"Felice colui che viene ammaestrato direttamente dalla Verità, così come essa è, e non per mezzo di immagini o di parole umane; poiché la nostra intelligenza e la nostra sensibilità spesso ci ingannano, e sono di corta veduta. [...]
O Dio, Tu che sei la verità stessa, fà che io sia una cosa sola con Te, in un amore senza fine. [...]
Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a Te: Tu solo parlami."
De Imitatione Christi - Caput III
O Dio, Tu che sei la verità stessa, fà che io sia una cosa sola con Te, in un amore senza fine. [...]
Tacciano tutti i maestri, tacciano tutte le creature, dinanzi a Te: Tu solo parlami."
De Imitatione Christi - Caput III
Prefazione alla Chiave di Salomone |
Frontespizio di "La Chiave del Re Salomone",
tradotta da un antico manoscritto francese in
inglese da George Graham (1834).
Nell'immagine è riprodotto il Cerchio Magico
descritto nel primo libro della "Clavis".
Questo celebre lavoro magico è alla base del corso "L'Adorazione dei Magi". Certo, il grimorio in oggetto fornisce alcune indicazioni di massima, nella nostra scuola è stato necessario riempire i tanti "buchi" lasciati volutamente dall'autore, in aderenza con la prassi propria della tradizione magica ed esoterica. Infatti in Magia (e nelle scienze esoteriche in generale) si esige il massimo impegno dai Discepoli.
L'Apprendista (degno di questo nome) è colui che, o per un richiamo mistico, o di propria volontà, si sottomette all'insegnamento di un Maestro, supera felicemente le prove dell'iniziazione e si rende capace di esperienza estatiche precluse al resto dei mortali.
Perciò lo studente volenteroso è comunque chiamato a "rimboccarsi le maniche", nonostante nell'"L'Adorazione dei Magi" le indicazioni del testo siano state di molto arricchite dalle nostre.
Ma torniamo al nostro argomento. Vi è da sapere che "La Chiave di Salomone", ad eccezione di una copia abbreviata e incompleta pubblicata in Francia nel XVII secolo, è stata stampata per la prima volta nel 1888 ad opera di S. Liddell Macgregor Mathers, studioso, occultista, scrittore, traduttore e Mago britannico.
Di certo è stata una delle figure più influenti ed enigmatiche dell'Esoterismo di fine Ottocento. Personaggio noto sopratutto per essere stato uno dei fondatori dell'Ordine Ermetico della Golden Dawn.
E' alla versione del Mathers a cui innanzitutto facciamo riferimento in questa serie di pubblicazioni.
Per secoli il grimorio in oggetto è rimasto in forma manoscritta, inaccessibile a tutti tranne che a pochi fortunati studiosi che disponevano di una "porta d'accesso" ai recessi più intimi delle grandi biblioteche.
Ovviamente un testo attribuito a Salomone ha la sua scaturigine nella tradizione della Magia Cabalistica, che, tra le altre cose, è alla base di gran parte della Magia Cerimoniale del periodo medievale e rinascimentale europeo.
In verità dovremmo usare il plurale, ossia "le tradizioni cabalistiche", giacché ve ne sono diverse (per una interessante disamina delle questione vedi "Insegnamenti Magici della Golden Dawn" - Ed. Mediterranee - Volume I).
La "Chiave" è sempre stata considerata dagli scrittori dell'occultismo come un'opera della massima autorità, anzi la vera e propria "Madre" di tutti i grimori successivi.
Pertanto è un grandissimo onore per noi pubblicare in queste pagine un testo così importante per la tradizione magica.
Basti pensare che lo stesso Eliphas Levi, il restauratore dell'occultismo antico, l'ha presa come modello per il suo celebre "Dogma e Rituale dell'Alta Magia" (1855).
Alla fine di questa prefazione riporteremo un frammento (inedito in Italia) di un antico manoscritto ebraico della "Chiave di Salomone", tradotto e pubblicato proprio dal Levi nella sua opera "La Science des Esprits" (pagina 136, opera stampata nel 1894), nonché un Invocazione chiamata "Invocazione Cabalistica di Salomone", che presenta una stretta analogia con un formula presente nel Primo Libro (Caput V) della "Chiave", essendo costruita allo stesso modo, ossia sullo schema delle Sephiroth.
Il Grande Pentacolo di Salomone. Immagine
tratta da "De Secretis Sapientissimi
Salomonis Clavic"; Ms Dresd. 91 (1650)
La storia sull'originale della "Chiave di Salomone" è riportata nelle introduzioni dei vari manoscritti di questo grimorio, ma vi sono tutte le ragioni per supporre che la "vera storia" (scevra da ogni mitizzazione) sia andata perduta.
La tradizione attribuisce la paternità del testo in oggetto al Re Salomone, peccato che tra il supposto personaggio biblico (vissuto intorno al 1000 a.C.) e il manoscritto più antico de "La Chiave" (datato 1400 d.C.) vi siano ben 2400 anni di distanza!!!
Dunque, secondo logica, l'autore deve essere stato rinascimentale o (al massimo) medievale. Tale autore si è firmato "Re Salomone" per conferire autorità al grimorio (l'abilità magica di questo personaggio biblico è leggendaria) e per evitare spiacevoli inconvenienti nel rivelare la propria identità profana.
Infatti vi sono altri lavori attribuiti al monarca israelita, alcuni di essi decisamente "neri<" come, ad esempio, "Grimorium Verum", celebre manuale di Magia Nera e Necromanzia. Questi lavori sono colmi di "magia infera" per cui è nostro dovere mettere in guardia gli apprendisti.
Tuttavia non vogliamo passare per "paternalisti", siamo i primi a detestare chi con facilità giudica il prossimo, per cui riteniamo che ognuno sia responsabile delle proprie azioni.
Esiste anche un altro grimorio, a nostro avviso molto interessante, chiamato "Lemegeton" o "Piccola Chiave di Re Salomone", che però non va confuso con il presente trattato.
Ma torniamo alla "Chiave". Quando si parla di "Chiave di Salomone" noi moderni siamo portati a pensare che si tratti di un'opera unica riprodotta in più copie.
In verità ciò accadrà solo dopo l'invenzione della stampa (Gutenberg 1455). Invece in questo caso esistono un'infinità di manoscritti uno più o meno diverso dall'altro. Ogni possessore di una copia poteva prestarlo ad un altro studioso o amico per una copiatura a mano successiva. Ovviamente nel processo qualche informazione poteva essere saltata, qualche altra era aggiunta, alcune lettere ebraiche erano copiate in modo approssimativo (non tutti conoscevano l'idioma dei "Figli d'Israele"), ecc.
Il risultato è che esistono centinaia di versioni dello stesso grimorio dislocate nelle biblioteche di tutta Europa.
Nello specifico il presente lavoro è stato compilato attingendo da diversi antichi manoscritti (MSS) del British Museum, che differiscono tutti l'uno dall'altro in vari punti.
Alcuni forniscono ciò che è omesso dagli altri, ma purtroppo tutti hanno in comune una cosa, ossia le terribili mutilazioni delle parole ebraiche cui accennavamo più sopra.
I trascrittori hanno ricopiato male specialmente le parole ebraiche riportate sui Pentacoli, con le lettere scritte in modo talmente superficiale da renderle (in alcuni casi) indecifrabili.
Per nostra fortuna il Mathers ha provveduto a correggere e ripristinare i caratteri magici appropriati nei Pentacoli e (secondariamente) negli Scongiuri, attraverso un confronto accurato di alcuni manoscritti. Si tratta di un lavoro prezioso, quasi inestimabile.
I capitoli presentano poche differenze nei vari codici, in alcuni casi gli argomenti in essi contenuti vengono riportati in un punto diverso del testo, però sostanzialmente si ha una certa uniformità.
Il Cerchio Magico con al centro il Mago,
raffigurato come il Re Salomone. Immagine
tratta da "Clavicula Salomonis. With
illustrations, often with Hebrew..." - Budapest
- MS. Kaufmann A 256.
1. Add. MSS., 10,862;
2. Sloane MSS., 1307;
3. Sloane MSS., 3091;
4. Harleian MSS., 3981;
5. King's MSS., 288;
6. Lansdowne MSS., 1202;
7. Lansdowne MSS., 1203;
Come si vede trattasi di sette codici in tutto. Anche se questi testi rappresentano solo un campione dei codici esistenti, è di certo un lavoro di una pazienza certosina.
Di tutti questi sette libri sopracitati, l'Add. MSS., 10,862 è il più antico, la cui datazione risale alla fine del XVI secolo; Harleian MSS., 3981; risale probabilmente intorno alla metà del diciassettesimo secolo; gli altri invece hanno una datazione piuttosto posteriore.
A questi manoscritti visionati dal Mathers, abbiamo aggiunto il confronto operato pesonalmente con le seguenti versioni, la prima in italiano (un pizzico di campanilismo non guasta mai), la seconda in francese. Eccoli:
8. Clavicula del Salomone Re d'Ebrei Spiegata dall'Ebreo in Volgare per Rabbi Colorno per ordine di Sua A.S. il Duca di Mantova in Anno 1453 (Link Online)
9. La Véritable Magie Noire ou Le Secret des Secrets. Manuscrit trouvé à Jérusalem, dans le sépulcre de Salomon (1750) (Link Online)
Dopo queste brevi note, riportiamo qui di seguito un frammento di un antico manoscritto ebraico della "Chiave di Salomone" (inedito in Italia), tradotto e pubblicato da Eliphas Levi ("La Science des Esprits").
Questo frammento è interessante poiché, tra le altre cose, ci fornisce delle indicazioni sulle "gerarchie spirituali" in relazione alle Sephiroth.
L'argomento, e il "Modello Magico del Mondo", sono ampiamente sviluppati e approfonditi nei nostri due corsi, "Il Risveglio dei Magi" e "L'Adorazione dei Magi".
Alla fine di questo estratto riportiamo anche l'"Invocazione cabalistica di Salomone" pubblicata dallo stesso Levi nel suo "Rituale dell'Alta Magia", Caput XIII.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
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Antico frammento della Chiave di Salomone (Eliphas Levi - "La Science des Esprits" - pagina 136)
Ora ti darò la Chiave del Regno degli Spiriti.
Questa chiave è la stessa dei misteriosi numeri di Yetzirah (si riferisce al "Sefer Yetzirah", Libro della Formazione o Libro della Creazione, uno dei testi più importanti dell'esoterismo ebraico - NdC).
Tre comandano Tre per mezzo di Tre.
Ci sono gli Spiriti dell'Alto, quelli del Basso e quelli del Centro; allora se investi la Scala Sacra, se scendi invece di salire, scoprirai la Contro-Gerarchia dei Gusci, o Spiriti dei Morti.
Sappi solo che i Principati del Cielo, le Virtù e le Potestà non sono Persone, ma dignità.
Sono i Gradi della Scala Sacra sulla quale gli Spiriti salgono e scendono.
Dipinto raffurante il Re Salomone, celebre personaggio
biblico cui fu attribuita «La Clavis Salomonis» ed
il «Lemegeton» (o Piccola Chiave), due tra i Grimori
più conosciuti della Magia Cerimoniale.
Il Primo dei Numeri è l'Unità.
La Prima delle Concezioni Divine chiamate Sephiroth è Kether o la Corona.
La Prima Categoria degli Spiriti è quella di Chaioth Ha-Qadesh o le Intelligenze del Divino Tetragramma, le cui Lettere sono simboleggiate dai misteriosi animali nella profezia di Ezechiele.
Il loro impero è quello dell'unità e della sintesi. Corrispondono all'Intelletto.
Hanno come avversari i Thamiel o Ones dalle Due Teste, i Demoni della rivolta e dell'anarchia, i cui due Capi sempre in guerra tra loro, sono Satana e Moloch.
Il Secondo Numero è Due; la Seconda Sephira è Chokmah o Saggezza.
Gli Spiriti della Saggezza sono gli Auphanim, un Nome che significa le Ruote, perché tutto agisce in Cielo come immense Ruote punteggiate di Stelle. Il loro Impero è quello dell'Armonia. Corrispondono alla Ragione.
Hanno come avversari i Chaigidel, o i Gusci che si attaccano alle apparenze Materiali e Bugiarde. Il loro Capo, o meglio la loro Guida, poiché gli Spiriti Maligni non obbediscono a nessuno, è Belzebù, il cui Nome significa Dio delle Mosche, perché le Mosche infestano cadaveri in putrefazione.
Il Terzo Numero è Tre. La terza Sephira è Binah o Comprensione.
Gli Spiriti di Binah sono Aralim, o i Potenti. Il loro impero è la creazione di idee; essi corrispondono all'attività e all'energia del pensiero. Hanno come avversari i Satariel, o corruttori, i Demoni dell'assurdità, dell'inerzia intellettuale e del Mistero. Il Capo dei Satariel è Lucifuge, chiamato falsamente e con l'anti-frase Lucifero (come gli Eumenidi, ossia le Furie, che in greco sono chiamati Graziosi).
Il Quarto Numero è Quattro. La quarta Sephira è Gedulah o Chesed, Magnificenza o Misericordia. Gli Spiriti di Gedulah sono i Chaschmalim, o i Lucidi. Il loro impero è quello della beneficenza; corrispondono all'immaginazione. Essi hanno come avversari i Gamchicoth o Distruttori di Anime. Il Capo o la Guida di questi Demoni è Ashtaroth o Astarte, la Venere impura dei Siriani, che la rappresentano con la testa di un asino o di un toro e il seno di una donna.
Il Quinto Numero è Cinque. La quinta Sephira è Geburah o Giustizia. Gli Spiriti di Geburah sono i Serafini, o gli Spiriti che bruciano di zelo. Il loro impero è quello del castigo dei crimini. Corrispondono alla facoltà di confrontare e di scegliere. Hanno per avversari i Golab o incendiari, Geni dell'ira e della sedizione, il cui capo è Asmodeus, che chiamano anche Samael il Nero.
Il Sesto Numero è Sei. La sesta Sephira è Tiphereth la Bellezza Suprema. Gli Spiriti di Tiphereth sono i Malachim, o Re. Il loro impero è quello dell'Armonia Universale. Corrispondono al giudizio. Hanno come avversari i Tagaririm, o Disputatori, il cui Capo è Belphagor.
Il Settimo Numero è Sette. La settima Sephira è Netzach, o Vittoria. Gli Spiriti di Netzach sono gli Elohim o gli Dei, vale a dire i rappresentanti di Dio. Il loro impero è quello del progresso e della vita; corrispondono al Sensorium o alla sensibilità. Hanno come avversari Harab-Serapel, o Corvi della Morte, il cui Capo è Baal.
L'Ottavo Numero è Otto. L'ottava Sephira è Hod o ordine eterno. Gli Spiriti di Hod sono i Beni-Elohim o Figli degli Dei. Il loro impero è quello dell'ordine; corrispondono al senso interiore. Hanno come avversari i Samael o giocolieri, il cui capo è Adramelech.
Il Nono Numero è Nove. La nona Sephira è Yesod, o il principio fondamentale. Gli Spiriti di Yesod sono i Cherubini o Angeli, quei poteri che fecondano la terra e che sono rappresentati nel simbolismo ebraico sotto forma di tori. Il loro impero è quello della fecondità. Corrispondono a idee vere. Hanno per avversari Gamaliele o l'osceno, la cui regina è Lilith, il demone delle dissolutezze.
Il Decimo Numero è Dieci. La decima Sephira è Malkuth, o il regno delle forme. Gli Spiriti di Malkuth sono gli Ischim, o quelli virili; sono le anime dei santi il cui capo è Mosè.
Immagine tratta da un esemplare rinascimentale della
«Clavis Salomonis», testo attribuito al Re Salomone.
Ogni lettera di questo Pentagramma rappresenta un potere del bene attaccato dalle cinque nazioni maledette. Perché la vera storia del popolo di Dio è la leggenda allegorica dell'Umanità.
Le cinque nazioni maledette sono: - 1. Gli Amalechiti o Aggressori; 2. I Geburim o Violenti; 3. I Raphaim o Codardi; 4. I Nefilim o Voluttuosi; 5. Gli Anakim o gli Anarchici.
Gli Anarchici vengono sconfitti dalla Yod (י), che è lo Scettro del Padre. I Violenti vengono sconfitti dall'He (ה), che è la Dolcezza della Madre.
I Codardi sono sconfitti dal Vau (ו), che è la Spada di Michele, e dalla Generazione dal travaglio e del dolore. I Voluttuosi vengono sconfitti dal secondo He (ה), che è il Parto Doloroso della Madre. Infine, gli Aggressori vengono sconfitti dallo Shin (ש), che è il Fuoco del Signore e la Legge equilibratrice della giustizia.
I Principi degli Spiriti Perversi sono i Falsi Dei che adorano.
L'inferno non ha quindi altro governo che quella legge fatale che punisce la perversità e corregge l'errore, perché i falsi Dei esistono solo nella falsa opinione dei loro adoratori. Baal, Belphagor, Moloch, Adramelech, sono stati gli idoli dei Siriani; idoli senz'anima, idoli ora distrutti, e di cui solo il Nome rimane.
Il vero Dio ha vinto tutti i Demoni mentre la Verità trionfa sull'Errore. Questo è passato nelle opinioni degli uomini, e le Guerre di Michele contro Satana sono i simboli del movimento e del progresso degli Spiriti. Il Diavolo è sempre un Dio di rifiuto. Le idolatrie accreditate sono religioni nel loro tempo. Le idolatrie superate sono Superstizioni e Sacrilegi. Il Pantheon dei Fantasmi, allora in voga, è il Paradiso degli Ignoranti.
Il Ricettacolo dei fantasmi, che la Follia non desidera più, è l'Inferno.
Ma tutto ciò esiste solo nell'Immaginazione del Volgare.
Per i Saggi, il Paradiso è la Ragione Suprema e l'Inferno è Follia. Ma si deve capire che qui usiamo la parola Paradiso nel senso Mistico che gli diamo in opposizione alla parola Inferno.
Per evocare i Fantasmi è sufficiente inebriarsi o rendersi pazzi; poiché i Fantasmi sono sempre i compagni dell'ubriachezza e delle vertigini.
Il Fosforo dell'immaginazione, abbandonato a tutti i capricci dei nervi eccitati e malati, si riempie di Mostri e visioni assurde.
Possiamo arrivare all'allucinazione anche mescolando veglia e sonno mediante l'uso graduale di narcotici; ma tali azioni sono crimini contro la natura.
La saggezza scaccia i Fantasmi e ci permette di comunicare con gli Spiriti Superiori attraverso la contemplazione delle Leggi della Natura e lo studio dei Numeri Sacri.
Ricorda, o figlio mio Roboamo, che il Timore di Adonai è solo l'inizio della Saggezza. Conserva e preserva coloro che non hanno Intelligenza nel Timore di Adonai, che ti darà e preserverà la mia corona.
Ma impara a trionfare sulla Paura mediante la Saggezza, e gli Spiriti scenderanno dal Cielo per servirti. Io, Salomone, tuo padre, Re d'Israele e di Palmira, ho cercato e ottenuto nella mia sorte la Santa Chokmah, che è la Saggezza di Adonai.
E sono diventato Re degli Spiriti del Cielo come della Terra, Maestro degli Abitanti dell'Aria e delle Anime Viventi del Mare, perché ero in possesso della Chiave dei Cancelli Nascosti della Luce.
Ho fatto grandi cose in virtù dello Schema Hamphorasch e dei Trentadue Sentieri di Yetzirah. Numero, peso e misura determinano la forma delle cose; la sostanza è una, e Dio la crea eternamente.
Cerchio per Consacrare i Pentacoli.
Immagine tratta da un manoscritto della
Chiave di Salomone realizzato in italiano dal
Rabino Colorno per il Duca di Mantova (1453)
La Sintesi degli Elohim è lo Schema. Lo Schema è uno, le sue colonne sono due, il suo potere è tre, la sua forma è quattro, il suo riflesso dà otto, che moltiplicato per tre ti dà i ventiquattro Troni della Saggezza.
Su ogni Trono riposa una Corona con tre Raggi, ogni Raggio porta un Nome, ogni Nome è un'Idea Assoluta. Ci sono settantadue nomi sulle ventiquattro corone dello schema. Scriverai questi nomi su trentasei talismani, due su ciascun talismano, uno su ciascun lato. Dividerai questi talismani in quattro serie da nove ciascuna, secondo il numero delle lettere dello schema. Sulla prima serie inciderai la lettera Yod, simboleggiata dal Bastone Fiorito di Aronne. Al secondo la Lettera Hé, simboleggiata dalla Coppa di Giuseppe. Al terzo la Lettera Vau, simboleggiata dalla Spada di Davide mio padre.
E al quarto la finale di Hé, simboleggiata dal Siclo di Dio. Questi trentasei talismani saranno un libro che conterrà tutti i Segreti della Natura. E con le loro diverse combinazioni farai parlare i Geni e gli Angeli.
Qui termina il Frammento della Chiave di Salomone
Invocazione Cabalistica di Salomone (Eliphas Levi - Rituale dell'Alta Magia - Caput XIII)
Potere del Regno, sii sotto il mio piede sinistro e nella mia mano destra.
Gloria ed Eternità toccano le mie spalle e mi guidano sui sentieri della vittoria.
Misericordia e giustizia siate l'equilibrio e lo splendore della mia vita.
Comprensione e Saggezza mi danno la Corona.
Gli Spiriti di Malkuth mi conducono tra le due colonne su cui è sostenuto l'intero edificio del Tempio.
Gli Angeli di Netzach e di Hod mi rafforzano sulla Pietra cubica di Yesod.
O GEDULAHEL! O GEBURAHEL! O TIPHERETH!
BINAHEL, sii il mio amore!
RUACH CHOKMAHEL, sii tu la mia Luce!
Sii ciò che sei e ciò che vorresti essere, o KETHERIEL!
Ishim, aiutatemi nel Nome di SHADDAI.
Cherubini, siate la mia forza nel Nome di ADONAI.
Beni Elohim, siate miei fratelli nel Nome del Figlio e per le virtù di TZABAOTH.
Elohim, combattete per me nel nome di TETRAGRAMMATON.
Malachim, proteggetemi nel nome di YOD HE VAU HE.
Serafini, purificate il mio amore nel Nome di ELOAH.
Chaschmalini, illuminatemi con gli splendori di ELOHI e di SCHECHINAH.
Aralim, agite; Auphanim, girate e risplendete.
Chaioth Ha-Qadosch, gridate ad alta voce, parlate, ruggite e gemete; Qadosch, Qadosch, Qadosch, SHADDAI, ADONAI, YOD CHAVAH, EHEIEH ASHER EHEIEH!
Halelu-Yah! Halelu-Yah! Halelu-Yah. Amen.
Il Marchese di Carabà
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