, od Antimoni impuri:
Non Solfi, non Mercuri,
Non metalli del Volgo al fine adopra
Un Artefice esperto a la grand'Opra." (Marc-Antonio Crassellame Chinese)
"Il fuoco dei Persiani, e delle Vestali a Roma, venerato dagli uni e dagli altri come sacrosanto, si manteneva con molta cura.
Quanto ai Persiani Strabone (lib. 15) scrive che i Magi avevano l'abitudine di conservarlo nelle ceneri, davanti alle quali ogni giorno andavano a fare le loro preghiere e devozioni: cosa questa che non è priva di un certo mistero, dato che le ceneri rappresentano il mondo sensibile, e il corpo dell'uomo che lo rappresenta, non essedo altro che cenere; e il fuoco ivi racchiuso e coperto, la scintilla di vita da cui esso è animato e vivificato." (Blaise de Vigenère - Trattato del fuoco e del sale)
"Parlare del fuoco (filosofico) senza i metalli, che ne sono il vero soggetto, sarebbe come immaginarsi un artigiano fornito dei suoi strumenti ed attrezzi, ma che non avesse i materiali adatti al loro impiego, sicché gli rimanessero inutili.
Nei metalli dunque si possono rivelare e considerare i più bei segreti della natura, mediante le azioni del fuoco." (Blaise de Vigenère - Trattato del fuoco e del sale)
"Per non lasciare in voi niente a desiderare circa la teoria e la pratica della nostra Filosofia, voglio rivelarvi che secondo i Filosofi ci sono tre specie d'oro.
Il primo è un oro astrale, il cui centro sta nel sole che, attraverso i suoi raggi, lo comunica, contemporaneamente alla sua luce, a tutti gli astri che gli sono inferiori.
Si tratta di una sostanza ignea e di una emanazione continua di corpuscoli solari che attraverso il movimento del sole e degli astri, in un continuo flusso e riflusso, riempiono tutto l'universo; tutto ne viene penetrato nella vastità dei cieli, sulla terra e nelle sue viscere; respiriamo continuamente questo oro astrale, queste particelle solari penetrano i nostri corpi e la loro emanazione non si interrompe mai.
Il secondo è un oro elementare, cioè è la parte piu pura e piu fissa degli Elementi e di tutte le sostanze che ne sono composte, di maniera che tutti gli esseri sublunari dei tre generi contengono al centro un prezioso grano di quest'oro elementare.
Il terzo è il bel metallo, il cui splendore e la cui perfezione inalterabile gli conferiscono un valore che lo fa considerare da tutti gi uomini come il rimedio sovrano di qualsiasi male e di qualsiasi bisogno della vita, e come l'unico fondamento dell'indipendenza, della grandezza e della potenza umana; per questo è oggetto della cupidigia dei piu gran di Principi e dei desideri di tutti i popoli della terra. Dopo quanto vi ho detto, non vi sarà difficile concludere che I'oro metallico non è quello dei Filosofi..." (Limojon de Saint-Didier - Il Trionfo Ermetico)
"Dato che la nostra antichissima Pietra non nasce da cose combustibili ed è protetta dalla prova di ogni fuoco, rinuncia a cercarla in quelle cose dove non è ammesso dalla natura che sia o si trovi, anche se si dicesse che è opera vegetale, il che non può essere, sebbene in lei esista una qualche vegetazione. [...]
E sebbene coloro che furono prima di me abbiano scritto di molte pietre vegetali, tuttavia sappi, amico mio, che probabilmente ti è difficile concepirlo. Infatti la definirono vegetale, perchè effettivamente la nostra Pietra vegeta e si accresce.
Sappi inoltre che gli animali non producono crescita della loro specie, se questa non avviene in una natura simile. Di conseguenza non hai l'Opera se non cerchi o non prendi innanzitutto la vera Pietra e, per formarla, unicamente il suo stesso seme, quello da cui fu fatta in origine. Quindi impara e comprendi, amico mio, che non devi scegliere il regno animale per la ricerca di questa Opera. Infatti la carne ed il sangue furono dati agli esseri animati dal Creatore che con questi li ha formati per farne l'animale.
Ma la nostra Pietra, trasmessami in eredità dagli antichi, deriva ed è nata da due e da una cosa che ne custodiscono una terza nascosta." (Basilio Valentino - Le Dodici Chiavi della Filosofia)
"Il diavolo, immagine della grossolanità materiale opposta alla spiritualità, è il geroglifico della prima sostanza minerale, come la si trova nelle sedi metallifere dove i minatori vanno a estrarla.
Un tempo si vedeva rappresentata con l'immagine di Satana.. la signora pietra d'angolo, cioè la nostra pietra angolare e il blocco primitivo su cui è edificata tutta l'Opera.
Si deve ammettere che per essere così simboleggiato con tratti deformi e mostruosi -drago, serpente, vampiro, diavolo, tarasca, etc.- questo sfortunato soggetto deve avere natura ben disgraziata.
In effetti, il suo aspetto non ha nulla di seducente. Nero, coperto di lamine scagliose, spesso rivestite di puntini rossi o di uno strato giallo, friabile e fosco, dall'odore forte e nauseante, che i filosofi definiscono toxicum et venenum, sporca le dita quando lo si tocca, e sembra riunire tutto ciò che può dispiacere.
Tuttavia questo primitivo soggetto dei saggi, vile e disprezzato dagli ignoranti, è il solo, l'unico dispensatore dell'acqua celeste, il nostro primo mercurio e il grande Alkaest." (Fulcanelli - Dimore Filosofali)
"D'altra parte, amico mio, per sapere da dove proviene questo seme, cerca in te stesso a quale scopo ti accingi ad elaborare la nostra Pietra. Ti sarà chiaro allora che non deriva da nient'altro, se non da una certa radice metallica da cui i metalli sono destinati dl Creatore a essere prodotti. Nota come ciò avvenga." (Basilio Valentino - Le Dodici Chiavi della Filosofia)
"Non dobbiamo dunque parlare di Dio senza luce, perchè Egli è la vera luce. [...] Trismegisto del resto chiama la luce Padre di tutto; il quale ha generato l'uomo simile a lui, e che partecipa della luce, e della vita che ne dipende." (Blaise de Vigenère - Trattato del fuoco e del sale)
"Gli alchimisti operano anche su sostanze animali e vegetali, poichè tali materie fanno parte della Natura.
Tuttavia il vero campo d'indagine alchemica è il regno minerale e metallico. Perchè?
Perchè metalli e minerali sono più vicini all'origine, alla semplicità originaria, o Materia Prima, della Natura." (Il Marchese di Carabà)
"«La luna, adesso come allora» riprese, «riflette lo spirito universale come uno specchio. L'uomo deve diventare ingenuo come un bambino che non conosce nulla di chimica e di fisica; che guarda il sole che nasce e che tramonta, la luna nel suo ruotare attorno al nostro pianeta, l'umidità che sale verso il cielo per ridiscendere sulla terra, la vegetazione che germoglia in primavera, fruttifica in estate, si ritira in autunno e muore nell'inverno. Quale grande mistero è racchiuso in un seme che in potenza contiene un albero migliaia di volte più grande di lui! Quale grande mistero è racchiuso nel seme dei metalli! Il contenuto di un testo classico della nostra arte deve essere affrontato come una composizione poetica»...
...«La semplicità di un bambino» concluse il Maestro «deve essere uno stile di vita. La suggestione e gli stimoli che nasceranno in lei durante la lettura di un testo di Alchimia, lasci che influenzino la sua immaginazione creativa e operativa, proprio come un bambino quando legge una fiaba»". (Gratianus - Incontri con il Maestro)
"Cos'è il sale? si chiede uno dei filosofi chimici. Una terra arsa e bruciata, e un'acqua congelata dal calore del fuoco potenziale racchiusovi. Il fuoco d'altro canto è l'operatore di quaggiù nelle opere d'arte, come il sole o fuoco celeste è in quelle della natura." (Blaise de Vigenère - Trattato del fuoco e del sale)
"DEM. (Il seme della natura) Trovasi negli animali?
GEB. Arnaldo nel lib. del perfetto magisterio, parlando de vegetali et animali, dice, Essendo queste cose totalmente aliene dalla natura de metalli, egliè impossibile di quegli generare metalli, Et se alcuni filosofi hanno posto questa arte in cose vegetabili ovvero animali, o, in cosa alcuna descendente da quegli, hanno parlato per similitudine, imperò che non essendo quegli principi della natura, non possono essere principi dell'arte, et in questo molti fanno errore;" (Giovanni Braccesco)
"Il drago superiore, provvisto di ali, che di tanto in tanto sputa fuoco verso il basso, è il simbolo del fuoco astrale superiore che deve unirsi al fuoco inferiore, il fuoco terrestre, il sale segreto dei filosofi. Quest'ultimo può essere ricavato da una materia terrestre, della quale Basilio Valentino dice:
«Ecco l’incontro tra Eudosso e
Pirofilo che dialogano sulla via secca
e che hanno ai loro piedi il geroglifico
del soggetto ed il crogiolo che
racchiude il fuoco segreto in attività.
La grotta ed il dragone che si divora
la coda, danno origine alla corona di
regalità divina tenuta dal discepolo.»
Eugène Canseliet
Da cui si ricava un fuoco volatile,
Del quale è fatta la pietra stessa,
Composta di bianco e di rosso.
E' una pietra e non è una pietra,
Solo in essa agisce la natura.»
Su questa pietra, la loro materia proxima, i maestri ermetici hanno sempre steso il velo del più profondo segreto. Ma la letteratura alchemica è costellata di allusioni e di misteriosi rimandi a questa materia tenuta tanto gelosamente nascosta, che pur si trova sotto gli occhi di tutti:
«Adamo l'ha portata con sé dal Paradiso terrestre, il povero la possiede a profusione come il ricco, i bambini ci giocano per la strada, la si può comperare dal mercante per pochi centesimi; la pietra che il villano lancia dietro alla mucca è più pregiata della mucca stessa... », così suonano le misteriose allusioni alla materia originaria dalla quale si può ricavare il sale segreto dei filosofi.
Ebbene, questo sale è il drago inferiore (quello senz'ali), che dev'essere combinato con quello alato superiore. Quando ciò avviene, quando un drago ha divorato l'altro, si verifica la congiunzione, e il doppio fuoco sacro, magico, l'alkahest degli antichi sapienti e dei maestri ermetici è pronto.
Questo fuoco è il Rebis, che talvolta viene simbolicamente rappresentato con la testa di Giano. Il sale così ottenuto è il ricercatissimo e celebrato Sal sapientiae.
In questo lavoro preparatorio, che può venir espresso anche con formule chimiche, si cela tutto il segreto alchemico. Il procedimento che segue è soltanto un giuoco da ragazzi: Getta nel nostro campo il seme dell'oro (il sal sapientiae), chiudi ermeticamente il vaso e lascia che il contenuto passi attraverso i colori aumentando piano piano la temperatura.
A questo punto la grande opera è vicina al compimento, il figlio del Sole sta per nascere, la pietra dei filosofi è pronta." (Alexander Von Bernus - Alchimia e Medicina)
"Ora, poichè in alchimia senza la rigenerazione non è possibile fare alcunché di fruttuoso e poiché l'unico medio per far rinascere qualsiasi corpo è il Mercurio Filosofale, i Sapienti paragonano chi si accinga all'Opera senza il medesimo ad una persona che pretenda di camminare senza avere i piedi." (La Via Vera e Naturale di Hermete Trismegisto)
Sulla Putrefazione
"Perchè allora, a causa della perfetta putrefazione, che è naturale come ogni altra, questa terra è fetida ed emana un odore simile al tanfo dei sepolcri colmi di putridume e di ossa ancora cariche di umore naturale." (Nicolas Flamel - Il Libro delle Figure Geroglifiche)
Sull'atteggiamento e moralità dell'Alchimista
"Il mondo è uno specchio in cui ognuno può scorgere il proprio volto. A colui che ha una bella anima, il mondo apparirà bello; mentre a chi possiede un'anima deforme, ogni cosa sembrerà maligna." (Franz Hartmann - Magia Bianca & Nera)
"Come riacquistare la sensibilità e le arti alchemiche? Guardandoci d'attorno con esultanza. [...]
Non è esultante, di solito, l'uomo; sta per lo più cupamente in agguato, simile a un predatore, non ha tempo di rallegrarsi per l'esistenza del cosmo, di cogliere la soavità, sopraffatto com'è, quando non da dura necessità, da crucci, da paure, da mostruose sciarade.
Il mondo è all'uomo, la più parte del tempo, un nemico, un problema, non una fonte di gioia gratuita, non occasione di lode; ahimé, fin quando si rimanga così ostili, il mondo appare altresì inintelligibile, senza luce.
Vi si sta, allora, come laceranti parassiti invece che come sapienti intenditori." (E. Zolla - Le Meraviglie della Natura)
"La pazienza è la scala dei Filosofi, l'umiltà è la porta del loro giardino, perché a chiunque persevererà senza invidia e senza orgoglio, Dio farà misericordia." (Nicolas Valois)
"Se tu considerassi con giudizio maturo in che modo opera la Natura, non avresti bisogno dei volumi di tanti Filosofi, perché, a mio giudizio, è meglio imparare proprio dalla Maestra Natura piuttosto che dai discepoli." (Cosmopolita - Nuovo Lume Chimico - Prefazione Trattato sullo Zolfo)
"Non dimenticare poi il tuo diligentissimo lavoro, sempre interrogando gli scritti degli autori, e non avere animo mutevole, ma cerca questa Pietra determinata in cui tutti i Saggi unanimamente concordano. L'uomo dalla mente incostante spesso non cammina sulla via vera e getta se stesso negli errori. Le case destinate a durare nel tempo non sono costruite da uomini di mente incostante." (Basilio Valentino - Le Dodici Chiavi della Filosofia)
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