|
«E’ ricercando l’impossibile che l’uomo ha sempre realizzato il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro possibile, non hanno mai avanzato di un sol passo. »
(M Bakunin)
Reich e l’Orgone |
«Orgone» è il termine coniato dal medico e psichiatra austriaco Wilhelm Reich per indicare ciò che, a suo modo di vedere, è la forza cosmica che si pone come unico vero fondamento di tutta la Natura.
Quest’immagine si riferisce ad alcuni interessanti
esperimenti sull'energia elettrica condotti dallo
scienziato Luigi Galvani. Anche questo tipo
di esperimenti ricorda molto da vicino quelli
condotti successivamente da Reich.
E’ questo il caso (ad esempio) dell’astronomo Keplero il quale elaborò il concetto di «Facultas Formatrix» e del ricercatore tedesco Franz Anton Mesmer che definì «magnetismo animale» il sottile fluido fisico che riempie tutto l’universo collegando ogni elemento.
Più tardi un altro scienziato di nome Reichenbach chiamò questa misteriosa energia «forza Odica» mentre il biologo e filosofo (anche lui tedesco) Hans Adolf Driesch la definì con il termine aristotelico «entelechia» (parola composta da en e telos che significano rispettivamente «dentro» e «scopo», a indicare una sorta di «finalità interiore»).
Comunque sia inizialmente Reich (dal 1922) ebbe modo di imbattersi nella misteriosa energia Orgonica nell’ambito della sua professione psichiatrica. Infatti, il Nostro fu psicoanalista, amico e allievo di Sigmund Freud.
Da ciò è facile attendersi che il punto di partenza delle ricerche di Reich fu il concetto freudiano di «libido» che rappresenta forse la pulsione principale dell’uomo e del regno animale in genere: quella sessuale.
In effetti, il nesso tra energia vitale e sessuale appare chiaro all’osservatore attento. Si noterà, infatti, che in primavera tutta la Natura si risveglia e che il rinnovato vigore per l’attività in genere è accompagnato (nel regno animale) da un maggior desiderio sessuale.
In questo primo periodo di lavoro e ricerca Reich ritenne che l’uomo che presenta un eccesso di energia sessuale repressa può più facilmente sviluppare delle nevrosi. Egli notò che la repressione sessuale causa nell’uomo un’attenuazione del desiderio, un irrigidimento della muscolatura e una respirazione che risulta sovente «trattenuta». Inoltre la tendenza psichica del represso è di evitare inconsciamente tutto ciò che può ristabilire l’elasticità e l’equilibrio perduto.
Reich definì questa condizione «essere corazzati». A suo modo di vedere tale processo d’irrigidimento fisico e psichico porta (con il passare del tempo) verso le nevrosi.
Così Reich vedeva nell’inibizione sessuale attuata dalla società e dalla cultura la causa principale della malattia dell’uomo.
L'energia Odica di Reichenbach vista al buio
da un sensitivo su una mano e un cristallo.
Possiamo dire che, secondo noi, questo tipo
di energia è equivalente all’Orgone.
A tal fine, nell’ambito dei suoi studi sulla natura bioelettrica del piacere e dell’emozione, fece una serie di esperimenti molto interessanti.
In particolare Reich credeva che l’intensa sensazione di piacere provocata da un orgasmo doveva produrre delle cariche elettriche sulla pelle del soggetto.
Con l’ausilio di un galvanometro trovò la conferma sperimentale della sua intuizione. Inoltre scoprì che tutte le sensazioni di piacere provocano un espansione dell’organismo e un conseguente aumento delle cariche elettriche di superficie.
Viceversa episodi psicologicamente spiacevoli provocano una contrazione e un abbassamento (e talvolta «annullamento») delle cariche elettriche sull’epidermide.
Chiamò queste cariche elettriche che interessano la superficie del corpo umano «energia bioelettrica».
Perciò il concetto di «energia libidica» si sviluppò nella nozione più «fisica» e generale di «bioelettricità». Più tardi detta energia sarà ribattezzata «energia orgonica».
In seguito, nell’ambito di alcune ricerche sulla decomposizione di materia organica, notò la formazione di alcune vescicole luminose che si muovevano liberamente.
Queste vescicole luminose, secondo Reich, dovevano essere una sorta di stadio intermedio tra la materia vivente e la non vivente. Le chiamò «Bioni».
Sempre a suo modo di vedere queste particelle sarebbero in grado di sopprimere virus e cellule tumorali. (a tal proposito si veda: La scoperta dell’orgone, volume n. II - La biopatia del cancro - 1948)
In seguito ad altri esperimenti Reich si accorse che i Bioni emettevano radiazioni in grado di caricare bioelettricamente oggetti metallici posti nelle loro vicinanze. Questa carica poteva essere agevolmente evidenziata da un elettroscopio.
Pensò che quest’ultima carica fosse della stessa identica natura delle cariche bioelettriche misurate sull’epidermide umana.
Ma non solo... un giorno notò che le foglioline del suo elettroscopio si respingevano sensibilmente se poste nella vicinanza di un paio di guanti di gomma riscaldati dalla luce solare.
Nella mente di Reich l’associazione Luce Solare -> Bioelettricità fu immediata.
Dopo di ciò cercò di schermare queste radiazioni solari realizzando un contenitore metallico adatto allo scopo. Con sua enorme sorpresa scoprì che all’interno del contenitore gli effetti riscontrati all’esterno erano notevolmente aumentati.
Più tardi Reich, prendendo spunto da questa esperienza, realizzerà il così detto «accumulatore di energia orgonica» (ORAC) apparato costituito da una scatola i cui lati presentano strati formati dall’interposizione di materiali metallici e non metallici (organici).
Come si è visto in questo breve escursus l’energia orgonica fu preliminarmente studiata dalle osservazioni del corpo umano.
Tuttavia Reich, attraverso osservazioni ed esperimenti, riuscì ad individuarne la sua presunta esistenza anche nel più esteso dominio dell’atmosfera terrestre.
La carica acquisita da un pettine
passato tra i capelli è la forza
vitale o energia orgonica.
Questa energia è rilevata da un
elettroscopio.
Comunque sia da quanto sino ad ora è stato succintamente rilevato pare che tutta la ricerca di Reich si basi sull’assunto che la misteriosissima energia orgonica possa essere rilevata con un banalissimo elettroscopio. Certamente molti di noi ricordano lo strumento utilizzato sin nelle scuole elementari e il classico esperimento delle bacchette caricate elettrostaticamente.
Dunque possibile che l’energia elettrostatica della fisica classica sia equivalente a quella orgonica?
In verità noi non lo crediamo e certamente nemmeno Reich. Se l’orgone esiste allora è possibile, stando alle esperienze di Reich, ch’esso produca degli effetti simili a quelli dell’energia elettrostatica.
Tuttavia ci siamo fatti la seguente idea: anche se le ricerche di Reich (e di coloro che ne hanno continuato il lavoro) hanno un taglio squisitamente «scientifico» riteniamo che siamo ben lontani da quella che potrebbe essere una qualsiasi dimostrazione scientificamente valida.
Senza nulla togliere al genio di Reich e alla sua teoria dell’orgone, a nostro modo di vedere ci muoviamo nell’ambito di una pseudoscienza, ovvero di una disciplina che ha la parvenza di una scienza ma che tuttavia non è dimostrabile con i criteri che la scienza ufficiale ritiene conformi alla norma.
In pratica ci troviamo (nonostante le apparenze) sui sentieri scoscesi, misteriosi e oscuri della fede e della mistica.
Nonostante ciò l’Orgone gode di tutta la nostra stima e simpatia poiché ricorda molto da vicino l’Etere di Aristotele, il Prana degli induisti, il Ki (o Qi) della medicina cinese e lo Spirito Universale dei Maghi e degli Alchimisti.
A causa di questo evidente parallelo ci è parso utile riportare qui di seguito quelle che dovrebbero essere le caratteristiche (non dimostrabili) dell’energia orgonica nonché alcuni esperimenti (anch’essi non dimostrabili) condotti da Reich.
Proprietà dell’Energia Orgonica
1. Non ha massa. L’Energia Orgonica non presenta né inerzia né peso, cioè, è sprovvista di Massa. Questo è uno dei motivi per cui è difficile da misurare con le tecniche convenzionalmente adottate dalla scienza.
La massa è, tuttavia, strettamente dipendente dalle caratteristiche del campo di energia orgonica dal quale tutta la materia è circondata. Le misurazioni del peso o dell’inerzia rispecchiano le caratteristiche di questo campo così come dell’oggetto in esso contenuto.
2. È presente ovunque. L’Energia Orgonica riempie tutto lo spazio. Non è distribuita in modo omogeneo ma in diversi gradi o concentrazioni (altrimenti dette «cariche»), tuttavia essa non è mai completamente mancante.
È presente anche nel «vuoto», sia all’interno dell’atmosfera terrestre sia nello spazio interstellare.
A tal proposito rispecchia le qualità dell’«etere» caro ad Aristotele e alla fisica anteriore al ventesimo secolo.
3. È il mediatore tra i fenomeni gravitazionali e gli elettromagnetici. L’energia orgonica è il substrato fondamentale della maggior parte dei fenomeni naturali. È il «mediatore&ra nel quale si muove la luce e nel quale i campi elettromagnetici e gravitazionali esercitano la loro forza.
4. È in costante movimento. In particolari condizioni il movimento continuo dell’energia orgonica può essere osservato. L’Orgone presenta almeno due tipi di movimento: a «pulsazione» (con espansioni e contrazioni alternate) e «a flusso» (di solito lungo un tragitto curvilineo).
5. L’Orgone «contraddice» la legge di entropia. L’Energia Orgonica è attratta da alte concentrazioni della stessa energia. A differenza del calore o dell’energia elettrica, che mostrano sempre un flusso che va da un maggiore a un minor potenziale, le correnti di energia orgonica si spostano da aree con potenziale minore verso luoghi con potenziale più elevato.
In effetti, in un sistema termicamente isolato, il calore è spontaneamente perso dagli oggetti più «caldi» e assorbito da quelli più «freddi» fino a che tutto all’interno del sistema presenta la medesima temperatura. Tutto ciò in conformità con la legge di entropia.
Invece i processi che interessano l’Orgone lavorano nella direzione diametralmente opposta.
Un stupenda immagine di una galassia a
spirale (NGC 5457). Secondo Reich si tratta di
getti di energia orgoica convergente.
Foto NASA - Hubble Space Telescope
Quelli orgonici sono processi responsabili della crescita degli esseri viventi, del loro apprendimento, e dell’evoluzione che va dall’elemento più semplice al più complesso.
Nell’ambito dei «non viventi» invece i processi dell’energia orgonica interessano lo sviluppo di nuvole e tempeste nell’atmosfera, e, su scala cosmica, la genesi delle galassie e delle stelle.
Tutto ciò conduce alla successiva proprietà dell’energia orgonica.
6. L’Orgone forma delle unità che sono le sorgenti dell’attività creativa. Come abbiamo visto l’energia Orgonica può essere vivente o non vivente poiché interessa tutti gli elementi dell’universo.
V’è da notare che le unità di energia orgonica presentano un vero e proprio «ciclo di vita», ossia passano attraverso nascita, crescita, maturità e declino.
7. La materia è creata da essa. La materia deriverebbe dalla massa libera dell’energia orgonica. Reich, infatti, riteneva che nel nostro pianeta viene continuamente generata nuova materia contraddicendo il famoso principio del chimico francese Antoine Lavoisier secondo il quale «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma».
8. È responsabile della vita. L’Orgone è l’energia vitale e, in quanto tale, è responsabile delle particolari caratteristiche che differenziano i viventi dai non viventi.
Possiamo dire che alcune unità di energia orgonica possono sviluppare delle qualità speciali associate alla vita, che è una sorta di «reazione a catena» derivante dal processo creativo.
9. Flussi separati di energia orgonica possono attrarsi vicendevolmente per sovrapporsi. La funzione di sovrapposizione sembra essere la forma fondamentale del processo creativo.
Secondo la teoria nello spazio interstellare possono sovrapporsi due correnti di energia orgonica mostrando la forma di due getti di energia che convergono in una spirale. Questa forma sarebbe chiaramente visibile nelle tipiche «galassie a spirale», ma anche (nell’ambito della nostra atmosfera) nella conformazione di uragani e altre tempeste cicloniche.
Mentre nell’ambito del regno animale l’accoppiamento sembra essere l’espressione principale della funzione di sovrapposizione. In particolare la forza e profondità del sentimento sarebbe proporzionale rispetto all’intensità del flusso di energia orgonica.
L’uragano Isabel visto dalla Stazione
Spaziale Internazionale nel 2003.
Anche gli uragani rientrano in quelle
categorie di fenomeni dovuti all'Orgone.
Foto NASA
10. L’Orgone può essere controllato da particolari dispositivi.
Probabilmente il primo apparato conosciuto per concentrare l’energia orgonica fu la così detta «Bacchetta» di Mesmer. In seguito Reich ha sviluppato diversi dispositivi per il controllo dell’energia orgonica.
Il più noto tra questi è l’accumulatore di energia orgonica (ORAC) costituito da una scatola i cui lati presentano strati formati dall’interposizione di materiali metallici e non metallici (organici).
All’interno di questi impianti particolari si hanno elevate concentrazioni di energia orgonica.
Un altro strumento (altrettanto noto) ideato da Reich fu il così detto cloudbuster, ossia un’attrezzatura costituita principalmente da tubi vuoti in parte immersi in acqua in grado di assorbire l’orgone dall’atmosfera per poi scaricarlo nell’acqua.
Utilizzato correttamente quest’apparato può provocare notevoli cambiamenti meteorologici.
11. Le Unità Orgone utilizzano un accumulo di energia nel processo creativo. L’energia orgonica sfrutta il potenziale immagazzinato per mantenere o aumentare le proprie dimensioni o forza.
Tutto ciò appare chiaro nel regno animale dove ogni individuo utilizza l’energia chimica degli alimenti per il proprio metabolismo e crescita.
Anche i temporali, che sono anche sistemi di energia orgonica, utilizzano il calore latente di condensazione del vapor acqueo come sorgente di energia immagazzinata.
12. La generazione spontanea e altri processi orgonici possono richiedere un contatto illimitato con i flussi di energia orgonica dell’universo. Osservando i processi naturali ci si accorge che la vita nasce e si sviluppa continuamente dalla materia non vivente. Probabilmente i processi vitali si sviluppano dal contatto diretto della materia con i flussi di energia orgonica.
A riprova di ciò sperimentalmente si è notato che raramente dei protozoi si sviluppano spontaneamente in miscele che sono state sterilizzate e racchiuse in contenitori sigillati. Per contro esseri unicellulari compaiono regolarmente in queste stesse soluzioni non sigillate.
L’Aurora Boreale sembrerebbe dovuta
all'interazione dell'orgone solare con gli strati
più alti dell’atmosfera.
Uno degli esperimenti più indicativi di Reich fu il così detto «Esperimento XX».
Questo esperimento concerne la transazione dalla materia inorganica a quella vivente.
L’esperienza consiste nel prendere della terra e dell’acqua e cuocerle insieme; in seguito mediante filtrazione si produce dell’acqua detta «acqua di bioni».
Questa soluzione viene sterilizzata sotto pressione e conservata in recipienti puliti che, in seguito, vengono congelati.
Scongelando queste soluzioni sterili si possono osservare dei fiocchi di materia che, dopo l’esame al microscopico, mostrano le forme caratteristiche del materiale biologico. Reich dunque ritenne che dal processo di concentrazione energetica emergessero le strutture biologiche tipiche delle forme di vita.
L’esperimento Oranur
Agli inizi del 1951 Reich realizzò un esperimento per dimostrare che l’energia orgonica neutralizza l’energia nucleare. Ottenne un risultato inatteso: costatò che l’energia nucleare è fortemente nociva sull’Orgone.
In particolare dispose un grammo di Radio all’interno di un accumulatore orgonico costituito da venti starti alternati. L’esposizione reiterata dell’elemento radioattivo determinò un aumento pericoloso della radioattività nella zona interessata dall’esperimento tanto da procurare la morte di alcuni animali presenti in un edificio adiacente a quello dell’esperimento. Inoltre un medico quasi perse la vita, lo stesso Reich si ammalò per alcune settimane.
Dopo questa esperienza fondamentale Reich costatò l’esistenza di una nuova energia che egli chiamò DOR (Deadly Orgone) risultante dall’effetto dell’energia nucleare su quella orgonica.
Tra le altre cose costatò la presenza di questa energia nociva per la vita anche nell’atmosfera terrestre sotto forma di piccole macchie nere. In effetti, l’energia DOR è scura, quasi nera, tossica e senza alcuno splendore in evidente contrasto con l’energia orgonica che invece è brillante e in diretto rapporto con la luce solare.
Dei fulmini colpiscono la famosa
Torre Eiffel. Secondo Reich le
scariche elettriche dell’atmosfera
sono dovute all’Orgone.
Molto interessanti furono anche gli esperimenti che Reich condusse nell’ambito della meteorologia con dei dispositivi che egli definì «cloudbuster». Come abbiamo già accennato in precedenza si tratta di semplici tubi metallici immersi parzialmente in acqua grazie ai quali sarebbe possibile sottrarre Orgone dall’atmosfera per poi scaricarlo nel liquido al quale i tubi sono collegati. In pratica, puntando il cloudbuster su una nube temporalesca, è possibile sottrarre da essa energia impedendone il futuro sviluppo di piogge. Viceversa per creare piogge basterebbe puntare il cloudbuster in un punto attorno alla nube in modo da allargarla e potenziarla con nuova energia orgonica.
Naturalmente gli esperimenti meteorologici meriterebbero una trattazione a parte più approfondita.
Effetti dell’accumulatore Orgonico
A quanto sembra l’accumulatore di energia orgonica produce degli effetti profondi sul corpo umano.
Innanzi tutto v’è da rivelare che la temperatura all’interno dell’accumulatore tende a essere leggermente superiore rispetto a quella dell’ambiente circostante.
Naturalmente anche la temperatura del corpo umano tende a salire all’interno della struttura.
Questo è ciò che è stato rilevato da Paul e Jean Ritter nell’ambito di 45 diverse osservazioni su nove soggetti. Gli esperimenti hanno evidenziato un aumento medio della temperatura di 0,48 gradi Celsius in conseguenza di sedute di circa 40 minuti in un accumulatore.
L’aumento della temperatura corporea risulterebbe comprensibile considerando l’aumento di energia orgonica nel corpo trattato. Inoltre questo incremento d’energia sarebbe in grado di apportare dei benefici di natura terapeutica.
Conclusioni
Il lavoro di Reich offre infiniti nuovi orizzonti di ricerca per chi volesse cimentarsi con buona volontà. La cosa sorprendente è che è possibile eseguire delle piccole sperimentazioni con mezzi estremamente semplici e alla portata di tutti.
Infatti, seguendo la teorica, l’energia orgonica dovrebbe essere qualcosa presente in ogni dove, in qualsiasi processo naturale... un elemento che sta proprio lì ad un passo, sotto il nostro naso, dentro e fuori di noi.
In verità riteniamo che per scorgere questo elemento misterioso occorra una certa «apertura mentale» cosa ben diversa dalla «fede cieca» in una possibilità.
Infatti, crediamo che il proselitismo cieco in una dottrina religiosa così come in una teoria (in questo caso quella «Orgonica») porti direttamente verso quella rigidità nevrotica che rilevò lo stesso Reich nei suoi studi sulla psicanalisi.
Tuttavia se è vero che l’energia orgonica è attratta da altra energia dello stesso tipo allora la troverà più facilmente chi la possiede in abbondanza dentro se stesso. D’altronde, come osservava l’alchimista, astrologo e medico svizzero Paracelso nella sua teoria sulle simpatie, «il simile attrae il simile». In questo modo l’uomo Veritiero sarà un attrattore naturale della Verità.
Il Marchese di Carabà
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
email: m.dicaraba@libero.it
L'industrie et le savoir-faire valent mieux que des biens acquis
Bibliografia:
- L’articolo: What is Orgone Energy? - The Creative Process, Charles R. Kelley (1962)
- Wilhelm Reich e la modificazione del clima, Roberto Maglione (2004)
- Wilhelm Reich. Una fornidabile avventura scientifica ed umana, Macro Edizioni, L. De Marchi ; V. Valenzi (2007)
- W. Reich e il segreto dei dischi volanti, Tre Editori, A.Zabini (1996)
- Il Manuale dell’accumulatore orgonico, James de Meo
Inizio Pagina