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«La morte di Gesù Cristo sembra essere rappresentata dalla morte dello Spirito, e ciò avviene quando esso si corporifica; in quel momento, infatti, il Figlio del Sole dona la sua vita per la restaurazione metallica, purgando i metalli dalle loro imperfezioni ed impurità originali, mediante l’emissione del suo sangue reale.»
Il Cavaliere Sconosciuto, La Natura Rivelata
Il Cavaliere Sconosciuto, La Natura Rivelata
Hortulus Sacer |
L’Hortulus Sacer (Il Giardino Sacro) è una raccolta di poesie latine, aggiunte nella parte finale di alcune edizioni dell’opera «Il Mistero della Croce di Gesù Cristo e delle sue Membra» scritto da un «Discepolo della Croce di Gesù», il cui anonimato nasconde la personalità di un alchimista cristiano di nome Douzetemps o Dauzedan.
Frontespizio dell’Hortulus Sacer,
edizione pubblicata nel 1952.
Sulla pagina si nota il motto latino,
riportato in stampe precedenti, che
recita: «E Spinis Decerpe Rosam» -
«Raccogli la Rosa Tra le spine».
L’opera si dice sia stata scritta nella solitudine di Sonnenstein (nella zona centrica della Turingia in Germania), in seguito ad una prigionia immeritata, e completata il 12 agosto del 1732.
A tal proposito desideriamo segnalare che l’autore scrive (o si suppone abbia scritto) in una condizione di reclusione come peraltro fanno altri alchimisti. Tale, ad esempio, è il caso del testo «La Très Sainte Trinosophie», attribuito al Conte di Saint-Germain, che comincia in questo modo:
«Il vostro amico relegato tra i criminali nelle segrete dell’Inquisizione, ha scritto queste righe allo scopo d’istruirvi.» (cfr. p.39 - Ed. Mediterranee).
Inoltre vorremmo aggiungere che il nome della città Sonnenstein (Sonne Stein: «La Pietra Sole» ossia «La Pietra Filosofale») lascia parecchi dubbi sulla realtà del luogo geografico, nonché sulla condizione di prigionia narrata dall’autore.
Secondo noi è preferibile interpretare questa indicazione alla maniera ermetica, infatti realizzare la Pietra in laboratorio ha lo scopo di liberare i Metalli, la Natura, ma sopratutto l’Individuo Umano dalle catene che lo tengono imprigionato in questa «valle di lacrime», per innalzarlo verso orizzonti più vicini al Divino, più prossimi alla sua Condizione Originaria. Fissato questo punto proseguiamo.
Anche se l’attribuzione delle poesie a Douzetemps è stata contestata, il loro stile, il loro contenuto, le loro allusioni ci hanno convinti dell’opposto. Queste poesie sviluppano, con rara maestria, l’essenziale della Dottrina, e definiscono delle tappe importanti del processo ermetico, sia spirituali, sia fisiche.
Stando alle informazioni riportate da André Savoret (al quale ci siamo rifatti per scrivere questa introduzione), il testo latino è stato tradotto in francese da A. Couture; questa prima traduzione pare sia abbastanza fedele all’originale, tanto che in alcuni passaggi «ostici» il traduttore ha preferito servirsi dei consigli di un ermetista particolarmente qualificato.
Dipoi, per parte nostra, abbiamo tradotto dal francese in italiano, avendo cura di visionare attentamente l’originale latino, in modo da fornire al lettore una versione più fedele possibile al testo primigenio.
Inoltre l’autore usa in diversi punti dell’opera figure e processi che dimostrano una certa familiarità con la Cabala, e lasciano supporre l’uso sistematico della crittografia, tanto che nel titolo del suo libro fissa la data 1732 sotto la seguente forma originale:
«Chara CrVX, Mlhl DVX»
In pratica Douzetemps ci invita a leggere e rileggere diverse volte, così come nella sua Prefazione (Lettera a Teofilo), dove ci informa che ci sono «dei punti alquanto magici che richiedono degli uomini di buona tempra per la loro comprensione», ed anche nella sua Conclusione laddove dichiara:
«Probabilmente avrete trovato alcuni punti che non sono del tutto intuibili, né illuminati, nei quali potrete supplire con la penetrazione del vostro giudizio, e con la meditazione e la lettura reiterata: poiché ci sono alcune cose che non si lasciano affatto chiarire facilmente, giacché non si conoscono tutti i lettori; ciò perché non bisogna gettare le perle agli animali immondi, e queste non devono essere calpestate.»
In questo trattatello l’autore discorre alternativamente, e talvolta contemporaneamente, dell’Opera Spirituale e dell’Opera Minerale.
In perfetto stile ermetico, Douzetemps ci ripete insieme ai Maestri che colui che non ha purificato se stesso e la propria «miniera inriore» e crede di poter intraprendere il lavoro della Grande Opera Alchemica senza il concorso del Cielo entra sconsideratamente in un labirinto con il notevole rischio di non vederne mai l’uscita. In realtà il processo esteriore ed il processo interiore dell’Opera non sono che due aspetti di un unico processo salvifico.
Tuttavia qui è il caso di ripetere l’avvertimento riportato nel Primo Giorno delle «Nozze Chimiche» di Christian Rosenkreuz:
«Stai attento,
Esamina te stesso,
Se tu non ti purifichi con cura,
Le Nozze ti nuoceranno,
Colui che è contaminato è in pericolo,
Si astenga chi è troppo leggero.»
Immagine associata all’Emblema VI
dell’Atalanta Fugiens, opera dell’alchimista
tedesco Michael Maier (1617)
Hortulus Sacer
Sacro Giardino del Fiore ermetico
Sui vari Fiori, Colori, Odori;
Per cui l’Anima ascende dalle cose Terrestri alle Celesti, dalla Corporali alle Spirituali.
Al Lettore
Se leggete i miei versi con cuore freddo, i miei versi saranno freddi nel vostro cuore. Ma se si tratta di un cuore che ama, voi brucerete del medesimo fuoco che infiamma la mia musa e mi consuma d’Amore.
I - L’Uccello in Gabbia
Il Signore si prende cura degli uccelli in gabbia, l’uccello apprezza e canta i Doni del Signore.
II - La Pietra Trasmutatrice
Conducimi alla Pietra del Sole, o Vergine Sophia, poiché in effetti tu hai il costume di giocare con i tuoi discepoli.
Alcuni cercheranno la Pietra come fanno i sofisti. Per me, tu sei la Pietro Lunifica e Solifica. La tua celeste carne è Pierre Lunifica, e il tuo sangue, o Sophia, è la Pietra Solifica al bianco e al rosso.
Tu trasformi la morte in vita, il dolore in gioia, le tenebre in luce, tutto i mali in beni, e la guerra in pace. Tu ricompensi il lavoro con il riposo, l’afflizione con la gioia, oh Pietra ammirevole per mezzo del Fuoco!
III - Il Cristo Resuscitato
Oh Cristo, io canterò la Tua gloria, le Tue azioni, i Tuoi meriti; e onorerò i benefici effetti della Tua virtù.
Qui il Drago giace, senza vita! Tu trionfi sulla morte, i tuoi avversari minacciosi cadono davanti al tuo scettro; i Lemuri sono costretti a ritornare al tenebroso impero quando una scintilla della Tua luce si fa carne. Nato da un seme incorruttibile, il Figlio dell’Amore vuole abitare in un umile dimora.
Vieni nelle nostre braccia, oh migliore degli eserciti! Rianimami con le tue fiamme, amabile Salvatore! Sciogli il mio cuore, rinnova la mia anima e purifica il mio spirito, affinché Tu possa dire di me: questo è l’uomo nuovo!
Un nuovo uomo che passa attraverso la Tua virtù, dalla morte alla vita; un uomo nuovo, grazie ad un dono dall’Alto! Oh Amore, che i tuoi fuochi sacri respingono i fuochi di difesa! La nostra scintilla brucia di un fuoco puro!
Emozionami: Che io possa essere il tuo proprio bene, e quello della destra del Padre! Guarda! Sto agendo liberamente abbandonandomi alla Tua giurisdizione. Semplificami, purificami, santificami, poiché il candore, l’onestà e la semplicità Ti sono graditi.
Che nessun amante possa mai separarmi dal Tuo Amore. Che la fede santa e l’Amore possano stringere i nostri legami. Che io sia per te, anima mio! A Te mi dono, mi dedico e mi sottometto; allo stesso modo donati a me: che io sia Tuo, che Tu sia mio.
IV - Colomba Solitaria
Non è triste ascoltare i pietosi lamenti della Colomba: Senza te, casta gemerà! Senza te, afflitta perirà!
V - Incredibile Amore di Dio in Cristo
Cristo è il dolce cuore del Padre, la compassione assoluta; egli è puro abisso del divino cuore, l’Amore. È la pace inalterabile, l’acqua viva, la salute, la clemenza, la virtù, la Grazia; la guida ed il compagno che conduce al Padre Eterno.
Fatto uomo, egli scese nelle viscere umane, al fine di unire le cose superiori a quelle inferiori, le elevate alle profonde. Invincibile, l’Amore vince; il libero è legato; il vincitore è sconfitto: la vita muore in lui.
O crudele Amore, troppo duro contro Te stesso! Astieniti dal spargere sangue innocente! Punisci il colpevole. Per lavare completamente i tantissimi peccati volontari del mondo, una sola goccia del tuo sangue è sufficiente: risparmiati.
Ma egli non si risparmia: Ecco che il sangue scorre, fluisce da tutti i lati, fino a quando l’intera schiera sia stata lavata da ogni crimine.
Oh lavoro sublime in altezza, larghezza, lunghezza e profondità! Lo spirito stupito è sopraffatto dal tuo prodigio: Tu sei la pienezza di Luce! La salute sovrabbondante! La vita perpetua! Nel tuo cuore misericordioso, immergo mio cuore oppresso.
O Agnello di Dio, sempre in agonia, come una vittima perpetua. Sacra vittima che si offre senza sosta al Padre irritato! Fa, con la Tua morte, che la mia vita, insieme la Tua, sia per sempre una vittima sacrificata all’eterno Padre! Sorgente aperta alle anime deteriorate! Noi saremo soddisfatti: in Te, la salute del genere umano ed ogni gloria si manifesta!
VI - Nulla ci appartiene
Vi appropriate di ogni cosa? Questi sono miei, voi dite, questi così come quelli. Oh Uomo!
Se tutte le cose sono vostre, cosa allora appartiene a Dio?
Appendice
Estratti dal Capitolo XIII del Libro di «Douzetemps» - Il Mistero Della Croce - per l'intelligenza del poema LIII - Triplex Medicina, non Vulgaris
E’ il Sole che dà l’anima e lo spirito di quintessenza ad ogni cosa, che anima e vivifica tutto; ed è la Luna che dà loro il corpo e l’umidità, che resistono a tutto.
Dal Sole viene il calore naturale, dalla Luna l’umido radicale, permanente e conservante il fuoco del Sole. Questi due lumi, che agiscono di concerto, devono produrre un frutto, o infante, che sia degno di una si grande parentela. E’ il primo di tutti i sali, o il primo essere dei sali; io dopo lo chiamerò col suo proprio nome, conosciuto da tutti; ma che ciascuno stia in guardia, poiché il debole e piccolo uccello che è nella sua origine, diventa un terribile Drago...
La Fontana dei Saggi raffigurata nei panni
della Vergine Maria o Sophia.
Mosaico chiesa ortodossa di San Giorgio,
Madaba (Giordania)
Se riflettete bene sulla sua origine, di cui abbiamo detto qualche cosa di molto particolare, voi conoscerete la ragione e la verità di questi nomi, e soprattutto quello di limbo angelico.
Non credo, dopo ciò che ho appena detto, d’essere obbligato a mantenere la parola e di compiere la mia promessa, chiamandolo con il suo proprio nome, poiché con la mia descrizione toccate con mano che si tratta del salnitro, o nitro di natura celeste e terrestre, ma siccome ce ne sono di parecchi tipi, ve ne lascio libera scelta.
Il grande mistero di questo sale dei sali consiste nella croce; gli antichi saggi sono stati degli ingannatori invidiosi quando gli hanno dato solo un origine celeste, descrivendolo con un cerchio ed una linea perpendicolare , poiché esso racchiude anche la linea diametrale, di cui hanno segnato il sale , così che queste due figure, che sono infallibilmente nel nitro, formano la figura del verderame dei saggi, ciò vale a dire la croce intera e perfetta nel cerchio , figura che è il principio e la consumazione di tutti i misteri della natura: poiché avendo i quattro elementi più di Fuoco e di Aria piuttosto che di Acqua e della Terra, deve rappresentarli di conseguenza anche con la sua figura. Ora, la figura che abbiamo segnato, racchiude i quattro elementi ed il mistero della croce.
Ma se siete un vero conoscitore e amatore della croce, che apre le sue viscere, voi troverete uno spirito rosso, zolfo solare, o il sangue del Sole, di una volatilità straordinaria; e poi troverete nella parte inferiore del suo corpo, una terra verginale salina, che è il latte della Luna, la parte fissa e fissativa del suo proprio spirito e della sua anima; Sendivogius la chiama sale armoniaco, nascosto nel ventre della nostra magnesia.
Voi mi direte che vorreste ben crederlo, ma che preferireste vederlo: vi rispondo che... il tutto consiste nell’artificio che i saggi chiamano il loro magistero la cui invenzione è tanto difficile quanto la pratica è facile, a causa della sua semplicità.
Non oserei scrivervelo, poiché lo scritto potrebbe cadere in mani indegne; ma oso ben dirvi due parole all’orecchio, ascoltatele e prestate molta attenzione!
«Siate il caritatevole e misericordioso Samaritano: apprendete bene la sua medicina, la sua applicazione ed il suo uso» ; ecco tutto ciò che posso dire; ed è già abbastanza...
La croce dà ancora un dissolvente ed una medicina notevolmente straordinaria, per due soggetti alquanto universali, che la natura ci mette davanti agli occhi; intendi con l’acqua del mare inferiore coagulato, e coagulante, o sale di mare; e con l’acqua del mare superiore libera e dissolvente o la rugiada.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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