|
«Mac na Lasa, Mac na leusa,
Na cruinne Mac, Mac na ce,
Heire Bannag, ecc
Figlio della fiamma, Figlio della luce,
Figlio della sfera, Figlio del globo,
Ehi il Dono, ecc
Na cruinne Mac, Mac na ce,
Heire Bannag, ecc
Figlio della fiamma, Figlio della luce,
Figlio della sfera, Figlio del globo,
Ehi il Dono, ecc
(Carmina Gadelica vol. 1 canto di Natale n. 59)
Celebrazione Yule |
Eccoci dunque giunti a Yule, il primo Sabbat della Ruota dell’anno ( se si considera che con Samhain il cerchio si chiude). Come per Ostara anche il nome Yule ha un’origine oscura che si fa risalire all’Europa settentrionale.
Secondo i linguisti la parola "Yule" (jo’l) deriva dal norreno Hjól che vuol dire ruota e ciò con riferimento al fatto che nel solstizio il sole si trova nel punto più basso dell’orizzonte e che inizia a risalire. Secondo altri, la parola "Jo’l" è stata ereditata dalle lingue germaniche da linguaggi pre-indoeuropei, in ogni caso è assodato che la parola sia di origine nordica poiché ancora oggi nelle lingue scandinave il termine «Jul» indica tanto il Solstizio d’inverno tanto il Natale. Probabilmente successivamente alla dominazione norrena delle terre celtiche la parola usata per indicare il Solstizio d’inverno è cadde in disuso per essere sostituita dal termine Jul via via trasformatosi in Yule.
Uno dei temi universali del Solstizio
d’Inverno è la nascita del «Fanciullo
Divino» o «Figlio della Luce».
Se Litha è il momento del massimo splendore dell’energia Samos, ma, allo stesso tempo è anche l’inizio del suo declino, Yule è il momento che vede Giamos raggiungere il suo massimo grado ma, allo stesso tempo, vede anche rinascere la luce Samos che, dal 21 gennaio in poi cresce di un piè di gallo come dice un antico proverbio.
Yule Festa universale
In quanto esseri diurni, noi umani diamo grandissima importanza alla presenza prolungata della luce. Istintivamente al buio ci sentiamo insicuri, in pericolo. Oggi abbiamo le luci artificiali ma pensate ai nostri antenati primitivi i quali, una volta calate le tenebre non erano più in grado di agire con la stessa prontezza e sicurezza dimostrata durante il giorno. A differenza di gatti, lupi, cani e rapaci notturni noi umani al buio diventiamo quasi ciechi, estremamente vulnerabili e disorientati. Questo ha determinato oltre ad una naturalissima e istintiva paura del buio anche che noi umani dessimo grande importanza all’inizio del buio ma, più al ritorno della luce. Accade così che il Solstizio abbia mantenuta intatta la sua importanza e quasi perfettamente intatte anche le sue usanze, i simboli e il significato stesso della festa che, dalla Scandinavia alla Palestina è la «festa delle Luci».
Yule non è, come altri Sabbats un festival del fuoco, bensì delle luci. I protagonisti non sono i grandi falò ma candele, lanterne e lucine intermittenti simbolo, appunto, della luce che è appena nata e che va protetta, nutrita, difesa perché cresca e si manifesti nei grandi falòdelle stagioni successive.
I doni pportati ai bambini da un essere
soprannaturale, sono un elemento
costante nelle celebrazioni delSolstizio
presso tutti i popoli.
- La nascita del Figlio della Luce. è necessario proteggere e nutrire la piccola luce appena nata, lottando contro le forze oscure che, nella notte della sua nascita trionfano.
- La Madre in esilio. La scintilla di luce che è appena nata è destinata a sconfiggere le tenebre ma non può certo farlo ora, debole com’è. Per questo motivo essa va protetta e occultata. Non può crescere all’esterno, dove sarebbe ghermita ma all’interno, proprio in seno a quell’oscurità che la cerca per annientarla. In tutte le mitologie che fanno riferimento a questo momento, il Figlio della Luce è occultato e sua madre o lo cerca per ogni dove disperata o parte in esilio con lui.
-Il sacrificio solare, la Luce appena nata deve riceve un nutrimento a essa simile. Nelle diverse mitologie questo è rappresentato con la morte di qualcuno al posto del figlio della Luce. Ad esempio la morte di Osiride permette, in definitiva, il concepimento e la nascita di Horus. La Strage degli innocenti è perpetrata da Erode per scovare il piccolo Gesù, Le serve di Riannon, dopo averla addormentata lavano le sue mani con il sangue di un cucciolo (il cane è un simbolo solare e del Figlio della Luce) che hanno ucciso per accusarela d’infanticidio e così via. Il significato esoterico è semplice: il vecchio se, seppur simile al nuovo se, deve morire perché la rinascita avvenga: antiche esperienze nutrono le speranze di domani, ma esse devono necessariamente appartenere al passato (quindi al regno di ciò non è più) perchè ci sia un presente ed anche un futuro.
Arredamento della casa e dell’altare
Presso i Romani, il Pino e, per
estensione tutte le conifere
erano legate al Dio Attis e al
simbolismo del Sol Invicto.
Come già detto, infatti, nella celebrazione del Natale cristiano sono rimasti invariati quasi tutti gli antichi simboli, anzi, credo che il ritorno della Luce sia un tema talmente sentito che il Solstizio sia forse l’unica festa in cui i temi e i cui simboli siano rimasti più o meno inalterati, semmai arricchiti nel corso dei secoli, anzi dei millenni. Penso che se fosse possibile andare indietro nel tempo e scoprire quali fossero le usanze legate ai Solstizio d’inverno precedenti ai celti, i germani, i romani e altri popoli pagani da noi conosciuti le ritroveremmo del tutto simili alle presenti, essendo questo tema intessuto nel nostro DNA poiché il concetto di luce e oscurità fanno parte del nostro stesso istinto di sopravvivenza, perciò sbizzarritevi pure nell’addobbo della casa, ricordate solo di abbondare con le candele e di proporre i tre colori del Tempo: il bianco, il rosso e il nero, spesso presentati nelle varianti di oro (al posto o in concomitanza con il rosso), argento (in sotituzione del bianco) e blu o verde scuro (in sostituzione del nero).
Piante sacre e altri simboli
Non può ovviamente mancare l’Abete, se non riuscite a rinunciare all’abete vero assicuratevi che non abbia le radici tagliate questo non solo preserverà l’albero dalla morte ma anche il vostro portafogli, infatti, sebbene al momento spenderete un po di più non solo avrete l’albero anche il prossimo anno ma, una volta tolti gli addobbi vi resterà l’Asse del Mondo in balcone o in giardino e credetemi non è cosa da poco.
L’Albero non è l’unica pianta con la quale addobbare la casa, la Stella di Natale o altri fiori, sempre meglio veri, sono irrinunciabili: simbolo della Primavera i fiori nel contesto di Yule sono emblema della Luce che si annuncia, la promessa della fertilità, l’abbondanza e la benevolenza della Terra.
Non può ovviamente mancare il vischio, simbolo del Figlio della Luce, portatore di fortuna prosperità e protezione.
Anticamente i druidi coglievano il Vischio per Deuoriuos durante la prima settimana di Dicembre, all’incirca nel periodo in cui il Cristianesimo festeggia l’Immacolata Concezione, quindi ogni famiglia essiccava un mazzetto di Vischio e lo appendeva nelle case a scopo protettivo e beneaugurante.
Accanto al vischio, simbolo del solstizio in Europa è l’agrifoglio, pianta sempreverde spinosa che riunisce in se i tre colori sacri presso i celti: il nero, in questo caso il verde scuro delle foglie, il bianco dei fiori e il rosso delle bacche. Le spine della pianta riportano la mente al sacrificio di sangue per la loro capacità di ferire, inoltre, presso i romani era usanza scambiarsi un rametto di agrifoglio come portafortuna.
Altri simboli sono certamente cervi, stelle ma anche simboli del freddo come i cristalli di ghiaccio che ci ricordano come il freddo non sia ancora passato, sebbene possiamo già cominciare a sperare, la lotta non è conclusa.
La nascita del fanciullo
Un sacchettino di vischio, simbolo
di eternità appeso alla porta della
Camera Nuziale dona serenità ed
eterno amore alla coppia.
Sul piano più esoterico il presepe raffigura l’ordine del cosmo, sul piano più spirituale raffigura le virtù e le aspirazioni umane, infine da un punto di vista più materiale il presepe mostra l’ordine sociale.
Inoltre, alcune figure come «il ponte», «il pozzo», «l’osteria» ecc racchiudono un simbolismo esoterico intrinseco che ritroviamo anche nel Gioco dell’Oca, gioco di origine alchemica. Ovviamente il significato profondo delle figure presenti nel presepe non sono facilmente comprensibili, altrimenti non sarebbe questo esoterico, tuttavia, preparare tale paesaggio è una sorta di meditazione, come la preparazione di un mandala e come un mandala esso ci induce anche a riflettere e meditare sulla transitorietà, la caducità e la trasformazione delle cose. Costruire qualcosa con tanto amore e dedizione e, dopo un tempo determinato smantellarlo ci aiuta a entrare nel sentimento del distacco, ci insegna a non aggrapparci le cose e accettare il cambiamento. Infine la forma classica del presepe è un vero e proprio talismano poiché essendo questo una creazione armonica esso emette vibrazioni positive che armonizzano tutto quanto ricade nella sua influenza.
Come il Gioco dell’Oca, anche il presepe è
un percorso iniziatico, praticabile, su più livelli
e in più direzioni invece che linearmente.
Inoltre, una delle figure fisse del Presepe
Napoletano è proprio la Guardiana d’Oche.
Nella sezione Miti & leggende, troverete alcune leggende provenienti dalle diverse tradizioni dalle quali prendere spunto non solo per la realizzazione del paesaggio magico ma anche per quanto verrà dopo, al momento della vera e propria celebrazione.
Il Ramo di Yule
Infine preparate un bel Ramo di Yule da porre sull’Altare o nel Paesaggio Magico. Questa tradizione ha origini norrene ed é affine a quella del tronco di Yule.
Qualche giorno prima di Yule recatevi in un bosco o in un parco e procuratevi un bel ramo. Come sempre, entrando nel bosco o nel parco, chiedete agli spiriti elementali che vi abitano che vi facciano dono di quanto vi occorre. Evitate di tagliare il ramo da un albero, a meno che non siate esperti e sappiate davvero quale ramo tagliare riducendo al minimo la sofferenza della pianta. Una volta ottenuto il vostro ramo ringraziate il bosco o il parco, un modo carino sarebbe quello di lasciare del cibo per gli animali che vi abitano.
Tornati a casa pulite il ramo, asciugatelo e decoratelo. Nel frattempo scrivete su dei bigliettini i vostri desideri.
Ricordate che quando si scrive qualcosa di magico é meglio che questo sia scritto su qualcosa o con qualcosa che abbia vibrazioni "vive", armoniche e naturali, per questo vi consiglio di scrivere con dell'inchiostro, meglio se "magico" ed una piuma o almeno un calamaio. Se volete potete raccogliere i desideri dei vostri parenti e amici e decorare i bigliettini bruciacchiandone i bordi. Sconsiglio il glitter e altre deocrazioni chimiche perchè in seguito, bruciando, sprigionerebbero sostanze nocive nell’aria. Fate attenzione che fra i desideri ve ne sia qualcuno per la Madre Terra, qualcuno per coloro che amate e qualcuno per voi stessi.
Ora arrotolate i bigliettini, legateli e appendeteli al ramo ben decorato.
La Celebrazione di Yule
Sebbene il periodo di Yule sia un momento di grande aggregazione (fare parte di un gruppo da maggiori possibilità di superare i pericoli nell’oscurità) qualcuno potrebbe decidere di celebrare Yule in solitudine o comunque in maniera ristretta, per questo motivo in questa occasione ho deciso di elaborare due rituali, uno specifico per la celebrazione solitaria e un’altra per la celebrazione di gruppo, ovviamente, nulla vieta di mescolare i suggerimenti per creare una cerimonia personalizzata.
Rito del Ramo di Yule
Anche se avete deciso di festeggiare da soli preparate una gustosa cena, apparecchiate riccamente la tavola, non con lusso e ostentazione ma bellezza e grazia non devono mai mancare in una celebrazione poichè sono alfieri della Luce.
In questa occasione il cibo ha una certa importanza, è simbolo del nutrimento dello spirito, rappresenta il nostro legame con la Madre. Per ricordare a voi stessi che la nostra vita dipende dalla Terra, poichè é da questa che traiamo nutrimento e sostegnopreparate pietanze che riprendano i temi principali della stagione e del Sabbat, come sempre, il modo più semplice è rifarsi alla tradizione già esistente, perciò regolatevi come per un classico Cenone di Natale. Infatti i cibi "natalizi" sono sempre simbolo dei migliori prodotti della Terra, di luce, prosperità e fortuna.
Dopo cena
Allestite un Ramo di Yule sull’altare o, se lo avete costruito sul paesaggio magico. Ponete vicino al Ramo almeno sette candele, simbolo dei sette Pianeti, più almeno tre candele bianche per i desideri che volete esprimere, devono essere almeno tre, uno per la Madre Terra e i vostri Fratelli, uno per coloro che amate e che fanno parte della vostra vita e infine uno per voi.
Spegnete tutte le luci, tranne quelle dell’Albero e del paesaggio magico, accendete un incenso di Yule, quindi ponetevi davanti alle candele, sentite l’oscurità e il freddo avvolgervi, cercate di percepire lo spessore delle tenebre e la durezza del freddo non con la mente ma con il corpo e il cuore, quindi pronunciate:
«L’oscurità avvolge il mondo
Grande è il suo potere!
Il gelo copre la terra,
Crudele è il suo morso!»
continuate mentre accendete le candele che rappresentano i Pianeti secondo la sequenza caldaica (Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna) continuate:
«Ma questa notte nasce la Nuova Luce
E gli astri tutti sono testimoni
Mettete il rametto di vischio o il simbolo del Figlio della Luce al centro del paesaggio
Spiriti sublimi, Guardiani planetari
Io vi chiamo a me, perché testimoniate
Della Luce che oggi nasce nel mio cuore.»
Accendete le candele dei desideri
«La luce del mio cuore arda forte come questa candela,
Come la fiamma che ora accendo salga al cielo il mio desiderio.»
Bruciate i biglietti con i desideri nel calderone pronunciando:
«Io (dire il proprio nome magico) chiedo agli Dei di accogliere le mie richieste
perchè pronunciate con cuore puro e desiderio sincero!»
A questo punto lasciate che le candele si consumino completamente il giorno dopo, se sono naturali sotterratele in un appezzamento di terra pronunciando:
«La Terra accolga la Luce Nuova
Dalla Terra sorgerà la Luce
E sconfiggerà ogni tenebra.»
Ma la notte non è conclusa, ora che il vostro cuore è aperto alle energie cosmiche accendete un incenso di Yule e dedicatevi alla meditazione, la divinazione o alla lettura di storie di Yule. E’ anche il momento adatto per fare il punto della situazione e dare nuovo impulso ai vostri progetti. Da Samhain a Yule avete accumulato una certa quantità di forze sebbene non sia ancora il momento di agire con Yule si comincia a uscire dalla fase introversa, l’energia Samos giunge e smuove il Giamos, il gigante che è in noi comincia a svegliarsi. A Yule siamo come un esercito che deve affrontare una dura guerra: ha appena finito di riunire tutte le armi necessarie, ora deve dare inizio all’addestramento, non è ancora il momento per la battaglia ma i preparativi entrano in una fase attiva.
Dedicatevi quindi a qualsiasi altra attività possa risultarvi piacevole, Yule è il ritorno della Vita e dunque dell’amore che permette tale ritorno amatevi e siate felici.
Cronache Esoteriche ha ampliato questo rito, facendone una sua celebrazione pubblica tradizionale dettagliatamente descritta nell’articolo Il Ramo di Yule, allo scopo di restituire alle antiche tradizioni e alle feste i loro significati originari, il loro ruolo di ponte e legame con le nostre origini divine.
Rito Celtico della Puledra
Ed ora ci dedichiamo a chi, invece, ha deciso di festeggiare con tante persone. Il rito si ispira alla celebrazione del Céli Dé riportato da Alexei Kondratiev in "Il tempo dei Celti".
Prima della cerimonia procuratevi:
- un cero bianco oppure un bel candelabro per mantenere la candela in posizione bene elevata;
- delle arance non troppo mature;
- chiodi di garofano per decorare le arance;
- cera d’api e stoppino oppure delle tea-lights bianche o candeline in cera d’api.
- Una testa finta di cavallino montata su un bastone come uno stendardo;
- un lenzuolo da applicare sotto la testa della puledra, così che, chi la conduce possa nascondersi al suo interno dando così l’impressione di essere un’enorme cavalla antropomorfa.
- Costumi e sonagli per gli "spiriti" che accompagneranno la Giumenta.
Prima della cerimonia costruite delle candele con le arance:
Tagliate la calotta di ogni arancia come si fa per la zucca di Samhain, quindi svuotate il frutto con un cucchiaino.
Mettete da parte la polpa, per utilizzarla, in seguito, nella preparazione di una delle portate del cenone.
Asciugate le arance con un tovagliolo e quindi lasciatele per qualche ora all’aria aperta.
Ora mettete al centro di ogni arancia lo stoppino e poi riempite il frutto cavo con la cera oppure con le candeline (ricordatevi di fissarle).
Decorate la parte alta di ogni arancia con i chiodi di garofano e mettete le candele così preparate nel paiolo con l’acqua, pronte per essere utilizzate durante il rito.
Finalmente il rito
Mettete al centro dell’area rituale un paiolo pieno d’acqua con dentro le arance, e il cero bianco.
Quando tutti i partecipanti alla cerimonia saranno giunti si siederanno attorno al paiolo e il cero, il/la conduttore/ce della cerimonia guida il gruppo a entrare in sintonia con l’energia di Yule, allo scopo è possibile usare la stessa formula descritta sopra (rito del Ramo di Yule), poiché lo scopo è sentire l’oscurità e il freddo che avvolgono la terra, essi sono forti, sembrano vincere ma in questa notte è nata una nuova luce
La sacerdotessa accende le arance, quando tutti sono centrati ella gira in senso orario l’acqua del paiolo in modo da pescare al momento opportuno, una delle arance: il piccolo sole è nato. Dove prima regnava l’oscurità ora una luce tremante sfida le tenebre.
La luce passa di mano in mano, percorre il cerchio magico, in senso orario, prima lentamente poi sempre più velocemente, quando l’energia giunge al massimo e non è possibile aumentare ulteriormente la velocità della candela la Sacerdotessa la porterà al centro e con essa accenderà il cero.
Ora vi è un nuovo centro dell’energia Samos, la luce ci guiderà nel buio. A questo punto, una persona precedentemente designata dal gruppo si alza e narra la storia della nascita del Figlio della Luce, il racconto deve essere molto partecipato e terminare con una certa suspense sull’occultamento del Fanciullo Divino e l’Esilio della Madre. Questo è un momento da non sottovalutare. La narrazione, se bene interpretata ha un effetto catartico ed é importante che coinvolga gli spettatori al punto che possano immedesimarsi con gli eventi narrati. La vittoria finale deve essere incerta perchè dando per scontato che il Figlio della Luce vincerà rischiamo di non coltivare la nostra luce interiore dimenticando che essa può crescere solo grazie alle nostre attenzioni, pertanto, come ´ incerto l’esito della nostra lotta interiore così dovrà essere incerto il destino del Bimbo Divino. Tale precarietà deve essere interiorizzata per comprendere impermanenza delle cose delle mondo e la loro non prevedibilità.
Ancora i presenti sono sospesi nell’attesa, si stanno chiedendo se il Figlio Divino appena nascosto se la caverà quando fa irruzione la Cavalla con il suo seguito e pretende di entrare nella sala.
Tutti i presenti, specie le donne fingeranno di spaventarsi molto allora la sacerdotessa interrogherà la giumenta per accertarsi che, se essa entrerà nello spazio sacro non porterà scompiglio alcuno.
La cavalla promette, ma non appena entrata nella stanza dimentica la promessa e insieme agli spiriti della sua corte insegue le donne del gruppo che scappano in circolo spaventate fino a che il ragazzo più giovane, meglio se si tratta di un fanciullo, non si frappone fra la Giumenta e le inseguite donandole un rametto di vischio. Allora la Giumenta si placa, il suo fanciullo sta bene, ella può tornare nell’Altromondo fino a Imbolc, quando risorgerà fanciulla vergine e attenderà lo sposo del quale è anche madre.
Ora gli animi sono caldi, pronti per il Banchetto di Yule, dopo il quale ci si scambieranno i doni bene augurali.
Feste nella Festa
Qualsiasi sia il modo in cui decidete di celebrare ricordate che le celebrazioni di Yule non si aprono e chiudono il 21 Dicembre, presso molti popoli durano diversi giorni, quindi approfittate della pausa natalizia per prolungare la celebrazione del Solstizio con passeggiate, meditazioni, divinazione e altri piccoli riti.
I doni sono un tema fondamentale delle celebrazioni solstiziali, siate generosi, non è importante cosa donate, ma come e perché, fate che il dono sia simbolo dei vostri sentimenti, fate voto di donarvi, lasciatevi trasportare, cullare, possedere da quella meravigliosa energia di Yule, magica, leggera e fiabesca,
Dal01 Dicembre al 07 Gennaio nella rubrica
«Gli Incanti di Igea» troverete quotidianamente incantesimi e rituali legati
al periodo di Yule creati o scelti per voi dall’antica tradizione magica di tutto il mondo
Inizio Pagina